Le Aquile tornano da Modena con la quinta vittoria stagionale – la seconda in trasferta – sfatando anche quello che era il tabù di questo torneo: arriva il primo successo con una percentuale di possesso palla superiore a quella degli avversari.
Chi se l’aspettava?
Ovviamente questo dipende anche dall’atteggiamento di chi si incontra: sappiamo bene che la squadra di Sottil ha un gioco speculativo, fortemente votato alla ripartenza veloce con verticalizzazione in pochi passaggi, ma ciò non toglie che i ragazzi di Aquilani abbiano cercato da subito di controllare il gioco, a dispetto di chi s’immaginava un modo di stare in campo più attendistico (come accaduto soprattutto contro Palermo e Venezia).
Prima di Modena, tutte le volte che il Catanzaro “ha fatto” la partita sono stati raccolti solo pareggi (7) e sconfitte (3): al Ceravolo si è andati dal 57,1% di possesso palla col Pescara al 73,4% col Sudtirol, mentre in trasferta dal 55,5% di La Spezia al 67,8% di Empoli.
Nelle precedenti vittorie il pallino del gioco è stato appannaggio degli avversari, con queste percentuali di possesso dei giallorossi: 42,7% col Palermo, 42,1% a Mantova, 27,4% col Venezia (minimo quasi irreale) e 46,6% con l’Entella. A Modena le cose sono andate diversamente: ben il 56,2% la percentuale del tempo con la gestione della sfera per le Aquile.
La continuità dei risultati
A rendere più dolce lo scorso turno di campionato è la consapevolezza che la squadra sta attraversando un periodo molto positivo, testimoniato dai punti incamerati nelle ultime 7 giornate: sono ben 16, frutto di 5 vittorie, un pari e una sconfitta. In questo lasso di tempo solo le due capolista – Frosinone e Monza – sono riuscite a fare di meglio, con un punto in più.
Più incisivi sotto porta, concedendo meno agli avversari
Peraltro, nello stesso periodo, i giallorossi stanno viaggiando alla media esatta di due gol a gara: davanti ci sono solo Frosinone (16) e Venezia (15). Ed è importante sottolineare che il Catanzaro ha un’ottima percentuale di realizzazione rispetto ai tiri nello specchio della porta avversaria: nelle ultime 7 partite, i tiri tra i pali sono stati 34, quindi la capacità finalizzativa è del 41% (oltre 4 tiri su 10 nello specchio finiscono in rete).
I tiri in porta totali sono stati 86, con una percentuale realizzativa di oltre il 16% (1 tiro su 6 diventa un gol per i giallorossi). Di contro, agli avversari sono state concesse 9 reti, frutto di 28 tiri nello specchio (32% di gol) e di 102 tiri totali (meno del 9% di gol).
Il dato ancora più interessante è quello dell’equilibrio tra le potenziali occasioni da gol create e subite: i giallorossi ne hanno sprecate solo 11 e realizzate 14 (per un totale di 25), mentre gli avversari hanno sciupato ben 15 possibilità e segnate 9 (per un totale di 24). Questo implica una maggiore incisività del Catanzaro, che riesce a trasformare il più possibile le migliori opportunità.
Grande capacità di reazione
Chiaramente non è tutto oro quel che luccica. A fronte dell’attuale settimo posto in classifica, se le partite finissero al termine del primo tempo la situazione non sarebbe per niente rosea per il Catanzaro: i giallorossi sarebbero penultimi con soli 11 punti, esattamente la metà di quelli odierni.
Ma è nelle riprese che si evidenzia la tenacia e la forza del gruppo guidato da Aquilani, non dimenticando la profondità e qualità della rosa, che permette di pescare in panchina sostituti decisivi: se si contassero solo i risultati dei secondi tempi, il Catanzaro sarebbe al secondo posto solitario con 27 punti.
E la prima di questa classifica, con ben 32 punti, sarebbe il Modena. La rimonta dei giallorossi al Braglia assume quindi anche un’altra connotazione estremamente positiva: aver ribaltato la situazione in casa di chi sta costruendo le proprie attuali fortune nei secondi 45 minuti (più recupero).
Foto US Catanzaro 1929
Elaborazione in proprio di dati Lega B

