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Catanzaro cuore da battaglia: il Venezia si arrende

Scritto da Redazione

Una vittoria di carattere e maturità. Sfatato il tabù Stroppa e Aquilani festeggia un record

È davvero la giornata ideale per giocare a calcio: clima perfetto e terreno di gioco impeccabile al “Nicola Ceravolo”. Sugli spalti 8.665 spettatori, di cui 62 provenienti dalla città lagunare, sistemati in Curva Mammì.

La sfida appare impari già alla vigilia — non tanto per la classifica, che vede i veneziani avanti di quattro punti e candidati alla promozione diretta — quanto per la disparità economica e tecnica tra le due rose.

Stando ai siti specializzati, il valore complessivo della rosa arancioneroverde è più del doppio rispetto a quella giallorossa. Inoltre, i veneti beneficiano del “paracadute” derivante dalla retrocessione dalla Serie A, utile a coprire parte dei costi di gestione. Due squadre quindi con obiettivi diversi: per il Catanzaro, uscire indenni significa dover dare qualcosa in più.

Il nuovo Catanzaro

Negli ultimi incontri, in casa giallorossa si è compreso che alcuni principi di gioco — come quello di voler sempre fare la partita — devono essere adattati, sia in funzione dell’avversario, sia delle caratteristiche dei propri giocatori. Le tre vittorie consecutive, dovute a grinta, cuore, malizia e cinismo, lo dimostrano chiaramente.

Era da tempo che al Ceravolo non si vedeva un Catanzaro così maturo, capace di unire intensità e intelligenza tattica in un campionato duro e imprevedibile come la Serie B. L’obiettivo è chiaro: mettere più punti possibile in cascina prima che, come spesso accade, la classifica si assesti in primavera.

I cambi rispetto a Mantova

Rispetto alla gara in Lombardia, Aquilani conferma la difesa in blocco, ma opera tre cambi tra centrocampo e zona offensiva L’acciaccato Petriccione lascia posto a Pontisso in mediana, mentre Di Chiara subentra a D’Alessandro sulla corsia sinistra, con Iemmello che ritrova il posto in attacco (al posto di Pandolfi) e la fascia da capitano.

La partita, per dinamiche, ricorda quella contro il Palermo, ma con una differenza sostanziale: il Catanzaro fatica di più a ripartire. Probabilmente non tanto per la bravura del Venezia — che tiene il possesso palla per un’ora. ma crea poco, eccetto il gol di Adorante annullato per fuorigioco — quanto per la giornata opaca di Cisse.

Il trequartista, solitamente devastante nelle ripartenze, sembra frenato dai carichi delle tre gare ravvicinate e dalla fisicità del difensore belga Schingtienne, ben supportato nei raddoppi da Hainaut.

Nel primo tempo, solo un encomiabile Favasuli prova sporadicamente a ribaltare il fronte. Per il resto, il Catanzaro mostra una solidità difensiva quasi perfetta, un centrocampo ordinato con Pontisso e Buglio, e un Rispoli instancabile nel duello contro avversari di grande spessore come l’americano Busio e lo spagnolo Kike Perez.

Una ripresa emozionante

Dopo 45 minuti di grande attenzione difensiva, serve osare un po’ di più. Aquilani lo capisce e a inizio ripresa inserisce Nuamah per Di Chiara, cercando maggiore profondità. La mossa paga: il Catanzaro diventa più incisivo, sia a destra con un Favasuli strepitoso, sia a sinistra con l’ex bresciano.

Al 60°, da uno schema su palla inattiva, Cisse crossa al centro dell’area, sponda di testa di Cassandro sul secondo palo per un libero Antonini che calcia, il portiere respinge e Iemmello è il più lesto a ribadire in rete: 1-0.

Il Venezia reagisce subito e pareggia cinque minuti dopo: Cisse, forse toccato in viso da Bohinen, perde ingenuamente palla sulla propria trequarti, Yeboah ne approfitta e con un sinistro preciso batte Pigliacelli. È 1-1 e la gara si accende.

L’azzardo di Aquilani

Alla mezz’ora Aquilani gioca le carte Alesi e Pandolfi, rispettivamente per Pontisso e Cisse. Saranno proprio i due nuovi subentrati, unitamente a Nuamah, a confezionare la rete del 2-1: Pandolfi lavora un gran pallone per Nuamah, che affonda sulla sinistra e serve a rimorchio Alesi, bravo a inserirsi in mezzo a due difensori avversari e a spingere la sfera nella porta vuota, sfruttando l’uscita non perfetta di Stankovic.

Il Venezia reagisce a testa bassa: Yeboah diventa incontenibile e Doumbia si fa ipnotizzare da un monumentale Pigliacelli, poi Perez centra l’incrocio e Fila conclude a lato. Nonostante il Venezia abbia sempre avuto il pallino del gioco, solo nel forcing finale arrivano i pericoli reali per il Catanzaro, con i lagunari alla disperata ricerca del pari.

Prima del vantaggio decisivo, Favasuli aveva già sfiorato il gol, non trovando la forza per concludere, a causa di un contrasto che gli sporca il sinistro da pochi passi.

Nei sei minuti di recupero entrano Bashi, all’esordio in giallorosso, e Liberali. Ormai il Ceravolo è un catino infuocato: il dodicesimo uomo in campo è il pubblico, che trascina la squadra fino al triplice fischio.

Quando Perenzoni sancisce la fine, esplode la festa: terza vittoria consecutiva, un traguardo mai raggiunto prima da Aquilani (a Pisa si era fermato a due).

È anche la prima volta che il Catanzaro batte Stroppa, autentica “bestia nera” negli anni scorsi alla guida della Cremonese e anche con il Foggia, quando vinse contro i giallorossi nel campionato di Serie C 2016/17, sia all’andata, sia al ritorno.

Testa a Empoli e poi la sosta

Dopo la sconfitta interna con il Padova, il Catanzaro ha ritrovato se stesso, con accorgimenti tattici mirati, ma soprattutto con la voglia e la consapevolezza che nel calcio, se si dà tutto, quasi nulla è impossibile.

Gli under stanno rispondendo alla grande, i veterani — Iemmello, Pigliacelli, Brighenti, Antonini, Petriccione, Pontisso — stanno facendo da guida, e Cassandro è rinato nel suo nuovo ruolo.

Adesso c’è l’Empoli, poi la sosta. Essere nella parte sinistra della classifica è già un grande risultato. E ad Empoli si giocherà ancora “in dodici”: la marea giallorossa è pronta a invadere il Castellani.

Sabato alle ore 15 un’altra battaglia sportiva. Come recita il coro degli Ultras: “Quando in campo quella maglia indosserete, questa gente che pazzie che farà: corri e lotta con il cuore, non mollare.”

Redazione 24

Foto US Catanzaro 1929

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2 Commenti

  • Sono rimasto piacevolmente colpito dalla partita da subentrante di Pandolfi, che in precedenza mi aveva dato l’impressione di un flop come Pittarello, invece l’ho visto bene con ottimo controllo di palla, fuga, dribbling visione con un ottimo assist in area. Insomma mi ha dato l’impressione per quei minuti che è stato in campo di poter contare su di lui in attacco.

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