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Che Catanzaro sarà: analizziamo l’attacco

Scritto da Redazione

Dopo la chiusura del calciomercato estivo, ragioniamo su chi ha a disposizione Aquilani

Considerando le loro caratteristiche, sono ben dodici i calciatori in rosa che si contenderanno i posti (probabilmente quattro) del reparto offensivo. È evidente che, quando si effettua un’analisi di questo tipo, bisogna tenere conto delle capacità tecniche e della duttilità di ciascuno, senza dimenticare che l’attuale tecnico giallorosso privilegia il gioco sugli esterni, con le classiche ali a piede invertito rispetto alla fascia in cui operano.

Partiamo dall’eterno Iemmello, che è certamente un vero attaccante ma, come ci ha dimostrato in questi anni, ama giocare in ogni zona del campo, per far partire l’azione, trovare e creare spazi ed essere anche decisivo con i suoi gol. Settantaquattro reti in 135 gare, in tre stagioni e mezzo con le Aquile, rappresentano il suo biglietto da visita con la squadra della sua città.

I trequartisti

Il colpo più eclatante dell’estate, che ha suscitato molto rumore sui media nazionali, è stato quello di Liberali. Ha giocato solo contro il Sassuolo in Coppa Italia, e, tranne alcune azioni, non ha ancora dimostrato tutto il potenziale che ha. Può essere adattato sulla fascia, ma la sua propensione è quella di accentrarsi, per saltare l’uomo e creare superiorità, oltre che inserirsi in zona gol, sia per concludere, sia per fornire assist decisivi. Aquilani pensa d’impiegarlo soprattutto come trequartista a destra, in modo da sfruttare il suo rientro col sinistro.

Oudin è stato invece il colpo inaspettato: calciatore dal piede sinistro vellutato, ha siglato bellissime reti nelle massime serie francese e italiana. Agisce su tutto il fronte offensivo, con grande tecnica, visione di gioco e, come detto, col suo preciso piede sinistro che gli permette di avere una padronanza nel tiro da fuori e nei calci piazzati. Probabile che, almeno inizialmente, sia in alternativa con Liberali.

Cissè è un altro giovane di grandi prospettive, dotato di gran fisicità e coraggio, che ha già mostrato nelle prime due partite una estrema duttilità, sia allargandosi sulla fascia, sia cercando la giocata in profondità, oppure rimanendo a ridosso della trequarti alla ricerca dell’ultimo passaggio.

Alesi, non l’abbiamo ancora visto all’opera, se non a sprazzi in alcune amichevoli: è un classico interno, abile negli inserimenti, dotato di potenziale tecnico. Come dichiarato da Polito, il giovane ha preferito rimanere con la squadra, almeno fino a gennaio, pur sapendo di rischiare di avere poco spazio.

Le punte

Pittarello, senza dubbio, merita riconoscimenti per l’impegno. È uno dei possibili attaccanti terminali nello scacchiere di Aquilani. Avrebbe bisogno di affinare la tecnica nella fase di scarico e di gestione della palla e la squadra dovrebbe aiutarlo a giocare di più fronte alla porta avversaria.

Pandolfi, che in coppia con Pittarello nel Cittadella formava un duo ben assortito, è un attaccante diverso. Ama dialogare con i compagni di reparto e, grazie alla sua buona tecnica, trova spesso reti di pregevole fattura, tirando da svariate posizioni. Polito l’ha preso perché Aquilani era alla ricerca di un attaccante che desse profondità, sia come terminale avanzato, sia per i suoi tagli in avanti senza palla, in modo da favorire l’inserimento, e il tiro, dei trequartisti.

Le ali

D’Alessandro può essere impiegato indifferentemente a destra o a sinistra, e il tecnico può sistemarlo nella zona più adatta, valutando anche quale terzino avrà di fronte. Se, ad esempio, dall’altra parte ci sarà un esterno di spinta, D’Alessandro si sposterà nella zona meno impegnata.

Il discorso vale anche per Di Francesco, ma è probabile che il neo-giallorosso verrà impiegato quasi solo sulla fascia sinistra, ruolo in cui ha disputato buona parte della sua lunga carriera. Potrebbe anche, e forse soprattutto, giocare da trequartista in quella zona, in modo da sfruttare la propensione al rientro verso l’interno e al tiro col destro.

Nuamah, per la sua giovane età, deve ancora esprimersi al massimo, come ha già dimostrato a Brescia nella passata stagione. Grazie al suo fisico, presto tornerà utile. Capace di giocare su tutta la fascia, dotato di progressione e dribbling, ha bisogno di trovare l’affiatamento, oltre che il supporto di un mancino sulla sua corsia, per dimostrare appieno le sue qualità.

Buso nella scorsa stagione ha deluso le attese, per vari problemi non sempre dipendenti da lui, e quest’anno è chiamato a riscattarsi, per far vedere di essere quel giocatore ammirato prima di giungere a Catanzaro. Può anche giocare da seconda punta.

Seha, predilige agire sulla fascia destra ed è dotato di buona tecnica di base e capacità di saltare l’uomo. È chiaro che bisogna aspettarlo, poiché si trova in un nuovo contesto e ha tutto il tempo per crescere, anche dal punto di vista fisico, una dote indispensabile nel calcio di oggi.

Redazione 24

Foto US Catanzaro 1929

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