Il Catanzaro che è uscito da questo mercato estivo avrà, ovviamente, un solo giudice supremo: il campo. È quindi inutile soffermarsi a fare paragoni con la passata stagione, discutendo se la squadra attuale sia più forte o più debole rispetto al campionato scorso: solo i risultati ci diranno quale sarà la reale capacità di questa nuova formazione. A parte le caratteristiche tecniche dei singoli, è importante ricordare che il successo nel calcio deriva da altre componenti imprescindibili: l’armonia che si crea all’interno dello spogliatoio, la bravura del tecnico e del suo staff nel rendere tutti partecipi e motivati, e il sostegno della società e dei tifosi, che devono tutelare e supportare chi indossa la maglia giallorossa, anche nei momenti di difficoltà, che inevitabilmente si presenteranno.
Allo stesso tempo, crediamo che concentrarsi esclusivamente sul modulo di gioco utilizzato sia riduttivo. Basta osservare la partita di La Spezia per capire che, a seconda delle dinamiche di gioco, la squadra si è difesa anche con cinque o quattro uomini dietro. In fase di impostazione, invece, si è spesso schierata con tre difensori, con i due esterni larghi e i due mediani che si abbassavano a turno per facilitare la costruzione del gioco. Questo per limitarsi all’analisi del modo di giocare nei pressi di Pigliacelli.
Il portierone romano è il titolare inamovibile, ma ha alle sue spalle il giovane Marietta – estremo difensore con ottime prospettive e con caratteristiche fisiche diverse da Pigliacelli – e l’ancor più giovane Borrelli, che è al secondo anno in giallorosso e sta affinando la sua tecnica, in attesa dell’occasione giusta.
Molti giocatori duttili
I nuovi acquisti sulla carta dovrebbero permettere ad Aquilani di avere quella abbondanza di scelte che ogni allenatore desidera. La bravura del tecnico, come abbiamo già sottolineato, consiste proprio nel creare quella sana competizione tra i giocatori, che può solo fare bene ai colori giallorossi e rafforzare la squadra. Il reparto arretrato è stato sistemato con il rientro di Cassandro, che già conosce bene l’ambiente e ha la capacità di giocare in più posizioni e con diversi schemi tattici. Bettella, Brighenti, Antonini, Verrengia, Di Chiara e appunto Cassandro, possono essere impiegati sia in una difesa a tre, sia a quattro.
Il dettaglio
Bettella sta lavorando per tornare a essere quel punto di riferimento che era nelle nazionali giovanili, e allo stesso modo Antonini cerca di riprendere il filo delle prestazioni che ha avuto appena giunto in giallorosso, dopo una stagione travagliata, tra illusioni svanite e infortuni. Brighenti è come sempre una certezza, che Aquilani dovrà dosare adeguatamente per sfruttare la sua esperienza. Di Chiara è un giocatore che, appena sarà in piena forma, diventerà fondamentale, anche per la spinta offensiva e per la sua capacità di tirare e crossare dal lato sinistro.
Il giovane nazionale albanese under 21, Bashi, è alla sua prima esperienza di livello e deve lavorare molto per diventare una reale alternativa ai difensori centrali. Verrengia, che a Potenza giocava come braccetto sinistro nella difesa a tre, in questo inizio di stagione è stato impiegato come avveniva inizialmente lo scorso anno per Bonini, come terzino sinistro con compiti più di copertura che di spinta. È evidente che il calciatore, all’esordio in Serie B, debba ancora trovare il giusto ritmo, che acquisirà con il tempo, ma già mostra una buona tecnica di base.


La difesa non dava garanzie prima figuratevi con cassandro.