Alle ore 15 di sabato, al Mapei Stadium – Città del Tricolore, si disputerà la partita tra Reggiana e Catanzaro, valida per la quarta giornata di andata del campionato. Dopo Antonio Calabro – che guida la Carrarese e che ha affrontato i giallorossi nella scorsa partita pareggiata al Nicola Ceravolo – è ora il turno di Davide Dionigi, secondo dei quattro ex tecnici delle Aquile che il Catanzaro avrà di fronte in questa Serie B 2025-26.
L’arrivo al Catanzaro
Il 9 ottobre 2017 la società giallorossa, guidata dall’attuale proprietà (al primo anno di gestione del club), presenta Davide Dionigi come nuovo allenatore, in sostituzione di Alessandro Erra, esonerato dopo un inizio di stagione non soddisfacente rispetto alle aspettative del sodalizio catanzarese.
“Ho una grande opportunità“, disse il tecnico nativo di Reggio Emilia, “abbiamo un’idea di gioco a cui va abbinata una condizione atletica che dovrò valutare in due o tre settimane. A volte si riesce da subito a cambiare, altre volte ci vuole più tempo. Lavoreremo su intensità e coesione di gruppo.” Dionigi pronuncia queste frasi in sede di presentazione, con ai fianchi il presidente Noto e il direttore generale Maglione.
Risultati non positivi
Purtroppo per lui, la sua avventura durò poco: solo venti partite, con un bilancio di sei vittorie, quattro pareggi e dieci sconfitte. La squadra che Dionigi trovò non era certamente una corazzata, con alcuni elementi molto esperti – Nordi, Di Nunzio, Infantino, Cunzi e Letizia, giusto per fare qualche nome – e tra i giocatori c’era anche l’attuale collaboratore tecnico di Aquilani, Gigi Falcone. Nel corso di quel periodo, alcuni calciatori non apprezzarono i metodi di lavoro del trainer, che aveva già annunciato in conferenza stampa di voler fare allenare duramente la squadra.
Dal punto di vista tattico il 3-5-2 di Dionigi era molto simile, fatte le debite proporzioni e per capirci, a quello di Gasperini nell’Atalanta, e si poteva applicare solo raggiungendo un’ottima condizione atletica, attraverso allenamenti intensi e sacrifici. Ricordiamo che in quei mesi le sedute spesso terminavano quasi con l’arrivo della sera, perché il tecnico cercava quella forza necessaria per ottenere risultati e la preparazione non era una passeggiata.
L’esordio del tecnico al Ceravolo fu contro il Matera (vedi foto di copertina) e il Catanzaro fu sconfitto per 2-0, anche se disputò una buona partita, tutta grinta, di fronte a una squadra molto più forte e guidata da un altro ex, il navigato Gaetano Auteri.
Alcuni lampi giallorossi
Nella giornata successiva, dopo un drammatico primo tempo al Provinciale di Trapani, terminato 3-0 per i locali, ci fu un immediato riscatto: nella ripresa, il Catanzaro riuscì a pareggiare la gara, che terminò 3-3. Tuttavia, il cammino della squadra non fu lineare: i risultati tardarono ad arrivare, anche se ci fu una vittoria importante nel derby contro il Cosenza, in casa il 19 novembre 2017, col punteggio di 2-1, grazie ai gol di Zanini e Letizia, a coronamento di una prestazione gagliarda.
La vittoria contro i rossoblù di Braglia – che poi avrebbero conquistato la promozione in Serie B attraverso i playoff – fu definita “tutta grinta”, ma anche in questo caso la svolta non avvenne. Già sotto Natale (derby perso in casa con la Reggina per 0-1) si profilava l’ombra di un esonero, con una parte della squadra che non apprezzava i metodi di lavoro del tecnico e che non esitava a esprimere il proprio malumore anche al di fuori del campo.
Le dimissioni
In questo contesto, si assistette a una virata della società, che già aveva un certo feeling con il direttore sportivo Pasquale Logiudice, poi chiamato il 4 marzo a intervenire nella gestione del club, insieme al tecnico Pippo Pancaro, con le conseguenti dimissioni del direttore sportivo Doronzo, del tecnico Dionigi e anche del direttore generale Maglione. La squadra era all’undicesimo posto, ma furono fatali le due sconfitte consecutive, in casa con il Rende (0-1) e poi a Matera (2-1) e tutto il clima negativo che si era creato attorno alla squadra.
Alla fine del campionato il Catanzaro riuscì a salvarsi, evitando i play-out alla terz’ ultima giornata, pareggiando 1-1 sul campo del Fondi, per poi affrontare prima del turno di riposo la Paganese con un salomonico pari che accontentava entrambe le compagini.
Sicuramente mister Dionigi – che non ha mai affrontato il Catanzaro da allenatore, ma due volte da giocatore, non vincendo mai, nei tragici anni della B dal 2004 al 2006 – non ha lasciato un buon ricordo in termini di risultati, ma le attenuanti generiche, per quanto detto, gli vanno almeno concesse.
Redazione 24
Foto uscatanzaro.net

