Per molti giovani, assistere a una gara tra Napoli e Catanzaro, anche se si tratta di un’amichevole di fine luglio, può sembrare una novità. Ma chi ha più di cinquant’anni ricorderà che negli anni ’70 e ’80 questa sfida rappresentava un vero e proprio classico del calcio italiano.
Gli anni d’oro
All’epoca, per il suo fascino, questa partita era conosciuta come il “Derby del Sud” e costituiva un appuntamento molto sentito. Sebbene non abbia mai raggiunto la stessa risonanza mediatica dei grandi derby del Nord, questa sfida aveva un forte valore simbolico a livello locale e regionale, incarnando la passione di due regioni meridionali e delle rispettive tifoserie, che contavano appassionati sparsi in tutta Italia e oltre confine.
La sana rivalità nacque in un periodo in cui il calcio nel Sud Italia stava crescendo in popolarità e competitività. Napoli, con la sua lunga tradizione calcistica, e Catanzaro, che rappresentava tutti i calabresi, hanno vissuto le loro sfide soprattutto in Serie A (curiosità: ben tre volte la gara si è giocata nella prima giornata della massima serie). Le partite sono sempre state intense e combattute, con tifoserie calorose: si respirava un’atmosfera di grande passione e rivalità territoriale, ma quasi sempre con sana condivisione e amicizia prima e dopo le gare.
Le piccole scaramucce sono state davvero rare: l’unico episodio risale alla stagione 1982/83, con il Catanzaro che navigava nelle zone basse della classifica e perse per due a uno, dopo essere passato in vantaggio. Quella fu l’ultima gara ufficiale tra le due squadre: era l’ormai lontano 30 gennaio del 1983 e si giocò nell’attuale Nicola Ceravolo.
Spesso, prima delle partite, tifosi giallorossi e azzurri s’incontravano nell’aree vicine al Piazzale del Militare, dove fin dalle prime ore del mattino si allestivano banchetti con specialità locali, si mangiava insieme e si stava in allegria. Era comune vedere persone di entrambe le tifoserie ballare tarantelle, cantare canzoni e vivere momenti di convivialità, trasformando il derby in un’occasione di festa e di incontro tra le comunità.
Le vittorie in Coppa
I precedenti tra le due squadre sono complessivamente 27, distribuiti tra Serie A, B e Coppa Italia: 20 le sfide in campionato e 7 quelle in Coppa. Lo score vede il Napoli nettamente avanti con quattordici vittorie, nove pareggi e quattro sconfitte.
Il Catanzaro può vantare due vittorie importanti ottenute in Coppa Italia. La prima risale alla stagione 1965/66, quando i giallorossi eliminarono gli azzurri al secondo turno, grazie a una rete di Gianni Bui, arrivando poi a disputare, e perdere, la finalissima contro la Fiorentina. La seconda vittoria arrivò nella Coppa Italia 1981/82: nei quarti di finale il Catanzaro perse in casa l’andata per uno a zero, ma al ritorno vinse 2-1, grazie alle reti di Nastase e Santarini, qualificandosi così per le semifinali contro l’Inter, da cui fu poi eliminato ai supplementari: contro il Napoli il maggior numero di gol in trasferta arrise alle Aquile, mentre con i nerazzurri fu fatale la stessa regola.
Due maglie “vissute” da tanti
La foto in copertina riguarda la sfida giocata al San Paolo il 13 settembre 1981, terminata 1-1, con gli azzurri che passarono in vantaggio grazie alla rete di Claudio Pellegrini (vera bestia nera del Catanzaro), servito con un lancio millimetrico dal grande Ruud Krol. I giallorossi raggiunsero il pareggio all’87° con un rigore di Bivi, assegnato per un fallo subito da Sabato. La curiosità di quella gara – nel torneo che vide il Catanzaro concludere il campionato al settimo posto in Serie A – è che l’esordiente e giovanissimo Edy Bivi, che indossava la maglia numero 11, segnò sotto gli occhi di Massimo Palanca, subentrato nella ripresa al posto di Oscar Damiani. Il mitico O’Rey, storica bandiera del Catanzaro (che anni dopo sarebbe tornato in giallorosso), assistette così al passaggio di consegne, con i tifosi delle Aquile che avevano trovato un nuovo beniamino.
Un’altra curiosità da segnalare riguarda gli intrecci di mercato tra queste due squadre, con numerosi calciatori che hanno vestito entrambe le maglie e allenatori che si sono seduti sulle rispettive panchine.
Tra i calciatori più noti si annoverano Massimo Palanca, Massimo Mauro e Gianni Improta, ai quali si aggiungono elementi come Bandoni, Boccolini, Sperotto, Nicolini, il bomber Fanello degli anni ’60, Iacobelli, Celestini, Majo, Raimondo Marino e Grava e anche i compianti Mattolini, Musella e Imbriani.
Per quanto riguarda gli allenatori, è impossibile non citare Claudio Ranieri e Gianni Di Marzio, insieme a Guerini, Rambone e Giordano.
Memoria in cerca di futuro
Con il passare degli anni, i cambiamenti nelle gerarchie del calcio italiano e l’interruzione degli incontri ufficiali tra le due squadre hanno fatto perdere al “Derby del Sud” un po’ del suo vigore e della sua visibilità. Tuttavia, rimane vivo nel cuore dei tifosi di entrambe le squadre, rappresentando ancora un ricordo dolce e affettuoso.
Sabato 26 luglio alle ore 18:00 allo Stadio di Dimaro, si terrà un’amichevole, 42 anni dopo l’ultima sfida in Serie A. I ricordi di un tempo saranno sempre vivi e presenti, ma l’augurio è soprattutto che quei momenti possano presto tornare per i tifosi del Catanzaro.
Redazione 24


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