Partiamo subito con l’episodio di copertina della partita: sono trascorsi 9 minuti e 30 dall’inizio e Pompetti calcia un angolo dalla sinistra dell’attacco delle Aquile. Iemmello, proprio al limite centrale dell’area piccola, colpisce il pallone di testa, con Festa che respinge, proprio lì dov’è appostato Cassandro, che sempre di testa gira la sfera all’angolino destro alle spalle del portiere virgiliano.
Neanche il tempo di esultare che Aureliano fischia un fallo: secondo l’arbitro bolognese, il capitano giallorosso, prima d’incornare verso la porta, ha spinto Burrai. Dai replay si vede che Iemmello prende posizione con entrambe le braccia protese verso il capitano biancorosso, che appena sente il contatto, cade a terra. Il VAR non può intervenire, perché qui si tratta di valutare l’entità del contatto, che solo il direttore di gara, a circa otto metri di distanza e con la visuale libera, può quantificare.
Al 17° la prima “costosa” ammonizione per il Catanzaro: Brignani a centrocampo trova un filtrante verso Mancuso che, spalle alla porta e sulla trequarti offensiva, gira in profondità a destra verso Mensah. L’attaccante virgiliano, compaesano del giallorosso Brighenti, è seguito da Antonini verso la linea laterale e non ci sono altri biancorossi nei pressi: Mensah aggancia il pallone e si gira per rientrare, quando il difensore brasiliano è già a terra in una inutile e pericolosa scivolata. Il fallo è brutto e Aureliano non può far altro che ammonire Antonini, che era diffidato e pertanto salterà il preliminare playoff contro il Cesena.
Una ripresa con pochi episodi
Appena entrati nel 53° minuto, c’è una punizione per il Mantova dalla trequarti sinistra offensiva: Burrai calcia a mezz’altezza verso il cuore dell’area giallorossa, ma non trova alcuna deviazione e il pallone finisce tra le braccia di Pigliacelli, che prima scansa Brignani in scivolata kamikaze e poi, nel tentativo di far partire l’azione delle Aquile, si trova di fronte il contrasto falloso di un nervoso Fiori, che lo fa cadere a terra e toglie pure una scarpa al portierone romano. Aureliano è a pochi metri e il giallo per l’under virgiliano è più che meritato.
Nel giro di meno di un minuto, tra 57° e 58°, Brighenti compie due falli su Mancuso: il primo a centrocampo, e l’arbitro fischia la punizione, e il secondo poco dopo, con l’attaccante biancorosso che, dopo uno scambio con Mensah, tenta di avanzare verso l’area giallorossa, ma il difensore delle Aquile, nel tentativo di anticiparlo, gli molla un pestone, che Aureliano non vede, facendo continuare il gioco. Pontisso parte da quella zona palla al piede, ma non concretizza l’azione e finisce col pallone in fallo laterale. Da lì inizia una manovra del Mantova, con palla che filtra nel cerchio di centrocampo per Galuppini, che non fa in tempo a girarsi e viene preso sul piede d’appoggio dall’altro numero 14, il giallorosso Scognamillo. Il direttore di gara, non lontano, vede tutto e ammonisce il difensore nato a San Pietroburgo.
Da lì in poi c’è poco da raccontare, con le due squadre che in pratica fanno una sgambatura, in attesa dei risultati dagli altri campi, festeggiando poi il raggiungimento degli obiettivi che avevano prima della gara, con la salvezza senza rischi per il Mantova e l’ottimo sesto posto per il Catanzaro, che proseguirà la stagione sabato 17 col Cesena.