Sabato alle 15 il Catanzaro sarà di scena in Toscana, al Carlo Castellani di Empoli, per affrontare gli azzurri nella dodicesima giornata di andata della Serie B 2025-26.
Siamo ancora a inizio settimana, dunque ci sarà tempo per parlare di tattiche e aspetti tecnici. Oggi, invece, vogliamo soffermarci su qualcosa di molto umano: quei sentimenti che nel calcio moderno sembrano trovare sempre meno spazio, ma che sanno ancora scaldare il cuore dei tifosi.
Gli ex delle Aquile
Contro l’Empoli, il Catanzaro ritroverà tre ex: il rumeno Rareș Ilie, che è stato solo di passaggio in giallorosso, mostrando buone qualità tecniche; Andrea Ghion, protagonista assoluto della promozione in Serie B e legato ai colori del Catanzaro da ricordi bellissimi, ma sfortunato nel non poter dimostrare tutto il suo valore a causa di un grave infortunio; e Andrea Fulignati.
Sono tanti quelli che hanno vestito la maglia del Catanzaro e che da ex sono stati ancora amati e ricambiati. Tornando indietro nel tempo, viene subito in mente Gianni Bui, che segnò con la maglia del Torino proprio sotto la storica Curva Ovest: fu uno dei primi a non esultare, in segno di rispetto verso i suoi ex tifosi.
Ma non sempre è andata così. A trafiggere i giallorossi ci pensarono anche ex andati via in modo meno sereno, come Edy Bivi (che poi ha recuperato il rapporto con la piazza) o l’indimenticabile Vito “bicicletta” Chimenti, che riuscì a castigare le Aquile sia con la Pistoiese, sia con l’Avellino.
Il portiere dal cuore giallorosso
Nato proprio a Empoli 31 anni fa, Fulignati è arrivato a Catanzaro nella stagione 2022-23, dopo alcune annate non esaltanti a Perugia. Da lì in poi, la sua carriera ha ripreso quota: 80 presenze di altissimo livello, con prestazioni decisive, leadership silenziosa e un contributo fondamentale alla rinascita del Catanzaro.
Lui vive un ruolo unico, sospeso tra eroe e colpevole. Un suo errore pesa più di quello di chiunque altro, ma una grande parata può valere quanto un gol. E quando il destino ti mette di fronte alla tua ex squadra, tutto si amplifica: emozione, rispetto, nostalgia.
Il portiere, in queste partite, prova sensazioni diverse da chiunque altro. In casa o in trasferta, per almeno un tempo, gioca con alle spalle proprio quei tifosi che un tempo lo osannavano. Ed è lì che il calcio, ancora una volta, sa ricordarci quanto sia fatto di cuore, di memoria e di emozioni vere.
Due precedenti da brividi
Fulignati ha già affrontato da ex il Catanzaro due volte: al Nicola Ceravolo e al Giovanni Zini di Cremona, nella scorsa stagione. In entrambe le occasioni, sin dal riscaldamento, il pubblico giallorosso lo ha accolto con affetto, come se rivedesse uno di famiglia. Prima e dopo la partita, i saluti sotto la curva, gli applausi, gli sguardi carichi di riconoscenza.
A Cremona, dopo il 4-0 per la sua squadra, il portiere non ha festeggiato con i compagni: è rimasto a bordo campo, commosso, a guardare quella curva giallorossa che applaudiva nonostante la sconfitta (ne abbiamo scritto in Fulignati, un legame che va oltre la maglia).
Chi era vicino a lui racconta una frase semplice, ma piena di amore: “Guarda quanto sono belli … quante volte hanno fatto così quando c’ero io.”
Un legame che continua
Lasciando il Catanzaro, Fulignati salutò tutti con parole sincere: “Da oggi il Catanzaro avrà un tifoso in più”.
Anche suo padre Stefano, che è stato portiere come il figlio, in un’intervista televisiva dopo la promozione in A con la Cremonese, ricordò con emozione l’esperienza calabrese: “A Catanzaro ci è rimasto il cuore”. Nel suo negozio di Montelupo Fiorentino c’è sempre tanto giallorosso, a partire dall’insegna, e lì ogni tanto vanno a trovarlo i tifosi delle Aquile che passano in zona, magari prima delle trasferte.
E quel legame è ancora vivo. Quest’anno, padre e figlio sono stati avvistati sugli spalti dell’Alberto Picco per Spezia-Catanzaro: appena riconosciuti, i tifosi giallorossi li hanno salutati con cori e applausi, e Andrea ha risposto con un sorriso e un saluto pieno d’affetto (vedi Andrea Fulignati e il suo passato che non scorda).
Con Pietro Iemmello, suo grande amico, il legame resta fortissimo: una foto recente li ritrae insieme a Roma, testimonianza di un sentimento che va oltre il campo.
A Fulignati vogliamo bene, e sabato ad Empoli, siamo certi, si ripeteranno scene di rispetto e affetto reciproco. Ma, con la simpatia di chi ama davvero, gli auguriamo anche che uno o più dei suoi migliori amici possa “impallinarlo”, per poi vederlo tornare, dalla partita successiva, quel grande portiere che a Catanzaro abbiamo imparato ad ammirare e ad amare.
Perché certi amori, nel calcio come nella vita, non finiscono mai davvero.
Redazione 24
Foto US Catanzaro 1929


E non dimenticherei il saluto di ANDREA GHION sotto la curva giallorossa al termine di Sassuolo-Catanzaro di qualche mese fa