È innegabile che l’ex regista dai piedi raffinati, in queste prime uscite pubbliche, non abbia mai sbagliato (un passaggio) dinanzi ai taccuini dei giornalisti. Fuori dal rettangolo verde sembra di rivedere lo stesso Alberto Aquilani che in mezzo al campo accendeva la luce, dettando i tempi grazie alle sue ottime qualità tecniche e a una invidiabile visione di gioco che, unite ad estro e fantasia, gli hanno consentito di fare una grande carriera da calciatore. E da neo-allenatore del Catanzaro ha subito fatto centro con le parole.
Quindi, abile regista in campo, ma anche dal punto di vista comunicativo: con un pizzico di sincerità ha toccato le corde giuste, quando ha ammesso che il Catanzaro che sta nascendo è una scommessa, in campo e finanche in panchina. “Ora abbiamo ricominciato con un’altra filosofia e tanti giovani under, quindi l’incognita c’è e ammetto di essere io stesso una scommessa, però c’è anche tanto entusiasmo …” questo un passaggio della conferenza stampa di ieri.
Ma Aquilani sa bene che non si vive di solo entusiasmo e quindi ha detto chiaramente che si aspetta qualità dal mercato (anche grazie al “lavoro” del Rompi-Pompetti, al secolo Luis Hasa, e mi fermo qui!) e chiarezza da qualcuno in particolare (Biasci, ndr). Tutto sacrosanto.
Poi, fuori dal campo e dentro lo spogliatoio, inutile nasconderlo, rispetto ad un anno fa, si respira ben altra aria. Il nuovo ciclo, in attesa dei risultati e dei gol (il sale del calcio), ha sin qui messo tutti d’accordo: tifosi, giocatori e addetti ai lavori. E l’ottimismo (il sale della vita) è benzina, oro nero, nel serbatoio dell’Entusiasmo.
Domani si riparte da quel meraviglioso impianto sportivo dove, pochi mesi fa, le Aquile di Fabio Caserta hanno blindato la zona playoff, dimostrandosi la bestia nera (quattro punti su sei conquistati!) del Sassuolo dei record.
E allora buon viaggio Catanzaro.
E come ripetiamo dalle nostre parti (e Aquilani l’ha già capito): Entusiasmo, giocano le Aquile!!!
Foto US Catanzaro 1929
