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Coppa Italia: i giallorossi escono a testa alta

Scritto da Redazione

Buone trame, poca concretezza

Allo stadio “Mapei” il Catanzaro saluta la Coppa Italia Frecciarossa con una sconfitta di misura contro il Sassuolo. Finisce 1-0 per i neroverdi, grazie a una maggiore precisione sotto porta. Ma il risultato non racconta tutto: il Catanzaro ha giocato, costruito, palleggiato più degli avversari, pagando però una giornata opaca in fase offensiva e un singolo errore difensivo che è costato l’eliminazione.

Possesso e costruzione: Catanzaro protagonista

I numeri parlano chiaro: 527 passaggi completati contro i 458 del Sassuolo e 53% di possesso palla per i giallorossi, che hanno provato a fare la partita sin dalle prime battute. La squadra di Aquilani ha tenuto il pallone con ordine, cercando trame di gioco elaborate.

Precisione nei passaggi: 86%, di poco inferiore al Sassuolo (88%)

Precisione in attacco: 76% (contro il 77% degli avversari)

Precisione in difesa: 92%, segno di una buona gestione del rischio nella propria metà campo

Cross: 11, con un’efficacia elevata del 64% (contro il 47% degli emiliani)

Dati che testimoniano come il Catanzaro abbia avuto idee e struttura, mostrando anche capacità di palleggio contro una squadra di categoria superiore.

Fase offensiva: dominio sterile

Dove il Catanzaro ha pagato dazio è stato in attacco. I giallorossi hanno tirato solo 5 volte, con 1 solo tiro nello specchio, a fronte dei 21 tiri del Sassuolo, di cui 6 in porta. La squadra calabrese ha calciato solo 3 volte dentro l’area e 2 da fuori, generando 3 calci d’angolo e restando a zero fuorigioco.

Precisione nei tiri: appena 20%

Un palo colpito, 3 tiri murati dalla difesa

Il Sassuolo, pur con meno possesso, ha avuto molta più incisività. Ha calciato 17 volte dentro l’area e ottenuto 8 corner: segno di una presenza costante negli ultimi 20 metri. La maggiore qualità individuale ha fatto la differenza.

Fase difensiva: bene nel collettivo, meno nei dettagli

Il Catanzaro ha mostrato buona intensità e spirito di sacrificio: 12 contrasti vinti, con un buon 67% di successo. Ha realizzato 22 chiusure difensive, recuperato 6 palloni e vinto il 50% dei duelli aerei. Numeri che confermano la tenuta collettiva e la preparazione tattica della squadra.

Tuttavia, è bastata una disattenzione per subire la rete decisiva. In gare come questa, la soglia d’errore è minima: chi sbaglia meno, passa.

Disciplina e atteggiamento: equilibrio e maturità

La gara è stata formalmente corretta: 14 falli commessi dal Catanzaro, 13 dal Sassuolo. Nessun cartellino giallo o rosso per nessuna delle due squadre. I giallorossi hanno affrontato il match con personalità, senza paura e con rispetto delle regole.

Le sostituzioni

Aquilani ha effettuato cinque cambi:

57′: Pittarello per Petriccione, D’Alessandro per Liberali

83′: Favasuli per Di Chiara, Bettella per Brighenti

90+1′: Buso per Nuamah

Cambiano gli interpreti, ma non lo spartito tattico: il Catanzaro ha cercato fino alla fine il pareggio, senza però riuscire a trovare la zampata.

Conclusioni: un passo avanti nonostante l’eliminazione

Il Catanzaro esce dalla Coppa Italia a testa alta. I numeri raccontano di una squadra organizzata, con idee di gioco chiare, capace di tenere il pallino del gioco anche contro un Sassuolo ricco di individualità e qualità.

Tuttavia, la scarsa incisività offensiva e l’unico errore difensivo pesano come macigni sul risultato finale. Serve maggiore freddezza sotto porta e più coraggio nel cercare la conclusione.

Questa gara, però, lascia in eredità segnali importanti: il Catanzaro può giocarsela, anche contro avversari di Serie A, se mantiene ordine, intensità e convinzione. Il campionato resta l’obiettivo principale, ma la prestazione del Mapei dà fiducia e consapevolezza.

Prossima fermata: il campionato di Serie B. Con la consapevolezza che, con qualche aggiustamento, questa squadra può togliersi ancora grandi soddisfazioni.

Fonte dati Onefootball con elaborazione AI

Foto Us Catanzaro 1929

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