Contro una rivale che ha fatto la storia del calcio italiano
Giornata primaverile, ma con il classico vento che potrebbe influenzare l’andamento della partita; di conseguenza, la scelta del campo all’inizio del match si è rivelata fondamentale. La monetina ha favorito la Sampdoria, premiando Altare, capitano dei doriani, che nel primo tempo ha deciso di attaccare sotto la Curva Massimo Capraro, per avere il vantaggio del vento nella seconda frazione.
Sono 9.432 gli spettatori presenti allo stadio Nicola Ceravolo, di cui 416 ospiti che si sono sistemati nella Curva Mammì, dopo aver affrontato un lungo viaggio, per sostenere la propria squadra impegnata nella lotta per non retrocedere. La posizione attuale della squadra ligure, sia prima, sia dopo l’incontro, è sconcertante: si tratta di una società che nel suo palmarès ha uno scudetto, una Coppa delle Coppe, quattro Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e una finale di Coppa dei Campioni persa di misura contro il Barcellona. E quest’anno ha quasi 20000 abbonati. Il curriculum della Doria dovrebbe far riflettere i tifosi del Catanzaro, che devono essere orgogliosi del fatto che la propria squadra abbia disputato due campionati di Serie B di altissimo livello, affrontando la categoria con dignità e togliendosi tante soddisfazioni.
Esiste un’amicizia storica tra le due tifoserie: i colori giallorossi e blucerchiati si mescolano nel piazzale antistante il Ceravolo, e i nostri Ultras offrono bevande ai tifosi ospiti, che vengono accompagnati fino al settore loro riservato.
Schieramenti a specchio e al Catanzaro serve lo schiaffo
Al 3-5-2 proposto da Caserta, Evani e Lombardo rispondono schierandosi a specchio, affidandosi all’esperienza di Coda e Borini in avanti. Scognamillo si accomoda in panchina, facendo spazio al rientrante Brighenti, tra i giallorossi. In mediana, le tre P (Petriccione, Pontisso e Pompetti) vengono riproposte titolari, con Biasci che parte dall’inizio e affianca Iemmello. Situm torna sulla fascia destra, mentre Quagliata viene confermato sulla sinistra.
La gara, per gran parte del primo tempo, si svolge sui binari dell’equilibrio e non è particolarmente spettacolare. Entrambe le squadre appaiono timorose, in particolare il Catanzaro, che cerca di sbloccarsi senza riuscirci, anche a causa della pressione della Sampdoria, che rende difficoltosa la manovra offensiva dei giallorossi. Non si registrano occasioni da rete da una parte e dall’altra fino al 23°, quando un’uscita errata dalla difesa di Pompetti crea il primo regalo per la Sampdoria: Vieira pennella un cross perfetto per De Paoli, che di testa fulmina Pigliacelli.
Il Catanzaro aveva bisogno di uno scossone per risvegliarsi e si lancia all’attacco, creando qualche grattacapo alla difesa doriana, apparsa lenta e compassata, che mostra diversi limiti. La rete del meritato pareggio arriva su una mischia da calcio d’angolo, dopo una serie di respinte nell’area piccola, ed è lesto Brighenti a fulminare Cragno. Gli sforzi dei giallorossi sono giustamente premiati, riportando in parità la gara al tramonto della prima frazione.
La ripresa con tante “partite” diverse
Il secondo tempo si apre in maniera diversa e a determinarne l’esito saranno degli episodi, piuttosto che l’efficacia delle due squadre. Innanzitutto, la splendida rete di Biasci, che con uno stop e controllo perfetti su un lancio di Brighenti supera il portiere doriano, portando subito il Catanzaro in vantaggio. A questo punto, i giallorossi potrebbero gestire il risultato, ma due episodi chiave a sfavore condizionano il resto della gara.
Il primo riguarda una costruzione dal basso che, se non eseguita correttamente, può sempre portare pericoli. Pigliacelli dà palla a Petriccione, che si trova con due avversari alle spalle. Yepes lo pressa, gli ruba palla e per Coda, servito dal centrocampista, è un gioco da ragazzi pareggiare i conti. Il secondo episodio vede protagonista Pompetti, che, come all’andata, nel giro di pochi minuti si becca due cartellini gialli, lasciando i suoi in dieci.
Controvento e con un giocatore in meno
Il Catanzaro potrebbe perdere fiducia, ma invece emerge quella determinazione e voglia di lottare che sembrava aver perso negli ultimi due sfortunati match. Caserta mantiene sempre le due punte in avanti (con Pittarello, entrato molto bene a sostituire Biasci). Entreranno anche Cassandro e Scognamillo, consolidando il 4-3-2 adottato in inferiorità, senza l’intento di chiudersi troppo. In precedenza, erano entrati Ilie e Compagnon, che, assieme a Pittarello e Iemmello, concluderanno la partita, dimostrando che il Catanzaro voleva anche tentare di vincerla.
Dall’espulsione di Pompetti in poi, si vede il cuore dei giallorossi e il pubblico, dopo le delusioni delle ultime giornate, esprime il proprio apprezzamento, sostenendo e spingendo i ragazzi in campo. La Sampdoria, invece, non impensierisce realmente Pigliacelli, nonostante l’uomo in più e il vento a favore. La squadra di casa potrebbe addirittura passare in vantaggio: prima con un’azione di Ilie, che dopo uno slalom arriva davanti a Cragno e sceglie di non tirare ma servire un assist, che è ribattuto, poi con un potente destro di Pittarello che prende in pieno Compagnon che è sulla traiettoria, e proprio in chiusura con un’occasione di Iemmello, che con il sinistro spara alto.
Dopo i minuti di recupero, il pubblico applaude i propri giocatori, mentre per la Sampdoria, alla luce dei risultati dagli altri campi, si leggono paura e delusione negli occhi.
Ancora 180 minuti di passione
Restano due gare per concludere al meglio questa stagione e superare quanto programmato all’inizio dell’anno. Il Catanzaro visto ieri, in particolare quando è rimasto in dieci, ha dimostrato di avere ancora voglia e fame di successi. Questo è il dato più importante dell’ultima gara della stagione regolare al Ceravolo: parlare di tecnica e tattica, dopo un campionato lungo ed estenuante come questa Serie B, ci risulta onestamente difficile. È fisiologico che lo stato di forma dei giocatori non possa essere sempre al massimo: un calo di condizione può capitare. Tuttavia, l’aspetto fondamentale di ieri è la dimostrazione che il Catanzaro c’è ancora e desidera stupire, puntando a regalarsi, per il secondo anno consecutivo, un posto nei playoff per accedere alla massima serie.
Ieri il campionato ha sancito altri due verdetti importanti: Pisa promosso in Serie A e Cosenza retrocesso in Serie C. Per il Catanzaro ci sono ancora 180 minuti di battaglia, con le difficoltà del calendario che vedrà giocare le ultime due partite in trasferta, un’anomalia inattesa che rende tutto più complicato. I giallorossi dovranno attendere per capire se il cammino intrapreso si concluderà con la ciliegina sulla torta, ovvero un posto nei playoff che, in base a quanto visto finora, meritano pienamente.
A Reggio Emilia, contro il forte e promosso Sassuolo, si aggiungerà quella voglia di rivalsa e determinazione dimostrata ieri, anche in inferiorità numerica. I tifosi, che seguiranno la squadra in massa, saranno un ulteriore stimolo per regalarsi un’ulteriore soddisfazione in questa straordinaria stagione, che si sta rivelando ancora una volta ricca di emozioni.
Redazione 24
Foto Lorenzo Costa per uscatanzaro.net