Ci sono squadre che si seguono, e squadre che si tramandano. Il Catanzaro appartiene alla seconda categoria: non è soltanto una maglia, è un racconto che passa di voce in voce, di padre in figlio, di curva in curva. Una leggenda che vive nelle domeniche di ieri e di oggi, nelle storie che resistono al tempo come i colori giallorossi che non scoloriscono mai.
Sergio Dragone, con La leggenda del Catanzaro, costruisce una sorta di museo emotivo fatto di 70 quadri d’autore, ognuno dedicato a un volto, un episodio, un frammento di identità. Non c’è nostalgia forzata, ma memoria viva: le corse di Spelta, il rigore del 2-2 al Cagliari nel ’72 arrivato all’ultimo respiro dopo l’autogol di Nicolai; l’eleganza naturale di Bui, la reattività di Provasi, la sfacciata creatività di Pellizzaro, le acrobazie di Cimpiel. Soprannomi che sembrano usciti da una collezione di miti popolari: Jair Bianco, Grande Airone, Piccolo Ragno Nero, George Best italiano, Gatto Rosso.
Ma il libro racconta anche ciò che non finisce nelle statistiche: lo spirito di gruppo, i legami dentro lo spogliatoio, la città che ritrova in quella squadra un riflesso della propria natura. Il Catanzaro come patrimonio collettivo, come simbolo capace di tenere insieme generazioni diverse nella stessa emozione.
Ed è per questo che la puntata speciale del Salotto di UsCatanzaro.net di venerdì 14 novembre alle ore 19.00 diventa un piccolo evento: a discutere del libro e dei suoi personaggi insieme alla redazione di UsCatanzaro.net ci saranno Massimo Palanca, Adriano Banelli, Enrico Nicolini, Gianni Improta e lo stesso Sergio Dragone. Una tavolata di ricordi, sorrisi, storie e verità che hanno costruito ciò che oggi chiamiamo, senza esitazioni, la leggenda del Catanzaro.
Redazione 24

