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Le scelte degli altri: al Bari Vivarini sostituisce Caserta

Scritto da Danilo Petrolino

I destini incrociati dei due ultimi ex allenatori del Catanzaro in uno scenario da sliding doors

C’è tanto materiale per la terza parte di un famoso testo di Italo Calvino: dopo Il castello dei destini incrociati e La taverna dei destini incrociati, siamo arrivati a La panchina dei destini incrociati.

Solo 15 giorni fa c’era stata l’ufficialità dell’esonero di Vincenzo Vivarini (vedi Le scelte degli altri: il Pescara esonera Vivarini), che ha pagato il pessimo avvio dei neo-promossi abruzzesi, con soli 8 punti in 12 partite.

Il paradosso è che Fabio Caserta col Bari di punti ne ha fatti comunque oltre il 60% di più: 13, sempre in 12 gare (visto il recupero da giocare in casa della Juve Stabia), con 3 vittorie (consecutive in casa), 4 pareggi e 5 sconfitte.

L’ultima debacle casalinga col Frosinone ha fatto scatenare una parte della tifoseria dei galletti, con pesantissimi striscioni appesi in città e le richieste di allontanamento di Caserta, ma anche di un’altra vecchia conoscenza per l’ambiente delle Aquile: il direttore sportivo Giuseppe Magalini.

Si fa per dire “vecchia”, visto che il ds ha lasciato la barca giallorossa un anno e mezzo fa, insieme a Vivarini, con il quale peraltro – come ha fatto chiaramente intendere Floriano Noto – i rapporti non erano idilliaci.

La panchina girevole

Magalini per ora (e chissà quanto ancora) resta in sella e porta come nuova dote proprio Vivarini, già allenatore dei galletti nella prima stagione segnata dalla pandemia di Covid, conclusa con la sconfitta nella finale playoff di Serie C contro la Reggiana.

Fabio Caserta paga sicuramente l’avvio non eccellente, ma sembra più che altro il capro espiatorio di una situazione che in casa dei pugliesi si trascina da quel gol di Pavoletti, a pochi secondi dalla promozione in Serie A dei biancorossi, ormai quasi 30 mesi fa.

Da allora “la Bari” ha fatto i conti con annate segnate da panchine bollenti, con una piazza che non perdona alla famiglia De Laurentiis il fatto di essere la seconda squadra della proprietà, dietro ai campioni d’Italia del Napoli.

E per i tifosi giallorossi la storia si ripete: anche questa volta non ci sarà l’incontro con un ex tecnico del vicino passato. Ma venerdì 19 dicembre si “accontenteranno” di vedere – in lontananza, dall’alto del settore ospiti del San Nicola – quella coppola che non c’era al Nicola Ceravolo venerdì scorso.

Autore

Danilo Petrolino

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