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Il Padova e il bivio

Scritto da Davide Tomaino

Ancora i veneti su un crocevia importante per la stagione

Si torna a giocare dopo la seconda sosta del campionato BKT. Stavolta una pausa che è sembrata più lunga sia per la delusione della prima sconfitta del torneo a Monza sia per la preoccupante posizione di classifica alla quale è stato relegato il Catanzaro.

Ma non c’è tempo per rimuginare sugli errori, la sosta è servita a smaltire lo sconforto, a ritrovare concentrazione e fiducia nei propri mezzi perché l’avversario che si presenta al Ceravolo è il Padova, una matricola da prendere con il dovuto rispetto.

Una matricola con un sogno nel cassetto

I biancoscudati tornano nella serie cadetta grazie a un avvincente campionato di C lo scorso anno.

Dopo aver eguagliato il record della serie C, detenuto dal Catanzaro, di 51 punti nel girone di andata e aver accumulato un vantaggio di 10 punti sugli avversari del L.R. Vicenza, i patavini si fanno raggiungere e superare. Nel momento peggiore però ritrovano lo smalto per quel rush finale che li ha portati all’ultima giornata a giocarsi la promozione potendo contare su due risulti su tre, e un pareggio che permette al club veneto di partecipare per la trentanovesima volta al campionato di serie B.

Senza dubbio sono due i protagonisti di questo successo, uno dei più talentuosi giovani tecnici emergenti del panorama italiano, Matteo Andreoletti, e il vulcanico Direttore Sportivo Massimiliano Mirabelli che si è ripromesso di riportare il club in serie A.

Ma sappiamo che i buoni propositi, per realizzarsi, devono avere delle basi solide e la solidità è soprattutto quella economica. Il Padova, malgrado qualche approccio con acquirenti d’oltre oceano è rimasto nelle mani dell’imprenditore francese Joseph Oughourlian e con qualche milione di euro di debiti.

Pertanto il DS calabrese di Rende ha dovuto fare di necessità virtù e fare un calcio mercato basato, potremmo dire parafrasando, su speranza, amore e fantasia.

Nomi che richiamano alla suggestione del passato Papu Gomez, Daniele Baselli e Kevin Lasagna, giocatori avanti con l’età ma che se si esprimessero al meglio rappresenterebbero un lusso per la B.

Lo stesso si potrebbe dire per Ghiglione e Barreca, i laterali scelti per la loro indiscussa esperienza, come quella richiesta per i difensori Pastina e Sgarbi, quest’ultimo prelevato dal Cosenza.

Il Mister più giovane tra i professionisti di serie A e B

Mister Andreoletti nell’avvio di questo campionato ha adottato un 3 4 2 1, simile al 3 4 3 utilizzato lo scorso anno in serie C. Evidentemente la mancanza di risultati e di equilibrio lo hanno indirizzato verso un più equilibrato 3 5 2 proposto nelle ultime cinque gare.

Il tecnico originario di Alzano Lombardo, classe ’89, il più giovane allenatore nelle due serie maggiori in questo momento, ha un approccio moderno nel modo di allenare. Il gioco è un processo di apprendimento continuo che ha le sue fondamenta nel metodo e nella disponibilità che si devono tradurre in una proposta di gioco efficace.

E sul metodo il tecnico biancoscudato è categorico, lui che ha conseguito a Coverciano anche il patentino di Match Analyst. Riguardare con la squadra la partita giocata permette, non solo di evidenziare e correggere gli errori, ma anche di essere consapevoli dello stato del percorso di crescita.

Spesso si dice che i numeri nel calcio non contano ma il mister da loro il giusto peso. Nella fase offensiva, ad esempio, se si considera ogni zona del campo come un contenitore si può valutare, attraverso lo studio delle statistiche sui movimenti dei giocatori, se i contenitori siano stati tutti occupati.

La sua filosofia quindi si basa sull’equilibrio, una squadra che domini il gioco, tenga il pallone e sappia occupare bene gli spazi, senza sbilanciarsi.

Riprendere a scrivere la storia

Catanzaro Padova, due allenatori moderni, idee innovative, propensione offensiva ma già una partita con con dei pesantissimi punti in palio.

Il ricordo di quella partita all’Euganeo rimane l’ultimo indelebile dolore nei cuori giallorossi. Ma da quella sfortunata serata, dal pianto dei giocatori nacque quello spirito di rivalsa che portò quei ragazzi a scrivere la storia.

Lo stesso spirito di rivalsa che Mister Aquilani e i suoi ragazzi dovranno infondere nei loro cuori e nelle loro gambe, è arrivato il momento di rialzare la testa, di riprendere a scrivere altre memorabili pagine di storia.

Autore

Davide Tomaino

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