I giallorossi sabato prossimo affrontano la seconda trasferta consecutiva in tre giorni. Saranno di scena al Brianteo-U-Power Stadium contro una delle squadre accreditate per la promozione diretta, il Monza di Paolo Bianco.
I brianzoli sono reduci da una retrocessione dalla massima serie che li ha visti quattro stagioni orsono concretizzare il sogno di calcare per la prima volta nella loro storia ultracentenaria gli stadi della serie A.
Chi crede vince
Il miracolo nasce però anni prima, il 28 settembre del 2018, quando il gruppo Fininvest finalizzò l’acquisto del 100% delle quote della società biancorossa.
L’arrivo della famiglia Berlusconi e dell’AD Adriano Galliani, monzese doc, trascina il Monza dalla LegaPro alla Serie A, riuscendo anche a mantenerla per tre anni.
La scomparsa di Silvio Berlusconi nel 2023, sancisce la fine di una gloriosa era e una retrocessione cocente la scorsa stagione.
Proprio in estate il gruppo Finivest ha ceduto l’80% delle quote societarie al fondo statunitense Beckett Layne Ventures (BLV) avviando un closing che si concluderà nel giugno del 2026 con la cessione del rimanente 20%.
Ritornare subito nell’Olimpo del calcio
Una delle prime mosse del nuovo management è stata quella di chiamare come direttore sportivo Nicolas Burdisso, ex calciatore, che ha militato in diverse squadre italiane e direttore tecnico dell’area scouting della Fiorentina sino al 2024.
Il proposito della nuova proprietà espresso al DS e al nuovo tecnico Paolo Bianco è solo uno, tornare subito in A.
Alla fine della sessione delle trattative di calciomercato, si può dire che tale proposito diventa un obbligo dato che la società biancorossa ha trattenuto giocatori che rappresentano un lusso per la categoria.
Mantenere elementi del calibro di Armando Izzo, Andrea Carboni, Samuele Birindelli, Andrea Colpani, Matteo Pessina, Gianluca Caprari e Dany Mota (insieme fanno oltre mille presenze in serie A), ripercorre sulla falsariga ciò che l’anno scorso aveva fatto il Sassuolo di Fabio Grosso.
Ma, viene da pensare, che il potenziale sia ancora più forte tecnicamente di quello degli emiliani vista la caratura dei giocatori presi che hanno aggiunto ulteriore qualità alla squadra.
Thiam, Lucchesi, Azzi, Ravanelli, Delli Carri, Obiang (proprio ex Sassuolo), Àlvarez e Galazzi, una squadra che avrebbe tutte le carte in regole per dominare il campionato come fece il Sassuolo della passata stagione.
Partenza con il freno a mano tirato
L’avvio però è stato alquanto stentato 2 vittorie 2 pareggi e 2 sconfitte, ha fatto storcere il muso a critica e tifosi abituati a il gioco più propositivo delle scorse stagioni.
Sulla graticola mister Bianco, al momento il Monza sarebbe fuori dai play off, anche se siamo ancora soltanto all’inizio.
In Brianza si sollevano dubbi sull‘assetto tattico adottato dal tecnico foggiano. Il 3-4-2-1 su cui insiste al momento non sta dando frutti. Se è vero che la difesa non concede tanto è anche vero che uno dei reparti offensivi più completi della categoria non riesce a esprimersi.
Nelle fasi di gioco si fa fatica a trovare la profondità e spesso il dominio del possesso si trasforma in un gioco sterile. Un assetto tattico che tende a isolare l’unico terminale offensivo e porta i trequartisti a giocare lontani dalla porta per cercare di abbassarsi a ricevere palloni giocabili.
Una squadra che al momento manca d’identità e che si affida sulle giocate dei singoli più che a una costruzione armonica del gioco.
Il bivio
La panchina di Bianco in questo momento è in bilico, è partito già il giochino del nome del possibile sostituto.
Proprio la partita di sabato potrebbe rappresentare un crocevia, dopo il pareggio anche sfortunato ( il Monza ha preso due pali) di Empoli, non ottenere i tre punti contro il Catanzaro potrebbe rappresentare la fine dell’esperienza del tecnico sulla panchina biancorossa.
Pertanto ci sarà da soffrire perché la posta in gioco è alta per entrambe le squadre. I giallorossi potranno contare sulla spinta di oltre 2000 tifosi e sulla prestazione del Ferraris alla quale è mancato soltanto il gol.
Sarebbe importante arrivare alla sosta con un’iniezione di fiducia per entrambe le compagini, ci sono tutti i presupposti perché sia una partita spettacolare ed emozionante.


In Brianza si sollevano dubbi sull‘assetto tattico adottato dal tecnico foggiano. Il 3-4-2-1 su cui insiste al momento non sta dando frutti. Se è vero che la difesa non concede tanto è anche vero che uno dei reparti offensivi più completi della categoria non riesce a esprimersi.
Nelle fasi di gioco si fa fatica a trovare la profondità e spesso il dominio del possesso si trasforma in un gioco sterile. Un assetto tattico che tende a isolare l’unico terminale offensivo e porta i trequartisti a giocare lontani dalla porta per cercare di abbassarsi a ricevere palloni giocabili.
Una squadra che al momento manca d’identità e che si affida sulle giocate dei singoli più che a una costruzione armonica del gioco.
sembra si parli del catanzaro…
possesso sterile
attaccanti isolati ( e quando hanno una occasione la sbalgiano clamorosamente nessuno esculso)
trequartisti lontani dalla porta e quando riescono ad arrivarci la difesa è schierata e non si passa 8data la lentezza e la prevedibilità delle giocate)
squadra senza identità (e schemi aggiungo io) che si affida alle giocate dei singoli e da noi ci si affida al giovane Cisse (menomale che c’è) e speiramo che Di Francesco faccia altrettanto..
solo che è vietato parlare di ste cose del catanzaro…
manca il “killer istint”
manca il “centimetro”
manca “un pò di fortuna”
se non gli espellevano Cacciamani alla Juve stabia ne prendavamo altri 3 nella ripresa…
meditate gente meditate