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Il nostro VAR su Catanzaro-Spezia, andata semifinale playoff

Scritto da Danilo Petrolino

Partita difficile per l’arbitro Bonacina, che non argina a sufficienza il gioco falloso dei bianconeri liguri

Una gara certamente condizionata dal fortissimo vento, soprattutto nel primo tempo, con il direttore di gara che cerca di gestire, non riuscendoci, l’eccessivo ricorso ai contrasti duri da parte dello Spezia, basti pensare alla mancata ammonizione di Cassata, che già dopo quattro minuti si era reso protagonista di due fallacci nella zona della fascia laterale sotto i Distinti.

La prima, tardiva, ammonizione arriva al 17°: filtrante di Ilie per Quagliata che sta involandosi sotto la fascia sinistra, quando arriva Elia a falciarlo, proprio davanti agli occhi di Caserta. Giallo inevitabile, sia per la pericolosità del fallo, sia per la furbizia nel fermare una possibile azione pericolosa.

Passano cinque minuti e arriva il secondo cartellino per i bianconeri: batti e ribatti tra la trequarti giallorossa, il pallone finisce verso Pontisso, che è in netto anticipo su Aurelio che interviene su di lui col piede alto, quasi a martello. Il fallo sarebbe più che da giallo, ma nel calcio ancora non c’è l’espulsione temporanea.

Al 26° arriva la prima ammonizione per le Aquile: Quagliata tenta un tunnel ai danni di Kouda, col pallone che schizza indietro, Elia lo controlla e scatta verso il centro, con l’esterno giallorosso che lo ferma fallosamente da dietro.

Fallo netto su Cassandro, non fischiato

Veniamo all’episodio della nostra copertina: siamo nel 33° minuto, nella trequarti d’attacco del Catanzaro, Scognamillo appoggia di testa verso Pontisso uno spiovente di Brighenti partito dalla difesa. La mezzala friulana trova un filtrante per Cassandro, che corre parallelo alla linea laterale e si porta davanti a Mateju, che lo contrasta fallosamente con un braccio e con le gambe. Bonacina, che non è molto distante, non fischia nulla, con la palla toccata dal giallorosso che termina sul fondo. La cosa assurda è che il fallo è avvenuto a pochi metri dal guardalinee Marcello Rossi, che è in ritardo e non si avvede di quanto accaduto. Il buon Tommaso protesta, tra l’altro beccandosi qualche parolina non gentile da Mateju (che avrebbe meritato un bel giallo, almeno per il fallo), ma nulla accade: e dire che sarebbe stata sicuramente un’azione pericolosa.

L’ammonizione a Brighenti

Al 40° arriva un vero capolavoro di Bonacina: Kouda si sbilancia andando a sbattere su Pontisso, con Brighenti che, in mezza scivolata, leva il pallone al giovane aquilotto. L’arbitro bergamasco è proprio lì davanti e non solo fischia il fallo, che non c’è, ma ammonisce pure l’esperto difensore veneto, tra le proteste di Iemmello e compagni.

A inizio ripresa, dopo due minuti, ancora un giallo per lo Spezia: il Catanzaro sta attaccando e il pallone esce alto dall’area bianconera verso la trequarti, con Scognamillo che anticipa nettamente Pio Esposito, che, in uno dei tanti duelli col “russo”, spinge il giallorosso da dietro, meritando l’ammonizione.

Le perdite di tempo non considerate per il recupero

Dopo il secondo, bellissimo, gol bianconero, i giocatori spezzini cominciano a perdere tempo, buttandosi a terra appena contrastati e rallentando la ripresa del gioco, soprattutto col portiere Gori, che è richiamato da Bonacina, il quale, platealmente, dice pure in un’occasione che recupererà un minuto, proprio per il ritardo sulla battuta di una punizione da parte dell’estremo difensore bianconero. La cosa interessante è che alla fine i minuti di recupero saranno solo quattro (aumentati di uno per due sostituzioni oltre il 90°), nonostante le continue interruzioni del gioco (alla fine si conteranno, solo per quelli fischiati, 22 falli commessi dallo Spezia e 17 dal Catanzaro).

La gara si chiude con l’ammonizione del capitano bianconero Hristov, che falcia D’Alessandro mentre il giallorosso si sta involando verso l’area avversaria.

Autore

Danilo Petrolino

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