Iniziamo dal fondo di questa partita da montagne russe: siamo nella coda del recupero (insufficiente, ma ne parleremo dopo) e Di Francesco mette in area un bel cross mancino quasi dalla linea di fondo sulla sinistra. Il pallone gira verso il centro dell’area e Confente non trova il tempo per la presa alta, con Favasuli che colpisce di testa e il portiere, già a terra, riesce a parare. Fosse solo questo, non ne avremmo scritto, ma in area succede qualcos’altro: Iemmello cade a terra spinto da Bellich, proprio in mezzo all’area piccola.
Intendiamoci: la parabola della sfera era tale che Iemmello non avrebbe potuto intercettarla, ma la spinta in area è visibile, però non da Sacchi che, come in una congiunzione astrale, si trova davanti Cisse, Oudin e Giorgini (come è evidente dall’immagine di copertina). L’azione termina col pallone respinto verso centrocampo e Sacchi fischia, facendo cenno che non è finita, perché è stato richiamato dal VAR: passano altri 45 secondi e l’esito è il triplice fischio.
Sarebbe stato difficile che il VAR ribaltasse la mancata decisione dell’arbitro, visto che la valutazione è sull’entità del contatto e normalmente chi sta in sala VAR non si assume questa responsabilità, ma Baroni e Serra avrebbero potuto benissimo richiamare Sacchi alla revisione in campo, in modo che il direttore di gara si assumesse l’onere dell’interpretazione.
Bettella vs Gabrielloni
Riavvolgiamo il nastro: quasi allo scoccare del 18°, da un innocuo filtrante errato di Brighenti nella trequarti offensiva, la Juve Stabia inizia dal proprio limite dell’area una delle tante ripartenze del primo tempo. Triangolo veloce Cacciamani-Leone-Maistro, con passaggio verso l’isolato Gabrielloni, che parte in uno contro uno con Bettella. Dal cerchio di centrocampo i due arrivano nei pressi dell’area, col centravanti che sterza verso sinistra e il difensore, sbilanciato, che allarga il braccio destro verso l’avversario (agganciandogli la maglia), con Gabrielloni che gli rifila una manata in testa: questa è la nostra contro-copertina.
I due entrano allacciati in area e l’attaccante si lascia cadere a terra con una rotazione del corpo: Sacchi, che arriva di corsa, assegna subito il rigore e ammonisce Bettella. Interviene il VAR ma, come dice l’arbitro, solo per valutare un possibile fuorigioco, che non c’è. Passano oltre due minuti prima che sia tirato il rigore.
L’ingenuità di Cacciamani
Al 25° un altro episodio chiave: Cassandro batte un fallo laterale nella trequarti d’attacco, pallone a Iemmello, che aggira in bello stile Correia e serve l’accorrente Cassandro, che mentre sta entrando in area è spinto da dietro da Cacciamani. L’esterno giallorosso cade in area e Sacchi non ci pensa un attimo, assegnando il rigore e ammonendo il giovanissimo gialloblù (e questo sarà il vero fatto decisivo). Ma già il replay fa capire che il fallo è fuori area e dopo due minuti di VAR (segnatevelo), il penalty è declassato a punizione dal limite.
Al 30° secondo giallo per il Catanzaro: ripartenza (un’altra!) delle vespe e Antonini fa un duro blocco in movimento a Maistro nei pressi del centrocampo. Sacchi ammonisce giustamente il brasiliano. Sei minuti dopo è la volta di Pierobon, che spinge malamente a terra Rispoli sulla trequarti.
Il quarto uomo indica 3 minuti di recupero, che avrebbero dovuto essere 4, e poco dopo la partita si riapre: sulla trequarti offensiva destra Cassandro cerca un triangolo con Pontisso, si divincola da Cacciamani, aggirandolo per chiudere lo scambio, e il 2007 scuola Toro lo scaraventa a terra. Sacchi è proprio lì ed estrae il secondo giallo per l’esterno gialloblù, buttandolo fuori. Passa un altro minuto di discussioni, che non verrà ulteriormente recuperato.
VAR e perdite di tempo nella ripresa
Al minuto 52 e 11 secondi il pallone colpito di testa da Verrengia entra in porta: da quell’istante passano 200 lunghissimi secondi prima che il VAR certifichi la bontà della posizione del giovane dei Castelli Romani sul cross di Pontisso.
Al 58° mini check del VAR su un possibile mani di Carissoni in area dopo un tiro di Cassandro: passano una 40-ina di secondi prima che Pontisso possa battere l’angolo. Intanto si susseguono le perdite di tempo delle vespe in inferiorità numerica.
Al 64° Burnete, appena entrato, non tocca nemmeno palla ed è già ammonito: su un lancio in profondità, il giovane rumeno sbraccia sulla testa di Brighenti e Sacchi tira subito fuori il giallo. Arriva il pareggio di Iemmello e subito dopo, al 71°, Carissoni entra in ritardo su Di Francesco, proprio davanti alla panchina giallorossa: l’arbitro lo ammonisce e si perdono altro 2 minuti nel parapiglia seguente, con l’espulsione di due componenti dello staff gialloblù (Gerbo, assistente di Abate, e Nastro, fisoterapista).
Sacchi concede solo 6 minuti di recupero, che avrebbero dovuto essere almeno 9, considerando tutte le interruzioni elencate e gli slot per le sostituzioni nella ripresa (due per parte) e tralasciando le perdite di tempo della Juve Stabia. Durante il recupero, al 94°, Cisse è trattenuto platealmente da Leone, davanti agli occhi di Sacchi, che fa proseguire per il vantaggio: il pallone arriva a Di Francesco, che è atterrato da Piscopo, che becca il giallo. Ma l’arbitro dimentica nel taschino quello per Leone.


Arbitro da radiazione , piu’ disastroso di tutti e sempre con noi .