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Tra caldo e emozioni: Sassuolo-Catanzaro a Ferragosto premia i neroverdi

Scritto da Redazione

L’analisi della gara vista in prospettiva campionato, con il tifo giallorosso che si conferma l’arma in più

Per esigenze di calendario e televisive, è davvero anomala la sfida giocata nel giorno di Ferragosto, al Mapei Stadium di Reggio Emilia, tra il Catanzaro e il Sassuolo, valida per i trentaduesimi di finale di Coppa Italia Frecciarossa. Disputare una partita in questa data, già di per sé un’eccezione, si aggiunge alle difficoltà di una giornata caratterizzata da un caldo afoso, con un clima umido e irrespirabile.

Catanzaro in costruzione

Le Aquile hanno ancora una squadra incompleta, con molti nuovi acquisti che devono trovare la giusta intesa con i giocatori più esperti, rispetto alla filosofia di gioco del nuovo tecnico Aquilani. Quando si parla di calcio, è importante tenere conto anche di questi fattori esterni: un giudizio, positivo o negativo, sarebbe comunque affrettato, e non si può trarre una conclusione definitiva dopo una sola partita.

Allo stesso tempo, va considerato che il mercato è ancora aperto, come ha confermato anche il tecnico nel corso della conferenza pre-gara, con il Catanzaro che necessita ancora di alcuni elementi per potersi definire al completo e affrontare la stagione nel modo migliore.

Prime impressioni

Nel primo tempo, di fronte a un avversario di categoria superiore, il Catanzaro ha cercato di fronteggiare gli avversari senza alcun timore reverenziale. A fare la differenza, però, sono state soprattutto le qualità tecniche e balistiche degli avversari, a cui si aggiunge una maggiore fisicità, evidente in alcune zone del campo. La rete del vantaggio del Sassuolo, che si rivelerà decisiva ai fini del risultato, è emblematica: è stata realizzata grazie a un bellissimo assist di Berardi, che ha scavalcato Frosinini, per il potente Doig, che con un tempo d’inserimento perfetto, ha bruciato Pigliacelli.

Le occasioni e le difficoltà

Il Catanzaro, nonostante le difficoltà evidenziate dalla differenza di caratura degli avversari, ha dimostrato una buona personalità, cresciuta nel corso della partita. Sono stati evidenti alcuni movimenti interessanti, come le chiusure preventive sulle ripartenze dei neroverdi e una buona costruzione della manovra, seppur a volte disturbata dal pressing avversario. Pigliacelli ha salvato la porta in un paio di occasioni, con il Sassuolo che ne ha sparate fuori altre due (Laurienté e Doig).

Il Catanzaro ha avuto le occasioni per pareggiare: prima con Di Chiara su punizione, con tap-in mancato da Liberali, poi nella ripresa con Rispoli, su azione d’angolo, che ha colpito il palo, con deviazione dell’ex Ghion, e infine Iemmello, che non è riuscito ad agganciare un bell’assist di Pontisso. È indubbio che gli ingressi di D’Alessandro e Pittarello abbiano portato più esperienza e soprattutto fisicità, migliorando la costruzione delle azioni offensive. Tuttavia, sarebbe servita qualcosa in più sotto porta per la finalizzazione delle occasioni, specialmente quando il Catanzaro ha avuto in mano l’inerzia del match, per non affidarsi sempre al solo Iemmello.

Le ripartenze del Sassuolo erano prevedibili, poiché i giallorossi avevano spostato il baricentro in avanti per cercare di riprendere il risultato. Di positivo c’è il fatto che il Catanzaro ha creduto nella rimonta fino alla fine, lasciando il risultato in bilico contro una squadra di categoria superiore: un segnale molto incoraggiante.

Nessun giudizio

In questa fase di preparazione, non è opportuno giudicare i singoli giocatori, poiché ciò che conta è l’assetto di squadra, che come detto andrà valutato quando la rosa sarà al completo e con tutti in forma, specialmente i giovani che dovranno adattarsi a un nuovo contesto e a una categoria diversa come la Serie B.

Il lavoro svolto in questo mese e mezzo comincia a dare i suoi frutti. Tra una settimana, quando si inizierà a fare sul serio contro il Südtirol, si potrà arrivare con un’esperienza in più, con il miglioramento delle aree da perfezionare e con una maggiore fluidità di manovra, unita a una fase di non possesso più efficace.

La forza del tifo

È difficile stilare una classifica dei migliori in campo, e non lo faremo. Tuttavia, è doveroso riconoscere l’impegno e il valore di chi si è distinto, dagli spalti. Il tifo giallorosso, rappresentato da circa 250 supporter, sistemati nel settore Tribuna Nord, ha mostrato grande passione. Chi è partito da Catanzaro ha viaggiato per due notti, tra andata e ritorno: questi tifosi hanno dato un senso speciale a una partita giocata a ferragosto sotto il sole cocente. Meritano tutta la nostra stima, perché rendono questo sport qualcosa di più grande, andando oltre le difficoltà e confermando quanto sia forte il legame tra tifosi e squadra.

Redazione 24

Foto US Catanzaro 1929

 

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