Eccoci alla quinta puntata del racconto di Salvatore e Ingrid. Una storia che attraversa l’estate calabrese intrecciando calcio, amore, passione e identità. Questa volta ci troviamo a Soverato, tra cinema, lungomare e una notizia di mercato che incendia i cuori.
Soverato, fine luglio. L’aria è tiepida, il cielo appena velato di rosa mentre il sole abbandona piano l’orizzonte. Sul lungomare le famiglie passeggiano tranquille, i bambini si rincorrono con il gelato in mano, le luci della ruota panoramica si riflettono sul mare come stelle cadute dal cielo. Lì accanto, la Villa Comunale si è trasformata in un piccolo teatro all’aperto per la rassegna cinematografica estiva. Una pellicola d’autore scorre lenta sullo schermo, ma Salvatore ha occhi solo per lo schermo del suo cellulare.
È seduto su una panchina in pietra, sotto una palma. Indossa una maglietta rossa scolorita e ai piedi ha le ciabatte da mare. Sta aspettando Ingrid.
Le cuffiette gracchiano piano: è iniziata la nuova puntata del Salotto di UsCatanzaro.net, la trasmissione che ogni settimana alimenta sogni, speranze e ipotesi impossibili di mercato. Ingrid arriva puntuale, capelli raccolti e sorriso curioso. Lo guarda come si guarda un bambino intento a scartare un regalo.
«Is this… football again?»
«It’s not just football, Ingrid… it’s Catanzaro.»
Nel momento esatto in cui lei si siede, la voce del presidente squarcia l’etere con un colpo di scena:
“Abbiamo preso un esterno d’attacco, giovane, di talento, e tutto nostro. Sarà ufficiale nei prossimi giorni.” Salvatore spalanca gli occhi, si alza in piedi e quasi urla: «Mattiìa Liberali! È lui! È lui!»
Ingrid lo guarda sbalordita, mentre lui si passa le mani nei capelli come se avesse appena vinto alla lotteria.
«He’s… good?»
«Good? È un sogno, è il tipo di giocatore che può cambiarti la stagione! Capisci?»
Lei sorride, ma il suo sguardo è teneramente perplesso.
«But it’s only a name. You’ve never seen him play, have you?»
Salvatore si ferma, la guarda e poi ride.
«È questo il bello, Ingrid. Il calciomercato non è logica, è sentimento puro. È come il primo amore: ti brucia prima ancora che tu sappia se durerà.»
I due si alzano e camminano piano lungo il lungomare, tra le note di una chitarra in lontananza e il vociare della sera. Si rifugiano nell’ombra protettiva della barca capovolta, lontani dalle luci, dal passeggio, da tutto. Il mare respira piano, la brezza è lieve.
Si guardano, poi si cercano e si trovano. Le mani si sfiorano, le parole scompaiono. Restano solo i battiti, i sospiri, la sabbia che scricchiola piano sotto di loro. Un abbraccio che diventa promessa, una carezza che diventa casa.
E in quella notte perfetta di fine luglio, con il Catanzaro nel cuore e il mare davanti, capiscono che la felicità — a volte — è un istante rubato all’eternità.
Immagine elaborata da AI
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