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Il Baratro, l’Umiltà e l’Estasi …

Scritto da Vittorio Ranieri

Cosa è cambiato dopo le tre vittorie

A un passo dal baratro, dagli Inferi per finire (di corsa) verso la porta del Paradiso, al lato sinistro della classifica, proprio nelle zone nobili. Il tutto con un tris d’oro, prendendo lo scalpo tra l’altro di due big, in appena una settimana, nel fazzoletto di 270’.

Possiamo parlare di svolta, di problemi risolti per iniziare a pensare a qualcosa in più di una semplice salvezza? Meglio andare cauti coi facili entusiasmi.

Tuttavia, questo trittico di gare ci fornisce gli argomenti per parlare di una svolta innanzitutto caratteriale (finalmente una squadra che lotta col coltello tra i denti e sempre sul pezzo) e all’insegna (anche) dell’umiltà tecnico-tattica.

Qualcuno degli addetti ai lavori, osservava (correttamente) come Alberto Aquilani, probabilmente, mai aveva giocato in carriera, per precisa scelta tattica, così schiacciato in difesa. Una mossa che si è rivelata tremendamente vincente anche se antiestetica. Ma Davide per battere Golia deve fare anche così!

Morale della favola, la corazzata di Stroppa è tornata in laguna con le pive nel sacco pur con l’82% di possesso palla nel primo tempo e col 70% nel complesso. C’est la vie, anzi … le football.

Chi si rivede

Tornando al discorso dell’Umiltà tecnica, questa va riconosciuta senza ombra di dubbio al tecnico, che, al momento, ha abiurato il suo credo e quel centrocampo “a due”, fonte solo di discussioni e scarsi risultati, per virare intelligentemente al 3-5-2 (toh, chi si rivede sui Tre colli) con somma gioia degli equilibri tattici.

Nei giorni che hanno preceduto quello che era il primo bivio della stagione (la gara col Palermo), società e staff dirigenziale e tecnico, scegliendo la via del dialogo e del confronto, hanno fatto quadrato con i benefici che sono sotto gli occhi tutti.

Insomma, tutto bello ma sempre perfettibile, in una rosa che, non dimentichiamolo, pullula di numeri dieci (oltre a Cìsse ci sono Oudin e Liberali) ed esterni offensivi (in panchina scalpitano, oltre a Nuamah, Buso e tra meno di un mese anche Di Francesco) e dove la coperta sembra corta a centrocampo (in attesa del rientro di Pompetti, ma con la scoperta di Alesi) e in difesa.

Nel frattempo, godiamoci giorni di serenità, col tormento (misto a preoccupazione) che ha partorito l’Estasi.

 

Autore

Vittorio Ranieri

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