Al 17° Favasuli recupera un pallone vincendo con grinta un contrasto con Frabotta, vicino al vertice destro dell’area giallorossa. Il giovane di Africo, nel tentativo di far ripartire il Catanzaro, porge un passaggio lungo a Petriccione, diretto di fronte alla lunetta fuori area.
Il regista delle Aquile prova ad anticipare Bisoli in scivolata, ma lo prende in pieno. Crezzini è vicinissimo e ammonisce il goriziano, che con questa sanzione arriva alla quarta in campionato e va in diffida.
La prima ammonizione per il Cesena arriva durante il tentativo di forcing a fine primo tempo per giungere al pareggio: durante uno sterile giro palla sulla trequarti offensiva bianconera, Pontisso anticipa in scivolata un avversario, lanciando Pittarello in contropiede solitario.
L’attaccante entra nella metà campo avversaria e mentre sta per superare Zaro, il centrale dei romagnoli lo scaraventa a terra: siamo al 42° e Crezzini tira fuori un giallo scontato.
Il sale nella ripresa
Al 52° Bisoli commette un fallo tanto violento quanto stupido, che gli costa una sacrosanta ammonizione: l’antefatto un minuto prima, con Siren Diao che “sbatte” contro Cassandro, al limite dell’area piccola giallorossa.
Il giovane spagnolo resta a terra, ma il gioco prosegue, visto che gli stessi giocatori del Cesena continuano l’azione dopo un rilancio infruttuoso di Pontisso. Poi Frabotta per l’ennesima volta si fa soffiare la sfera da Favasuli, che la cede a Cassandro.
Il centrale di destra del Catanzaro rallenta e sta per mandare il pallone in fallo laterale, quando arriva Bisoli che lo scalcia inopinatamente da dietro. Crezzini è lì e tira fuori un giallo che sa di arancione.
Le proteste del Cesena
Quattro minuti dopo il raddoppio di Pittarello, c’è un episodio dubbio che potrebbe riaprire la gara: al 57° Blesa tenta di chiudere un triangolo con Berti nell’area giallorossa, ma la sfera incoccia nella deviazione di D’Alessandro.
I bianconeri chiedono il rigore, ma Crezzini lascia proseguire il gioco. Sul rinvio di Pontisso, Francesconi mette in Tribuna per evitare la ripartenza del Catanzaro. A questo punto il direttore di gara fa cenno di attendere: Rutella e Di Vuolo stanno rivedendo il tocco sospetto al VAR.
L’immagine di copertina non chiarisce se la sfera tocchi il braccio o la spalla di D’Alessandro: gli addetti al VAR propendono per la seconda ipotesi e non chiedono a Crezzini di andare alla revisione in campo. Sono passati 50 secondi dall’interruzione e D’Alessandro stesso può battere la rimessa in gioco.
Passano circa cinque minuti e la scena si ripete: Bisoli, spalle alla porta, riceve una rimessa laterale in area giallorossa e si gira tentando il cross. Il neo-entrato Rispoli è attaccato alle sue spalle e devia il pallone in angolo.
Subito i romagnoli chiedono il rigore, circondando Crezzini, che aveva assegnato il corner. Dalla nostra contro-copertina risulta chiaro che la distanza tra il piede di Bisoli che calcia e il braccio di Rispoli che devia è talmente esigua che non ci sono le condizioni per fischiare la massima punizione. E infatti dal VAR non intervengono e si prosegue con l’angolo del Cesena.

Si chiude con un “giallo”
L’ultima ammonizione della gara è, a parte i giochi di parole, un piccolo giallo: siamo al 73° e una punizione del Catanzaro vede il fischio dell’arbitro per un fuorigioco. Brighenti tira il pallone oltre i Distinti, provocando le proteste dei giocatori del Cesena, in particolare di Mangraviti, che chiede a Crezzini di ammonirlo.
Ma l’arbitro tira fuori il giallo indicando Cassandro: non è chiaro, nemmeno a chi era sugli spalti, se sia stato uno scambio di persona, che potrebbe provocare una revisione della distinta arbitrale, oppure se ci sia stata una protesta di Cassandro (che è l’ipotesi più plausibile).

