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Floriano Noto: “Dotarci di strutture per fare il salto di qualità e anche di categoria”

Scritto da Danilo Petrolino

La trascrizione integrale dell’intervista al presidente giallorosso nella trasmissione Turnover di EsperiaTV

Una stagione straordinaria, chiusa in semifinale

Abbiamo vissuto la prima parte della stagione in maniera travagliata, perché ci siamo trovati all’improvviso a dover pianificare il ritiro e la preparazione, con la campagna acquisti un po’ in ritardo, però siamo riusciti a rimetterci bene in pista e abbiamo dato fiducia al mister nei primi momenti di difficoltà che ci sono stati. La stagione è quindi andata molto bene e io sono felice. Chiaro che quando sei lì speri e sogni, però gli obiettivi che c’eravamo dati li abbiamo superati di gran lunga: siamo contenti e ci mancherebbe.

La credibilità di una società

Credo che oggi la sostenibilità deve essere messa al primo posto, anche al di là dei risultati sportivi. Vedete quello che è accaduto al Brescia: uno può anche salvarsi sul campo, ma se poi non hai rispettato le regole, se non hai pagato … Quindi la sostenibilità amministrativa ha il suo peso e vale punti, come vincere delle partite.

Abbiamo preso la squadra nel 2017, con il Catanzaro che, purtroppo, aveva poca credibilità, perché c’era stato un susseguirsi di gestioni in cui non si pagavano gli stipendi. Non tanto per l’ultimo presidente, Cosentino, che mi risulta abbia rispettato e onorato quasi tutto, però il mondo del calcio è un buon “paesone”, c’è un passaparola che vale più di quello che uno magari pensa e da questo punto di vista credo che abbiamo dato credibilità alla società: i primi anni avevo difficoltà anche a tesserare dei calciatori, perché erano scettici e restii a venire. Oggi il Catanzaro è ben visto: siamo una tra le squadre che per il secondo anno consecutivo sono entrate in semifinale, sono due anni che ci classifichiamo tra le prime sei, quindi tutto sommato ora i calciatori vengono più volentieri.

Due semifinali e poi?

La nostra società deve consolidarsi molto bene in Serie B e dobbiamo dotarci di strutture per fare il salto di qualità e anche di categoria. Un calciatore di rilievo deve arrivare a Catanzaro e vedere che c’è una società strutturata in termini di impianti, campi di allenamento consoni, foresterie, ma anche organizzazione del lavoro.

Questi due anni a me sono serviti per capire e devo ringraziare un po’ tutti quelli che sono passati da Catanzaro dal primo anno a ora: direttori sportivi, direttori generali e allenatori. Hanno dato la possibilità a me e ai miei fratelli di crescere come società sportiva, perché noi proveniamo da un mondo diverso e non conoscevamo bene né le regole, né il modo di interpretare le regole. Oggi abbiamo fatto un passo avanti come esperienza: lavoreremo per fare un salto di qualità, e se vogliamo dirla tutta, un salto di categoria. Cercheremo di portare in alto i valori del Catanzaro.

Felice per Caserta

Il mister è una persona per bene e meritava soddisfazioni, perché nel primo periodo è stato un po’ bistrattato dall’ambiente esterno e c’era molta diffidenza quando la squadra non ingranava con i risultati. Sono felicissimo per lui. Ora però stiamo tranquilli: giovedì abbiamo la grigliata con il rompete le righe per tutti ed è giusto che per una settimana ci si riposi e cali la tensione delle gare.

Avanti con Polito e Caserta

Al momento da parte nostra non c’è nessuna considerazione contraria, né loro hanno dato segnali diversi. Però è chiaro che se uno vuole andare via, noi non lo tratteniamo, però non credo che ci siano queste condizioni. Non vorrei fare un “Vivarini due” e al momento non c’è questo problema.

Le emozioni più grandi nella stagione

Col Sassuolo era una partita difficile: aver vinto lì 2-0, con loro che hanno dimostrato di essere una squadra seria, perché si è impegnata al massimo per vincere la partita: avete visto anche alcuni giocatori che litigavano su tutto, dalle punizioni ai falli laterali. Però durante l’anno ci sono stati tanti altri episodi: anche la partita a La Spezia che abbiamo vinto 1-0 col gol di Pittarello,  per non parlare del derby vinto vinto qua a Catanzaro 4-0. Ci sono tante tante partite belle da ricordare.

L’importanza di Iemmello per il Catanzaro

Pietro oltre a essere il goleador della squadra – credo che oggi sia al terzo posto come marcatore all-time  [NdR: è secondo dietro Massimo Palanca] – è un catanzarese tifoso del Catanzaro, per cui è chiaro che dà sempre valore aggiunto nei confronti dei compagni.

A quali presidenti s’ispira?

È facile dire che potrei ispirarmi al nostro presidentissimo Ceravolo, però erano altri periodi, con altre regole. Il mio sogno è quello di ricreare il modello Atalanta quindi, se vogliamo parlare in termini manageriali, mi ispiro molto a Percassi, e anche al Sassuolo dell’amministratore delegato Giovanni Carnevali. Se andiamo a ritroso è chiaro che il presidente Ceravolo per me rimane un mito: lo ricordo da quando ero ragazzo. Era un presidente che andava oltre i numeri: come facciamo noi, con il rapporto umano con il nostro staff e con i nostri giocatori.

Io vorrei lanciare un appello perché le proprietà italiane, di provincia, stanno scomparendo tutte: ormai siamo diventati come degli animali in via di estinzione e tra fondi americani e fondi arabi che acquistano di tutto, le proprietà italiane sono sempre meno, soprattutto delle proprie città. Un’analisi seria andrebbe fatta proprio sulla sostenibilità delle squadre di calcio, dando la possibilità anche a imprenditori medio-grandi di sviluppare un calcio sostenibile e che possa anche trionfare ai vertici della categoria.

Credo che sia fondamentale evitare di partire a razzo e poi dopo 1-2 anni non concludere nulla. Nei nostri programmi vogliamo avere delle strutture comuni, in cui il settore giovanile possa allenarsi vicino alla prima squadra, avere un unico ambiente tipo clubhouse, in cui tutti i giocatori e i ragazzi possano ritrovarsi insieme: questo è il mio sogno ed è chiaro che dal sognarlo a realizzarlo passerà un po’ di tempo.

I traguardi della Primavera

Abbiamo ottenuto un bel risultato: promozione in Primavera 2 e titolo di campioni d’Italia di categoria. Bellissimo: siamo contenti.

 

Foto US Catanzaro 1929

 

Autore

Danilo Petrolino

5 Commenti

  • Condivido le dichiarazioni del Presidente pacate e sagge.
    Non condivido per niente l’operato dell’amministrazione comunale di Catanzaro sulla scelta di sprecare altri fondi sulla ristrutturazione del Ceravolo.
    Serve uno stadio nuovo con facili vie di accesso e vie di fuga, non i mezzo alle casette e su un dirupo.
    Nuovo stadio a Germaneto, Barone, Lido o Santa Maria, ma nel territorio del Comune di Catanzaro, vicino alla nuova 106.
    Tra l’altro i lavori di ristrutturazione del vecchio Ceravolo, da quello che si legge, inizierebbero a settembre in pieno campionato con tutti i disagi del caso.
    Ma mi domando hanno a disposizione due mesi e mezzo e non fanno niente ? In che mani siamo?
    invito, pertanto, il Presidente a fare sentire con forza la sua voce, a pensare seriamente di realizzare uno stadio di proprio per evitare di avere a che fare con questi incompetenti e con la burocrazia e a investire di più a Catanzaro piuttosto che altrove. L’outlet poteva realizzarlo a Germaneto piuttosto che al Lamezia .
    Spero in un campionato 2025/2026 di alto livello con qualche ambizione in più.
    Auguri

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