Si chiude con una partita dal sapore internazionale il ritiro del Catanzaro in Trentino. Di fronte i campioni d’Italia del Napoli, avversario di caratura assoluta, che ha messo alla prova la tenuta fisica, mentale e tattica delle Aquile. A fine gara mister Alberto Aquilani ha tracciato un bilancio lucido e sincero, senza perdere di vista ciò che conta davvero. “La prima cosa che devo dire è che mi dispiace tantissimo per quello che è successo a Pompetti. Mi auguro con tutto il cuore che non sia nulla di grave, ma la sensazione non è buona” ha dichiarato il tecnico, visibilmente provato. “Gli mandiamo tutti un grande abbraccio. È un calciatore importante, ma soprattutto una persona importante nel gruppo.”
Poi il commento sulla gara: “Abbiamo affrontato una squadra che, secondo me, può lottare per vincere la Champions League. I primi minuti siamo stati un po’ timidi, ma era normale di fronte a una forza così imponente. Poi, però, è venuto fuori il coraggio: quello di giocare, di proporre la nostra idea di calcio. E sotto questo aspetto sono arrivate buone risposte, sia in fase offensiva che difensiva.”
Non sono mancati gli ostacoli anche fuori dal campo: “Eravamo contati, purtroppo diversi ragazzi hanno avuto un virus in albergo. Qualcuno oggi ha stretto i denti e ha dato più del dovuto. Ma queste sono situazioni che rafforzano un gruppo.”
Adesso la squadra rientra in città per tre giorni di riposo. Poi si riparte: “Con entusiasmo e umiltà, come sempre. I segnali di oggi sono positivi, ma non devono esaltarci né deprimerci. Il lavoro è lungo e dobbiamo crescere ancora molto.”
Una chiusura che lascia spazio a speranze, ma anche a riflessione. Il Catanzaro visto in Trentino ha mostrato impegno, spirito di sacrificio e una chiara idea di calcio. Il viaggio è appena cominciato.
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Redazione 24

