I granata perdono l’autobus. Dopo quattro vittorie consecutive la matricola guidata da Costantini non approfitta del passo falso della capolista allo Scida di Crotone e perde l’opportunità di espugnare vetta. Il big-match tra Cariddi e Scilla si conclude con una divisione della posta che permette ai siculi di rosicchiare un solo punticino e collocarsi, comunque, a un’incollatura dalla Viterbese.
Sul campo si incontrano due neopromosse. Nella prima mezz’ora regna una fase di studio in cui due squadre guardinghe si scrutano a vicenda, per cercare i rispettivi punti deboli. L’Acireale prova a sorprendere la retroguardia ospite affidandosi a lanci lunghi dalle retrovie che, però, non sortiscono gli effetti sperati, mentre il Catanzaro si limita a sporadiche incursioni con azioni di rimessa. L’unica palla gol capita ai calabresi su palla ferma. E’ il 16’. L’arbitro fischia una punizione a ridosso dell’area per un atterramento di Corona da parte di Bonanno. Batte Alfieri forte e teso, Polito è battuto, ma il pallone si stampa sulla traversa. Nell’ultimo quarto d’ora gli isolani aumentano la pressione, ma sono ancora i giallorossi a rendersi pericolosi al 37’ con una secca rasoiata di prima intenzione di Corona dal limite, a cui il portiere di casa si oppone distendendosi in tuffo. Nella ripresa il Catanzaro accusa un’evidente flessione e i siculi si riversano nella metacampo avversaria. Le aquile vanno più volte in affanno, soprattutto a causa delle incursioni sulla fascia destra di Russo, ma ai padroni di casa manca la lucidità e la concretezza in zona gol. Risultato: la porta difesa da Lafuenti non è mai in pericolo.
Così il duello tra il Giorgio Corona, capocannoniere del girone, e la difesa granata, la meno battuta sino a ora, si chiude nel segno degli isolani. E l’Acireale continua a inseguire.
(R. Datasport, DTS)