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La mia prima volta!

Scritto da Redazione

Il battesimo giallorosso sugli spalti del Ceravolo

Certe emozioni non hanno bisogno di molte parole. Ne bastano poche, scritte a pennarello su un cartello, stretto dalle mani ancora piccole di un bambino.

Lo abbiamo visto inquadrato dalle telecamere e, all’improvviso, non contavano più moduli tattici, nomi in distinta, il caldo di settembre. C’era lui, con gli occhi sgranati davanti a un universo di cori e bandiere. C’era suo padre accanto, custode di un’eredità che non si compra e non si vende: l’amore per il Catanzaro.

Perché il tifo giallorosso non si sceglie, si riceve. È un filo che lega generazioni, passa di mano in mano come un cimelio di famiglia, si accende nello sguardo di un figlio quando il padre lo conduce per la prima volta dentro le mura del “Nicola Ceravolo”.

Quel bambino non dimenticherà mai l’odore dell’erba bagnata dall’irrigatore, il boato della curva che faceva vibrare l’aria, la mano del padre sulla spalla: lo sguardo fiero di chi sa di aver consegnato non una semplice passione, ma un pezzo d’identità.

La curva, ogni settore del Ceravolo custodisce storie così: padri che portano i figli, figli che domani porteranno i propri. È la catena infinita che rende immortale questa fede. È così che un cartello diventa più forte di un gol, più eterno di una vittoria.

E allora, benvenuto, piccolo tifoso: il tuo battesimo giallorosso è compiuto. Da oggi anche il tuo cuore batterà al ritmo di questo Popolo, di questa curva, di questa squadra che non ti abbandona mai. Il cartello lo diceva chiaramente: era la tua prima volta. Sappiamo già che non sarà l’ultima.

Harp

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Redazione

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