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Spezia e Catanzaro un cantiere ancora aperto

Scritto da Davide Tomaino

Dopo i passi falsi dell’esordio, l’imperativo per giallorossi e bianconeri è risollevare la testa

Ci risiamo, dopo la partita di ritorno dei playoff, novantasette giorni dopo, Spezia e Catanzaro si riaffronteranno al Picco, questa volta in campionato, per la terza volta in poco più di sei mesi.

Una partita che, malgrado sia solo la seconda del torneo, si presenta subito come un gravoso banco di prova per entrambi, alla luce del non esaltante esordio in casa, con il Catanzaro fermato da un coriaceo Südtirol, e addirittura gli spezzini caduti sorprendentemente contro la Carrarese guidata da Antonio Calabro. Per i liguri una sconfitta doppiamente amara, anche per la storica rivalità tra due città appartenenti a regioni diverse, ma distanti solo pochi chilometri tra di loro. La prima giornata di campionato ci consegna due squadre con una loro fisionomia, ma ancora incomplete nell’organico.

D’Angelo e lo Spezia ancora insieme

Il tecnico pescarese è alla guida dei liguri dalla stagione dopo la retrocessione dalla serie A, dopo l’avvio disastroso costato l’esonero a Massimiliano Alvini, che aveva portato la squadra nella palude della zona retrocessione. D’Angelo riesce nell’impresa della salvezza e la scorsa stagione porta gli aquilotti fino alla doppia finale playoff, con la cocente sconfitta casalinga contro la Cremonese.

Dopo la finale il divorzio sembrava certo: il tecnico era stato contattato anche dal Modena, ma la società ligure, a sorpresa, gli ha proposto di rinnovare il contratto e lui ha accettato dopo una riflessione durata una decina di giorni. A convincerlo, un progetto di continuità al lavoro svolto, una proprietà (per ora) stabile e il pubblico sempre vicino alla squadra. Ma soprattutto la convinzione di meritare un’altra chance, dopo essere arrivati a un passo dal sogno.

Lo Spezia ci ritenta in questa stagione forte di una nuova proprietà, la RAM Spezia Holdings LP, una società statunitense di proprietà dell’investitore Thomas Roberts, che ha acquisito l’intero capitale sociale del club ligure, diventando l’unico azionista nell’aprile di quest’anno. Questo passaggio di proprietà è avvenuto dopo che il club era stato ceduto da un altro fondo statunitense al fondo australiano FC32, guidato da Paul Francis, stabilendo così il curioso record di tre diverse proprietà nel giro dei primi mesi del 2025.

Bianconeri in corsa per la A

Senza dubbio lo Spezia di Luca D’Angelo si presenza ai nastri di partenza di questo campionato come una delle pretendenti alla promozione diretta. Il tecnico può contare su una rosa già competitiva, con molti uomini della scorsa stagione, ma sicuramente deve far fronte alla perdita di Reca, Bertola, Gori e Chichizola, ma soprattutto di Francesco Pio Esposito, rientrato all’Inter dal prestito, capocannoniere dello Spezia nell’ultima stagione di Serie B, con 17 gol segnati in campionato e miglior goleador under 20 del torneo.

Al posto del bomber è stato chiamato Gabriele Artistico, di proprietà della Lazio, che ha fatto bene nello scorso girone di ritorno a Cosenza, nonostante la retrocessione. Una squadra ancora incompleta, che ripone le proprie speranze sul classe 2000 Salvatore Esposito, fratello di Francesco Pio, che nella scorsa stagione, con 7 gol e 9 assist, si è distinto come uno dei più forti mediani del campionato.

D’Angelo propone un 3-5-2 che cerca di dare equilibrio tra il centrocampo molto tecnico, guidato dall’ispirazione e dalla fantasia dell’imprevedibile mediano di Castellamare di Stabia, e una difesa granitica, ma un po’ lenta e fallosa, che è risultata essere la migliore dell’anno scorso, col minor numero di gol subiti (33).

Possiamo dire che il gioco duro dello Spezia è un po’ il marchio di fabbrica della truppa guidata dal tecnico pescarese. Lo avevamo già riscontrato nel campionato scorso, nei 4 incontri in cui ha affrontato il Catanzaro, ma anche nella prima giornata di questo campionato contro la Carrarese il tabellino registra ben 5 cartellini gialli e un’espulsione diretta, inflitta a Kouda che non sarà della partita sabato.

D’Angelo vorrebbe proporre delle variazioni tattiche nel suo modulo, e non ne fa mistero, affermando che il suo desiderio è quello di trovare un equilibrio tale da poter schierare un trequartista in campo.

Il faro del tecnico si chiama Flora

Caparbio il mister abruzzese, che ha dichiarato che nessuno può imporgli delle scelte e dirgli che cosa fare, eccetto Flora [sua madre, ndr], la quale ancora oggi, nel giorno del suo compleanno, regala al figlio 100 euro (percependo una pensione di 1.100), e non c’è verso che egli possa rifiutarsi di accettarli.

L’auspicio è che stavolta accetti anche un verdetto favorevole a mister Aquilani e ai suoi ragazzi come successe nella scorsa stagione al Picco.

Foto US Catanzaro 1929

 

Autore

Davide Tomaino

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