
Una mattinata ricca di impegni per il candidato sindaco dell’Area di Centro, Pino Celi, che accompagnato dalla capolista della lista civica “La città di tutti”, Anna Maria Corrado, ha incontrato l’arcivescovo emerito dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, monsignor Antonio Cantisani, per un cordiale scambio di auguri, per poi salutare i candidati della lista dell’Udc nella sede del comitato cittadino, alla presenza del deputato Mario Tassone e del segretario regionale Gino Trematerra. Celi ha esternato all’arcivescovo emerito Cantisani la volontà di garantire un’attività di concertazione con la diocesi per una migliore pianificazione dell’edilizia di culto, da accompagnare ad una riorganizzazione del settore in senso sociale per rimettere al centro della logica di attivazione il ruolo della parrocchia nella funzione sociale di luogo di ascolto, al servizio dei valori della famiglia e della solidarietà che rappresentano principi fondanti dell’aggregazione di centro e trovano ampio spazio nella programmazione del candidato sindaco che ne è espressione. Nella sede dell’Udc, in via San Nicola, il candidato sindaco dell’area di Centro, Pino Celi, si è detto emozionato per essere tornato tra amici che non vedeva da tempo, ma soprattutto per aver intrapreso questa straordinaria avventura, che affronta con l’entusiasmo che mi riporta indietro negli anni, tra la gente che ho sempre amato e rispettato”. Questo perché Celi rimarca di essere “un cittadino prima che un candidato sindaco e di vedere problematiche e istanze dal punto di vista dei catanzaresi. E da vicino sto incontrando i sogni e la rabbia dei miei concittadini”. “Accanto ai tanti giovani che ci accompagnano in questo viaggio noi uniamo l’esperienza di quanti hanno portato avanti valori fondanti di una società solidale, come la famiglia e il lavoro – ha detto ancora Celi -. Questo mi induce a lanciare messaggi per un nuovo agire politico nella città che ci permetta di uscire da un disorientamento che ci pervade tutti perché ci troviamo qui a rinnovare il consiglio comunale e ad eleggere il nuovo sindaco solo alla distanza di un anno. I nostri diretti concorrenti, sia a destra sia a sinistra, ci propongono candidati inadeguati: o hanno già maturato un’esperienza non risolutiva per la città oppore del tutto inesperti. Non sono disposto ad ascoltare chi è stato sindaco della città per quasi dieci anni, senza cambiare il volto della città, abbandonandola per rimanere in politica da consigliere regionale tanto che ci sembra proprio che non l’abbia mai frequentata. A sinistra, invece – dice ancora Celi – trovo un giovane che però ha imboccato il percorso dei suoi predecessori della stessa parte politica che hanno lasciato Catanzaro immobile per cinque anni. La verità è che la nostra città è rimasta ferma a venti anni fa, a quello che è stato costruito negli anni Ottanta e Novanta: le grandi infrastrutture, i grandi contenitori culturali come il teatro Politeama e il San Giovanni, la funicolare, le scuole realizzate, il Palagiovino”. Il progetto politico che è nato da un ampio tavolo di concertazione di partiti e movimenti civici che hanno condiviso la candidatura di Celi, quindi, secondo il candidato sindaco deve essere “sostenuto, diffuso e realizzato per i catanzaresi, nell’ottica di un ritorno alla politica come servizio. Ed io che provengo dal mondo del lavoro e mi onoro di essere definito un imprenditore-operaio, conoscendo i miei limiti, mi metto a disposizione della città che mi ha dato tanto”. Celi rimarca di condividere i valori di una politica che “mette al centro della sua azione l’uomo e gli interessi collettivi, che in questa nostra città sono diventati spesso e volentieri interessi di pochi. Il bene comune deve essere amministrato dalla politica per diventare collettivo: in questo senso – ha concluso Celi – mi auguro che possiamo lanciare un messaggio politico nuovo diffuso con un nuovo linguaggio, nel presentare il nostro progetto che si differenzia nettamente da quello della destra e da quello della sinistra che invece di offrire risposte e soluzioni alle problematiche non fanno che scaricarsi reciprocamente colpe e responsabilità che possono solo condividere. La città non ha bisogno di dati e aspetti tecnici, e noi la difenderemo soprattutto da chi si aggrega per farla scomparire impedendole di esercitare il ruolo di capoluogo di Regione per come stabilito dalla legge negli anni Settanta. Il nostro viaggio è iniziato, e non c’è vento a favore per il marinaio che non sa dove andare. E noi che rappresentiamo la terza via sappiamo benissimo dove andare”.
L’incontro con alcuni giovani
“Un gruppo di lavoro formato interamente da giovani, parallelo all’attività politica portata avanti dai partiti”. L’idea, targata Pino Celi, è nata ieri durante un incontro che il candidato sindaco dell’Area di centro ha avuto con i giovani del suo quartiere. Il progetto, in soldoni, mira a portare le istanze, i problemi, gli argomenti cari alle giovani generazioni al centro della scena e del dibattito politico.
Il precariato, la disoccupazione, l’istruzione entreranno così a far parte delle linee guida del progetto politico dell’Area di centro grazie all’impegno diretto che Pino Celi ha dimostrato di avere nei confronti delle giovani intelligenze del capoluogo.
Nel pomeriggio di ieri, Pino Celi ha avuto un primo incontro con i ragazzi del suo quartiere per raccogliere le idee e “allargare anche a loro – ha detto il candidato centrista – i concetti di partecipazione e inclusione alla vita democratica di Catanzaro”.
Attenti, curiosi e partecipi i tanti giovani presenti hanno dimostrato interesse alla costruzione di un area di centro moderata, alternativa ai due Poli e aperta alle rivendicazioni del territorio. “La cultura della partecipazione – ha detto Celi – non può prescindere da un momento di incontro con i giovani. Quello di oggi – ha poi precisato – è solo una prima tappa della nostra strategia rivolta alle giovani generazioni. D’altronde l’attenzione particolare che rivolgiamo loro è confermata dalla massiccia presenza, nelle nostre liste, di candidati under 40”.
Parte dal quartiere marino di Catanzaro la strategia di Celi per risollevare le sorti del capoluogo. Che il candidato centrista declina in tre punti: “infrastrutture, decoro urbano e centri di aggregazione dove i giovani si possono incontrare, socializzare e coltivare i loro talenti e le loro passioni”.
“Catanzaro – conclude – è una città che sta crescendo slegata: Lido e Fortuna, Casciolino e Barone sono realtà con identità diverse che sembrano non appartenere alla stessa città. E’ compito della politica trovare una sintesi sociale, culturale, urbanistica con la quale recuperare il senso di appartenenza di una comunità”.

Area Camper di Giovino, parla Abramo
Il progetto di realizzazione dell’Area sosta comunale attrezzata per camper in località Giovino, già previsto nell’ambito del Piano di investimenti finanziati con i Pisu, può rappresentare un’opportunità importante per valorizzare le potenzialità turistiche del litorale catanzarese e per dare concretezza ad una visione dello sviluppo basato sulle vocazioni territoriali. Soltanto grazie ad una razionale politica di accoglienza sarà possibile, infatti, promuovere un’idea di turismo che punti alla qualità della fruizione del territorio e sia da stimolo per la crescita dell’economia locale». E’ questo il messaggio che Sergio Abramo ha rivolto ad un numeroso gruppo di camperisti presenti sabato pomeriggio nell’area di Giovino anche con i propri veicoli ricreazionali. All’incontro con Abramo era presente il Presidente della Federazione A.C.T. (Associazione Campeggiatori Turistici) d’Italia, Pasquale Zaffina assieme al Direttivo del Camper Club Magna Graecia di Catanzaro. Al centro della discussione la realizzazione di un’area sosta attrezzata per gli amanti del turismo all’aria aperta, individuata nella zona di Giovino, ma anche i progetti relativi alla futura gestione della stessa area curati dall’ing. Pierluigi Mancuso. L’ampia area servizi per camperisti potrebbe rappresentare un veicolo di promozione turistica dalle grandi potenzialità. Sono, infatti, circa cinquecentomila i camperisti attivi solo in Italia, ma si deve anche tenere conto che il fenomeno dell’open air è in costante espansione e si va sempre più indirizzando verso luoghi non “contaminati” dal turismo di massa, che però siano in grado di proporre un’offerta turistica completa e di qualità e caratterizzata dalle escursioni naturalistiche e dalle produzioni enogastronomiche ed artigianali locali ricche di straordinari valori, unici nel loro genere, ma lontane dai circuiti turistici più conosciuti. Il camperismo, in questo ambito, può rappresentare, anche alla luce della nuova organizzazione del turismo nazionale basata sui Sistemi Turistici Locali, un’importante opportunità per ampliare le occasioni di sviluppo e di nuovo lavoro in particolare al Sud: «L’amministrazione comunale – ha detto Abramo – dovrà impegnarsi a promuovere lo sviluppo di questo tipo di turismo che conseguirebbe due risultati significativi: incrementare il flusso turistico, con le relative ricadute economiche, e regolamentare la permanenza dei camperisti, permettendo a questi ultimi di disporre di una rete integrata di servizi volta ad ottimizzare la fruizione delle località visitate».
Il camperismo rappresenta, quindi, una delle forme ideali per lo sviluppo di un turismo davvero sostenibile ed in grado di favorire la crescita di nuove attività che valorizzino le specificità ambientali e culturali del territorio. Pasquale Zaffina, presidente nazionale dell’A.C.T. che raccoglie 110 club in tutta Italia e oltre 14.500 praticanti del campeggio turistico, ha quindi ribadito a Sergio Abramo l’importanza di un progetto, come quello dell’area sosta a Giovino che, se realizzato in tempi brevi, potrà portare grandi benefici a tutto il territorio: «L’amministrazione comunale potrebbe incentivare ed assecondare una forma di turismo itinerante, attualmente in grande crescita predisponendo– ha detto ancora Zaffina concordando con le parole di Abramo – un’area di sosta ben dislocata e strategicamente integrata nelle realtà locale. Per promuovere un turismo eco-sostenibile ed economicamente vantaggioso, è necessario costruire una rete di servizi sempre più ampia sul territorio per garantire flussi turistici, provenienti da tutta Europa, facendo in modo che tali flussi non siano episodici o stagionali, ma costanti durante tutto l’arco dell’anno. Attraverso la collaborazione fattiva del Camper Club Magna Graecia, che in un anno di vita ha già promosso tante iniziative di successo nel catanzarese, si potranno ottenere – ha concluso il presidente della Federazione A.C.T – risultati importanti in termini di promozione del territorio».





Per poter risolvere la grave situazione economico-finanziaria in cui versa Ferrovie della Calabria c’è bisogno di affrontare la questione in termini tecnici e, partendo dai bilanci, trovare le soluzioni possibili». Con queste parole Sergio Abramo è intervenuto in occasione di un’assemblea aperta a tutti i lavoratori di FdC, promossa dalle organizzazioni sindacali Sul – comparto trasporti e Uiltrasporti -, per discutere dell’immediato futuro dell’azienda che da diversi mesi versa in un stato di crisi che appare irreversibile. Proprio gli esponenti regionali e provinciali delle due organizzazioni sindacali hanno ribadito che recentemente è stato rinnovato il Consiglio d’Amministrazione, che avrà il duro compito di proteggere il patrimonio delle Ferrovie della Calabria dal fallimento e di programmare un futuro che tuteli sia la sostenibilità economica, sia la tenuta e l’efficienza del servizio, rese precarie dalla scarsa o, addirittura, mancata manutenzione dei mezzi di trasporto. Gli stessi lavoratori, come hanno ricordato gli esponenti sindacali, hanno sottoscritto nei mesi scorsi un accordo dolorosissimo per ciascuno di loro e per le proprie famiglie per non perdere il posto di lavoro: si sono autoridotto lo stipendio decurtandosi circa 250 euro dallo stipendio, per poter salvaguardare anche l’intangibilità dell’unicità aziendale. Abramo, davanti alla situazione prospettata da sindacati e lavoratori, ha quindi posto una possibile linea d’azione per favorire il rilancio di FdC: «Occorre, prima di tutto, tutelare i posti di lavoro e i livelli di efficienza del servizio pubblico – ha detto – e ciò prima ancora di poter valutare gli eventuali effetti benefici che potrebbe procurare all’azienda una fusione con altre aziende di trasporto locale. Per ripianare decine e decine di milioni di euro di debiti accumulati negli anni – ha detto ancora Abramo – è necessario pensare ad un Piano industriale che non solo preveda il pareggio del bilancio in tempi brevi, ma anche mettere in piedi una strategia gestionale che guardi al medio e lungo periodo, garantendo i tempi di pagamento dei contratti di servizio». Abramo, non ha fatto promesse, ma ha assicurato il suo impegno per accelerare la realizzazione dei sistemi di mobilità che potrebbero consentire un agevole superamento dei dislivelli della città rendendo possibile il collegamento con l’area di Germaneto e pensando, al contempo, ad un sistema di parcheggi che faciliti il traffico in direzione del centro». Infine Abramo ha evidenziato quali potranno essere le azioni da mettere in campo per una immediata soluzione dei problemi di FdC: «Bisognerà fare una battaglia comune a livello istituzionale per cercare di allargare le maglie del Patto di stabilità che pone troppi vincoli economici al Comune – ha concluso – e riportare a Catanzaro la presidenza regionale dell’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, che ho tenuto durante gli anni della mia sindacatura. Solo in questo modo Catanzaro potrà tornare ad avere un posto che conta ai tavoli di concertazione regionali e ministeriali».
Si è tenuto stamani l’incontro pubblico di Alfredo D’Attorre, commissario regionale del Partito Democratico, e Vincenzo Ciconte, consigliere regionale e ispiratore del movimento “Svolta Democratica”, che sosterrà la candidatura a Sindaco di Salvatore Scalzo.








