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Catanzaro: tanto lavoro in campo, ma pochi gol

Scritto da Danilo Petrolino

I numeri di queste 7 giornate raccontano la voglia di Aquilani di dominare il gioco, con pochi frutti

La percentuale di possesso palla della squadra giallorossa è alta: la media a partita è del 61,9% (quindi “concedendo” un 38,1% agli avversari) e non è molto diversa tra le gare in casa (64,1%) e quelle in trasferta (60,2%). Il massimo è stato raggiunto alla prima giornata, contro il Sudtirol in casa, col 73,4%, e il minimo è del turno successivo a La Spezia, col 55,5%.

Cosa si crea

Il numero dei tiri in porta da parte del Catanzaro, dopo le prime due gare di “assestamento” (con 7 e 5 tentativi), è stato elevato (tra 16 e 19), salvo diminuire considerevolmente a Monza (10). La media a partita è superiore ai 13 tiri (quasi 15 in casa e sopra 12 in trasferta). Massimo contro la Juve Stabia in casa con 19 e minimo a La Spezia con 5. Il totale è di 93 tiri in 7 gare, con una percentuale di trasformazione in gol del 7,5%: una rete ogni 13,3 tiri.

I tiri giunti nello specchio della porta avversaria sono molti meno: si va dal minimo di 1 a La Spezia al massimo di 7 a Genova contro la Sampdoria, con una media di poco più di 3,5 tiri tra i pali a gara (media di 3 in casa e 4 fuori). Il totale è di 25 (un tiro nello specchio ogni 3,7 tentativi) e la percentuale di realizzazione è perciò del 28%: un gol ogni 3,5 tiri nello specchio.

Le chiare occasioni da gol sprecate dal Catanzaro sono pari alle dita di una mano: 5 in 7 gare. Da un lato questo implica che si sfruttano bene le occasioni, ma ciò indica pure che si creano poche occasioni complessive a gara (una media di 1,7 per incontro, sommando quelle tramutate in gol).

Cosa si subisce

Il numero di tiri subiti da parte degli avversari è inferiore a quelli fatti: sono 70 (media a gara di 10), di cui 27 al Ceravolo (media 9) e 43 fuori casa (media 10,75), con il minimo in casa contro la Juve Stabia (4) e il massimo (13) a Monza. Il Catanzaro subisce una rete ogni 8,75 tiri effettuati dai contendenti (con l’11,4% di percentuale di trasformazione).

I tiri nello specchio subiti dai giallorossi sono in totale 19 (anche in questo caso inferiori a quelli effettuati), con il minimo a La Spezia (1) e il massimo di 4 contro il Sudtirol in casa e la Reggiana in trasferta. La percentuale di realizzazione degli avversari è del 42% rispetto ai tiri nello specchio: in pratica un gol ogni 2,4 tiri tra i pali di Pigliacelli.

A parte il numero totale di reti fatte e subite (7 contro 8), tra tutti i parametri menzionati l’unico in cui i giallorossi sono “indietro” agli avversari è quello delle chiare occasioni da gol sprecate: 9 subite (e non realizzate), che portano la media delle chiare occasioni complessive degli avversari (considerando anche le reti subite dalle Aquile) a 2,4 per gara.

Una questione di rapporti

Il Catanzaro tiene il pallone il 62,5% più dei propri avversari, e tira il 32,9% di volte in più, col 31,6% di tiri nello specchio più dei contendenti, ma crea meno chiare occasioni da gol (12 contro 17: il 29,4% in meno) e segna meno di quanto subisca (anche se non di molto: il 12,5%).

Questi dati servono solo a inquadrare la relazione tra la mole di gioco prodotta e quanto raccolto dalla squadra di Aquilani: sono numeri che raccontano l’intenzione di dominare le partite, ma rappresentano anche la fatica nel far fruttare questo dominio.

Sicuramente ci vorrà del tempo prima di arrivare a raccogliere in base a quanto prodotto, ma ora incombe anche la situazione di classifica non così rosea e la mancanza di vittorie: un bel rebus per il tecnico giallorosso, che dovrà risolvere in armonia con la squadra.

Elaborazione in proprio di dati forniti dalla Lega B

Foto US Catanzaro 1929

 

Autore

Danilo Petrolino

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