Un compleanno che si è trasformato in una vera festa di popolo. Ieri sera a Catanzaro Lido, il Catanzaro Club “Massimo Palanca” ha celebrato i suoi 28 anni di attività con una serata che ha richiamato centinaia di tifosi e appassionati giallorossi.
L’evento è stato caratterizzato dalla distribuzione gratuita di 500 magliette, destinate soprattutto ai bambini iscritti e simpatizzanti del club: un gesto che ha reso ancora più speciale l’atmosfera e che ha dato il segno della continuità di una tradizione che si tramanda di generazione in generazione.
A rendere indimenticabile la serata sono state le presenze istituzionali e sportive di rilievo: il presidente Floriano Noto, il direttore generale Paolo Morganti e lo SLO Salvatore Ferragina per la società giallorossa, insieme ai calciatori Bruno Verrengia e Jacopo Petriccione. Accanto a loro, il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita e il presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso, a testimonianza del legame profondo che unisce la città alla sua squadra.
Non sono mancati i saluti e il sostegno degli altri club dedicati a Massimo Palanca e alla passione giallorossa: da Sellia Marina a Magisano, da Bologna a Stalettì, passando per i gruppi organizzati di Aosta, Isola Capo Rizzuto, Settingiano, Siano e Torino. Presenti anche i rappresentanti del gruppo Fieramente Catanzaresi.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto alle associazioni intervenute, in particolare all’associazione Oltre l’Autismo di Catanzaro e Lamezia, che con la sua partecipazione ha contribuito a dare ulteriore valore sociale alla serata.
Il presidente del Club “Massimo Palanca” ha rinnovato lo spirito che da quasi trent’anni guida i soci: «Continueremo sulla linea già tracciata, con il nostro motto Finche morte non ci separi, che rappresenta il nostro stile di vita. Sosterremo sempre e incondizionatamente i nostri colori e questa società che ha già fatto tantissimo, raggiungendo traguardi sportivi esaltanti. Siamo certi che il meglio debba ancora venire».
Un messaggio forte, che ribadisce l’identità e la fede di una tifoseria che non si limita a seguire la squadra, ma la vive come parte integrante della propria comunità. Perché, come recita il coro che ha accompagnato la serata, “Il Catanzaro non si discute: si ama”.
Redazione 24
