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Il giocatore della settimana: Mirko Pigliacelli

Scritto da Francesco Lupo

Per la nostra rubrica, la storia e le caratteristiche in campo e fuori dell’esperto portierone giallorosso

Gli inizi non semplici e la promozione in A

Dopo aver terminato il percorso giovanile alla Roma, Mirko Pigliacelli fa la sua prima presenza nei professionisti con la maglia del Sassuolo, che lascerà alla fine della stagione 2012-2013. Dopo 6 mesi di prestito al Pescara, conquista la sua prima maglia da titolare nella Reggina, collezionando 21 presenze e a fine stagione passa al Frosinone. Per tutto il campionato si alternerà con l’altro portiere Zappino, inanellando molte prestazioni solide, che aiuteranno i ciociari a raggiungere la prima storica promozione in Serie A. Successivamente Pigliacelli avrà una serie di stagioni con continui cambi di casacca tra Pro Vercelli, Pescara e Trapani (facendo poi il percorso inverso), prima di prendere la decisione di lasciare l’Italia.

L’esperienza con gol in Romania 

In prestito dalla Pro Vercelli, Pigliacelli firma in Romania con l’Universitatea Craiova, squadra al tempo allenata dall’italiano Devis Mangia. Conquista subito il posto da titolare e si fa notare con grandi prestazioni, ma è anche il protagonista di un evento che farà il giro del mondo. È il 24 febbraio 2019 e la U.Craiova è sotto 1-0 contro la Steaua Bucarest, una delle squadre più blasonate del campionato rumeno: viene assegnato un rigore agli ospiti, che nelle ultime partite ne hanno segnati 0 su 5, e chi prende il pallone? Sì, proprio lui, Mirko Pigliacelli, che di destro fulmina il collega avversario e porta i suoi sul momentaneo 1-1, con la gara che sarà poi vinta 3-2 dallo Steaua. Il romano passerà 4 ottime stagioni in Romania, giocando anche partite di qualificazione alle coppe europee, prima di fare le valigie e tornare in Italia.

Palermo e Catanzaro

Nell’estate 2022 Pigliacelli firma con il Palermo, appena promosso in Serie B. ma comunque con grandi ambizioni. Diventa immediatamente titolare, e manterrà il posto per una stagione e mezza, prima di qualche incertezza e l’alternanza con Desplanches. In maglia rosanero sfiorerà i playoff al primo anno e uscirà in semifinale contro il Venezia (poi promosso in A) la stagione successiva.

Con l’addio di Fulignati, il Catanzaro si fionda e prende Pigliacelli come suo nuovo numero uno: in giallorosso convince da subito, e in una stagione di rivoluzione tecnica per le Aquile, colleziona miracoli su miracoli e aiuta i giallorossi a raggiungere la semifinale playoff. Tra le prestazioni strabilianti ricordiamo il ritorno con lo Spezia in campionato e il turno preliminare dei playoff col Cesena: due partite vinte anche grazie alle sue parate.

Il portiere moderno

Se avete seguito la vicenda Donnarumma-Chevalier in quel di Parigi, capite perfettamente perché Pigliacelli è il tipo di portiere più richiesto nel calcio di oggi: chi copre il ruolo non ha più come responsabilità solo ed esclusivamente quello di guardiano della porta, ma è chiamato a eseguire altri compiti fondamentali per il gioco di squadra, e il numero uno giallorosso li svolge benissimo. Mirko Pigliacelli è un vero e proprio regista in più per il Catanzaro: la costruzione dal basso passa sempre dai suoi piedi che fanno da collante e riferimento per il giro palla difensivo, che aiuta a uscire dalla prima pressione avversaria; inoltre ha una precisone fuori dal normale nei passaggi e nei lanci lunghi. Insomma: un mediano a cui piace volare tra i pali.

Mirko fuori dal campo

Pigliacelli proviene da una famiglia di estremi difensori: il padre Stefano e lo zio sono stati entrambi portieri, e gli hanno trasmesso sin da piccolo la passione per questo ruolo. Mirko è sposato dal 2013 con Martina e ha due figli, Christian e la piccola Isabel, nata poco più di un anno fa. Pigliacelli ha da sempre dichiarato di essere un grande appassionato di pesca e impiega una buona dose di tempo libero in questa attività, spesso condividendo i suoi successi sui propri profili social.

 

Autore

Francesco Lupo

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