Napoletano, classe 1998, cresce nell’ARCI Scampia, squadra del suo quartiere. A 18 anni passa all’Alto Vicentino in Serie D e da lì va a Melfi, con cui fa il suo esordio tra i professionisti. Poi altre due stagioni in D con Portici e Castrovillari: sul Pollino si fa notare siglando 12 reti in 32 gare e lo acquista la Virtus Entella. Ma con gli albicelesti di Chiavari non giocherà nemmeno un minuto, facendo due stagioni in prestito in C, ad Alessandria e Arezzo.
La gavetta prima della B
Torna in Campania, andando alla Turris e giocando un’ottima prima parte di campionato (con 6 gol in 20 gare): lo nota il Brescia e lo preleva in prestito nel mercato invernale del 2021. Ma anche in questo caso sfuma l’esordio in B: un infortunio al menisco gli fa saltare tutto il resto della stagione, con le rondinelle che cercano d’invalidare il trasferimento oneroso (ma nell’arbitrato la spuntano i corallini). La cadetteria arriva comunque quell’estate col passaggio ai rossoblù bruzi, con cui non riesce a ritagliarsi molto spazio, tornando in prestito in C nella sua regione alla Juve Stabia: nell’anno dei record del Catanzaro, Pandolfi disputa un buon torneo con 6 gol e 5 assist in 36 gare. Da svincolato si accasa al Cittadella, con cui gioca due ottimi campionati di B, dimostrando continuità e una discreta prolificità: in 67 partite segna 16 reti (8 a stagione) e fornisce 3 assist.
Approda così al Catanzaro un attaccante strutturato, molto potente fisicamente, ma anche rapido, che può operare come centravanti (principalmente) e anche come seconda punta. Usa principalmente il destro, ma calcia bene pure di sinistro ed è un buon colpitore di testa. Come per Di Francesco, la formula del trasferimento è il prestito con obbligo di riscatto (un pagamento differito del passaggio definitivo) e, anche in questo caso, la società giallorossa non ha finora comunicato la durata che avrà il contratto dopo il perfezionamento dell’obbligo.
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