C’è da preoccuparsi? Noi lo siamo! Anzi, è il caso di esserlo all’insegna di una responsabile preoccupazione. È giunto il momento – ahinoi – di richiamare tecnico e squadra alle proprie responsabilità, di pretendere risposte immediate sul campo, anche all’insegna di quel “lottare fino all’ultima goccia di sudore” che sembra mancare. E perché no, di chiedere alla società di intervenire con la stessa lucidità e discrezione mostrate lo scorso anno di questi tempi. È il momento di mettere da parte la captatio benevolentiae che ha accompagnato il cammino di Aquilani sin dal suo arrivo a giugno: una simpatia a pelle, nata quando allenava il Pisa, che però non può diventare alibi. Non significa bocciarlo, ma essere realisti, il giorno dopo la prima sconfitta maturata contro una “grande” del torneo che grande, forse, ancora non è, e dopo sei pareggi di fila giocati sulle montagne russe, come ha scritto il nostro Vittorio Ranieri nelle sue pagelle.
A Monza, il suo Catanzaro – dopo un’ottima prima mezz’ora – si è confermato fragile dietro, sterile e confuso dalla cintola in su. È mancata quella rabbia buona, quella fame che non si insegna ma si sente. Una squadra che gioca, sì, ma non morde. Eppure, proprio quando il vento sembra contrario, è lì che si vede la fibra del gruppo: la capacità di soffrire, reagire, ricompattarsi. Perché le fragilità, in Serie B, si pagano care, ma possono anche diventare la molla di una rinascita se affrontate con coraggio e umiltà.
Che fare, quindi? Ognuno deve fare la propria parte, con serenità ma anche con fermezza: la società, il tecnico, i giocatori. E noi, tifosi, con la voce e il cuore. Perché questa maglia rappresenta un patrimonio da difendere con i fatti. La Serie B non è un premio, è una conquista da meritare ogni settimana. E allora sì, responsabilmente preoccupati, ma anche pronti a ricrederci. Anzi nella speranza di ricrederci e di tornare ad essere responsabilmente ottimisti.
Redazione 24


Analisi semplicemente perfetta.Ottimo articolo.
L’articolo della Redazione rappresenta un pò ciò che la maggior parte di noi tifosi pensiamo. Si sono preoccupato perché: ora ci sono solo 4 squadre sotto di noi; la squadra, come noi tifosi probabilmente ha il morale a terra; mancano in questo momento secondo me i fari nello spogliatoio che guidano e rasserenano; segnali preoccupanti da Aquilani che dichiara di non avere gli uomini adatti al suo gioco ( può cambiarlo con un più “umile” 4-4-2); Polito ha creato un GRAN CASINO con troppi acquisti senza una logica; il Catanzaro gioca solo un tempo, o il primo o il secondo; tutte, dico tutte, ieri ho visto anche la Samp, giocano MEGLIO di noi.
Penso che può bastare. Comunque anche con queste situazioni si può fare di più e meglio, basta aumentare ritmo, INTENSITÀ, coraggio e decisione nelle conclusioni, fermo restando che a gennaio, sperando che non sia troppo tardi, occorre cedere almeno 4-6 giocatori in esubero e inutili e acquistare uno o due difensori e uno o due attaccanti VERI.
Presidente si faccia vivo e ci dica qualcosa in questo brutto momento.