Una commemorazione speciale: il silenzio per Marco Pullano
Sotto le luci dei riflettori, ieri è iniziato il campionato di Serie B 2025-26 del Catanzaro, con lo stadio Nicola Ceravolo gremito da 12.125 spettatori, tra cui 31 tifosi provenienti da Bolzano, sistemati in Curva Mammì.
È una serata di agosto e la temperatura è ideale per giocare a calcio. Tuttavia, le raffiche di vento che soffiano da ovest a est, condizione ormai abituale nell’impianto di Catanzaro, influenzano notevolmente l’andamento della partita.
Nei primi cinque minuti, lo stadio, su indicazione degli Ultras, resta in silenzio per commemorare il piccolo Marco Pullano, il bambino deceduto nei giorni scorsi in un tragico incidente in città. Uno striscione in curva e un lungo applauso da parte dei presenti hanno onorato la memoria del piccolo, lanciando anche un messaggio di vicinanza alla famiglia. Applausi anche per Marco Pompetti che era a bordo campo con le stampelle in attesa di poter riprendere l’attività ag0nistica.
Una serata di agosto sotto le raffiche di vento e ricordi
Per quanto riguarda la partita, non vale la pena soffermarsi troppo sul modulo o altri dettagli, anche perché ieri il Catanzaro è sceso in campo con un 4-4-2, che a seconda dei momenti si trasformava in un 4-2-3-1, e con l’entrata di Favasuli si è schierato con tre difensori sul finale di partita. Non si può sapere con certezza se, con altri elementi o con una diversa disposizione di quelli in panchina, qualcosa sarebbe potuto cambiare; probabilmente sì, in termini di esperienza. In ogni caso, la squadra di Castori, come si sapeva, ha dominato fisicamente, conquistando e riconquistando le seconde palle e imponendosi nei contrasti. Questo, unito alle condizioni di vento, penalizzava la squadra che avrebbe voluto gestire la manovra e mantenere il possesso, giocando nella metà campo avversaria. Per certi versi, la partita ha ricordato il playoff Spezia-Catanzaro, quando, dopo un primo tempo di sofferenza controvento, il risultato rimase sullo 0-0 grazie all’esperienza in campo, fatta di tecnica, centimetri e personalità di chi sapeva leggere la partita. Nella ripresa, ci si aspettava una reazione, ma l’errore di Bonini, che ha condizionato e indirizzato la gara, ha rischiato di ripetersi ieri, se non fosse stato provvidenziale Pigliacelli, che ha neutralizzato la ripartenza letale di Merkay, arrivato in area in duello con il portiere giallorosso.
Il pareggio che sa di conquista: la rete di Iemmello e il valore del risultato
È agosto, ma in questa partita valgono i tre punti, perché si tratta di campionato. Il Catanzaro ottiene un pareggio che può considerarsi fortunato, considerando l’andamento della gara. È vero che, soprattutto nel primo tempo, la squadra, schierata con molte sorprese e con tre esordienti in Serie B (Frosinini, Verrengia e Rispoli), non ha retto il confronto con avversari più fisici ed esperti, sostenuti dal vento favorevole. Gli avversari hanno imposto un pressing alto, prevalendo in tutti i contrasti e commettendo sistematicamente fallo ogni volta che il Catanzaro tentava timide iniziative. La partita si è fatta naturalmente più equilibrata nella ripresa, ma non come ci si aspettava. È stato evidente un Catanzaro più deciso e con maggiore personalità, ma la squadra di Castori ha comunque dominato in ogni zona del campo, giocando quasi sempre nella metà avversaria. La rete bellissima di Iemmello è stata un toccasana: pareggia la rete siglata da Kofler su palla inattiva e ci permette di uscire dalla partita senza una sconfitta e rende il pareggio un risultato prezioso.
Fatti e numeri: la fisicità prevale sulla tecnica nel primo confronto
Quando si analizza una partita, ora si fa anche con i dati di possesso palla, tiri in porta, nello specchio, passaggi riusciti, ecc. L’unico dato su cui davvero bisogna soffermarsi per leggere la partita di ieri è che il Catanzaro ha commesso otto falli senza essere ammonito, mentre il Südtirol ne ha fatti 20, con due soli cartellini gialli. Questo conferma che il calcio è bello quanto si vuole, ma non si basa solo sull’estetica; conta anche la fisicità, la furbizia nell’interrompere le azioni, il ritmo, che ieri i nostri hanno palesemente faticato a reggere sul piano fisico.
Tutto ciò sarà utile ai dirigenti e al mister per comprendere che la Serie B, e il calcio in generale, non si basa solo sulla tecnica e sulla qualità, ma anche sull’esperienza e sulla fisicità. Elementi che, uniti a tecnica e intensità, fanno la differenza in questo campionato. Scriviamo per evidenziare questa consapevolezza, perché dalle dichiarazioni rilasciate in questi giorni non è solo il nostro parere. Lo ha detto Aquilani, lo ha fatto intuire la società, che in questi giorni è stata attiva sul mercato senza ancora riuscire a supportare pienamente le richieste del mister, e lo ha ribadito capitan Iemmello nel post gara di ieri.
Prospettive future: il mercato e la crescita in vista della trasferta di Spezia
Sabato prossimo il Catanzaro sarà in trasferta a Spezia, contro una squadra ferita, che presenta caratteristiche fisiche simili a quelle del Südtirol, ma con una qualità tecnica superiore. Ogni partita avrà una storia a sé, ma non è difficile capire che al bello bisogna abbinare anche quantità, esperienza e tecnica; altrimenti, il dominio territoriale visto ieri dai bolzanini rischierà di ripetersi anche in Liguria.
Sia chiaro, non si tratta di giudicare singoli elementi o i giovani schierati ieri per la prima volta in Serie B. Sono tutti giocatori validi e con prospettive, ma è evidente che per farli rendere al meglio serve tempo, e soprattutto un aiuto da parte di compagni più esperti che possano guidarli. Ieri, ad esempio, sulle corsie laterali intasate da Frosinini e D’Alessandro da un lato, e Verrengia e Nuamah dall’altro, si è sofferto molto, così come nel centrocampo, dove la posizione nuova di Pontisso non ha inciso come in altre occasioni. Puntare sui giovani è stimolante, ma bisogna saperli gestire: non a caso, Cissé, entrato a partita ormai in corso contro una squadra un po’ stanca, ha dimostrato di avere qualcosa in più rispetto ai suoi compagni più giovani, ad eccezione di Rispoli, che si è rivelato un elemento su cui poter contare.
Un appello alla pazienza: il cammino di una squadra tutta da costruire
Ribadiamo: serve pazienza, e questa è fuori ogni dubbio. La squadra è nuova, lo staff anche, e molti elementi devono ancora trovare il loro equilibrio. Ma da qui al 1° settembre, data di chiusura del calciomercato, è evidente che bisogna intervenire. La partita di ieri, che probabilmente si ripeterà in altre occasioni, può essere stata un campanello d’allarme e un’opportunità di crescita per tutta la squadra.
Redazione 24


Pareggio guadagnato, una sconfitta avrebbe demoralizzato l’ambiente, bisogna avere pazienza i giovani non vanno bocciati alla prima partita, però servono almeno 2 rinforzi.
FORZA AQUILE 💛❤️🦅