Alla vigilia della sfida contro la Sampdoria, il tecnico del Catanzaro Fabio Caserta ha parlato in conferenza stampa toccando i temi più caldi del momento, dalla scelta del ritiro alle condizioni fisiche della squadra, passando per gli obiettivi di fine stagione.
«Non è un ritiro punitivo – ha precisato subito – lo abbiamo deciso insieme, squadra e società, per restare uniti in un momento particolare. Vogliamo compattarci e ritrovare lo spirito che ci ha sempre contraddistinto». Il riferimento è al periodo non brillante attraversato dai giallorossi, reduci da alcune prestazioni opache. In questo clima, anche un infortunato come D’Alessandro resta parte attiva del gruppo: «Non sarà disponibile per la partita, ma verrà convocato per stare vicino alla squadra».
Le scelte tecniche saranno legate alla condizione fisica dei giocatori: «Valuterò i ragazzi sotto questo aspetto. In questa fase del campionato è la cosa più importante». Nessuna rivoluzione o turnover gratuito, ma scelte basate sui dati e sulle reali energie a disposizione.
Quanto all’avversario, una Sampdoria in crisi profonda, Caserta ha voluto sgomberare il campo da facili ottimismi: «Non guardiamo la crisi degli altri. Dobbiamo pensare a interrompere il nostro momento negativo». Il focus è tutto sul Catanzaro, che deve ritrovare equilibrio, attenzione e continuità per tornare a fare punti.
Sulle difficoltà riscontrate nei primi tempi di gioco, il tecnico ha offerto una riflessione più ampia: «Abbiamo sbagliato due primi tempi, è vero, ma sono i 90 minuti che contano. Il problema non è fisico, è mentale. Serve concentrazione dall’inizio alla fine». Una squadra che, anche per caratteristiche, rende meglio nella gestione e nella costruzione che nella lotta fisica: «Non abbiamo cambiato i carichi di lavoro. Alcuni avversari ci portano su un terreno che non è il nostro. Ma bisogna comunque alzare il livello dell’attenzione e della cattiveria».
A sostegno delle sue valutazioni, Caserta ha citato i dati GPS raccolti dallo staff tecnico: «Col Palermo abbiamo corso più che in ogni altra partita. E spesso nel secondo tempo stiamo meglio degli avversari». La condizione fisica non preoccupa, quindi. A preoccupare, piuttosto, è il numero di gol subiti: «Prendiamo troppi gol, ma non è solo colpa della difesa. Serve attenzione di squadra, dal pressing degli attaccanti fino al filtro del centrocampo».
Con tre gare ancora da giocare e un posto nei playoff da blindare, l’obiettivo resta chiaro: «Vogliamo tornare alla vittoria per merito dei ragazzi e per rispetto della nostra gente». E proprio alla tifoseria e a tutto l’ambiente Caserta ha lanciato un appello: «Chi dice che non vogliamo i playoff destabilizza. Serve unità tra squadra, società, tifosi e stampa. È questa l’unica strada per concludere al meglio un campionato che è già stato positivo, ma che vogliamo rendere straordinario».
Infine, spazio a qualche chiarimento sui singoli: «Biasci non era al meglio, ho scelto Pittarello perché stava meglio fisicamente. Buso è stato sfortunato: prima un problema al flessore, poi problemi personali. Ora si sta riprendendo». Un messaggio chiaro: ogni scelta è fatta per il bene della squadra, senza forzature o personalismi.
Contro la Sampdoria sarà una sfida fondamentale. Per la classifica, per il morale, per l’identità. E, soprattutto, per dimostrare che il Catanzaro non ha affatto smesso di crederci.
Frame tratto dal video US Catanzaro 1929
Redazione 24