Federico, benvenuto a Catanzaro. Ti porti tanta esperienza dalla Serie A e da una piazza importante come Palermo. Come si è concretizzato il tuo arrivo in giallorosso e come vivi questa nuova sfida?
La vivo con grande entusiasmo, come ho fatto sempre nelle sfide della mia carriera. La possibilità è nata negli ultimi 15 giorni di mercato: si era palesata questa opportunità di venire a Catanzaro. La situazione a Palermo era cambiata nell’ultimo periodo e quindi penso che sia la scelta più giusta per la mia carriera. Ne sono convinto perché c’è anche, mi hanno detto, un gruppo sano, un gruppo di tanti giovani con grande qualità e quindi mi metterò a disposizione per dare una mano al Catanzaro affinché si possano poi raggiungere tutti gli obiettivi stagionali.
Catanzaro che hai incontrato da avversario negli anni passati: che idea ti sei fatto di questa realtà?
Mi hanno parlato tutti di una realtà sana, che negli anni si è sempre migliorata. Sono venuto a giocare a Catanzaro solo una volta, due anni fa con il Palermo, e ho visto veramente un ambiente molto caldo, un legame molto importante tra squadra e città e poi grande voglia di sport, di calcio. Un Catanzaro che, nei due anni in cui ci ho giocato contro, c’ha sempre messo in difficoltà e ha fatto due grandi campionati, ha sempre giocato bene a calcio e quindi ho avuto da sempre un’ottima impressione. Poi ho un mio caro amico che ha giocato due anni a Catanzaro, Leonardo Mancuso, che me ne ha sempre parlato bene come ambiente, come tifoseria e soprattutto come storia della squadra.
Chi conosci dei tuoi nuovi compagni? Hai già parlato con mister Aquilani?
Sì, ho parlato con il mister e mi ha fatto un’ottima impressione: è stato anche uno dei motivi per cui sono venuto, le chiacchierate col mister e con il direttore Ciro Polito, che mi hanno fatto veramente un’ottima impressione. Persone serie, ambiziose: diciamo che era quello che cercavo, quello di cui avevo bisogno in questo momento. Dei compagni conosco benissimo Marco D’Alessandro, con cui ho giocato e ho un ottimo rapporto, e Marco Pompetti, che è di Pescara come me e quando eravamo più piccoli giocavamo a calcio-tennis insieme nel periodo estivo. Poi conosco tanti altri giocatori, nel senso che li ho incontrati nel corso degli anni: vuoi o non vuoi, in campo ci si conosce e ci si rispetta.
Quali sono i tuoi obiettivi e quale contributo pensi di dare alla squadra?
Io ragiono sempre giorno per giorno. In questo momento voglio cercare di mettermi nelle migliori condizioni per dare una mano al Catanzaro. Poi ragiono sempre sugli obiettivi di squadra: quelli personali sono una conseguenza. Vengo qui col massimo entusiasmo, la massima umiltà, però con la consapevolezza che posso fare bene.
Cosa vuoi dire ai tifosi del Catanzaro?
Che li aspettiamo tutti al Ceravolo e spero di di vederli presto. Forza Catanzaro!
Fonte US Catanzaro 1929

