Sabato 13 settembre saranno passati 49 giorni da quel contrasto che ha cambiato l’estate del Catanzaro. Marco Pompetti a terra nell’amichevole col Napoli, frattura della tibia, operazione, con la prospettiva di mesi lontano dal campo. Un colpo durissimo per la squadra e per la tifoseria, che ancora oggi fatica ad accettarlo.
E il destino ci mette del suo. Proprio quel giorno, al Ceravolo, tornerà davanti ai giallorossi Luis Hasa, lo stesso calciatore protagonista di quello scontro, oggi con la maglia della Carrarese. Coincidenze che il calcio sa regalare: crudele, beffardo, a tratti incomprensibile.
I fischi ci saranno, la rabbia è inevitabile. Sono sentimenti veri, umani, che nessuno può reprimere. Perché Catanzaro non dimentica. Ma allo stesso tempo lo sport ci ricorda che questi incroci fanno parte del gioco: accadono, ti feriscono, e poi sta a te trasformarli in motivazione.
Il calcio però impone concretezza. La rabbia, se resta rabbia, non serve. Ma se diventa energia, può trasformarsi in spinta. Perché oltre il dolore, oltre le polemiche, resta una verità semplice: sabato si gioca Catanzaro–Carrarese e bisogna vincerla.
Redazione 24
Foto web ilnapolionline.com


Esatto bisogna vincere ✌️❤️💛🦅
mi auguro che si “infortuni” o che “casalmente” riceva lo stesso fallo assassino che ha fatto lui..
cosi sià
così sarà
Buonasera.Qualcuno sà se ha contattato Pompetti per scusarsi?Sarà certamente travolto da uno tsunami di fischi.Il chè è giusto.Dal primo minuto al 95esimo.
Già qualche giorno fa su questa rubrica gli ho augurato di tutto e di più, tibie-peroni-legamenti crociati del ginocchio.
Speriamo bene che almeno una iestima lo colga, meglio due.