
Si diceva “al cuor non si comanda“, beh si è vero. Ma di quel Catanzaro che ci ha fatto innamorare non c’è più trassia, non v’è certessa. Solo un frammentato ricordo di partite frissanti e combattute. C’era un tipo di campionato, c’era uno stile in campo, c’era negli uomini, nella loro imperscrutabile unicità, lo spirito giusto per far bene e magari vincere. Toh! Si è vinto subito, con merito, con determinazione. A un certo punto ciascun tifoso del Catanzaro si è alzato in piedi e ha pensato “ma chi c’ammassa a noi?”. Indovina? Ci siam dati la zassa sui piedi, via questo via quello il nuovo Catanzaro è nuovo per dieci undicesimi. Oh scusa, chi è lo sfigato rimasto? No perchè almeno domenica per vincere la noia m’invento un nuovo stendardo: “Squillace resisti (almeno tu)” e va da via el ciaps a chi vorrebbe sostituire anche l’ultimo calciatore che mi ricordi una stagione in cui la sconfitta ci stava, ma almeno non si facevano figure di cassa. E ora lo posso dire: e che casso!