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La speranza che la Lanterna illumini il buio cammino

Scritto da Davide Tomaino

L’analisi della Sampdoria, per una trasferta suggestiva e di speranza per il Catanzaro

Mercoledì sera i tifosi giallorossi, che malgrado il turno settimanale saranno numerosi sugli spalti, vivranno forse la trasferta più suggestiva dell’intero campionato al Luigi Ferraris di Genova.

Il Catanzaro affronterà una nobile del calcio italiano, che negli ultimi anni ha vissuto l’umiliazione di una retrocessione dalla massima serie e il rischio di subirne un’altra peggiore, e mai accaduta prima, in Serie C, se non fosse stato per le note vicende che hanno visto penalizzare il Brescia.

Dall’altare alla polvere

Una parabola quella blucerchiata che ha avuto il suo apice con la presidenza Mantovani e il decadimento, non solo calcistico, con quella Ferrero. Un’annata tribolata quella della stagione scorsa, iniziata con la continuità della guida tecnica di Andrea Pirlo – esonerato però dopo appena tre partite e proseguita prima con Sottil e poi con Semplici, che hanno subito la stessa sorte, terminando il campionato con il duo Evani-Lombardo.

I due tecnici, vecchie glorie doriane, sono stati “accompagnati” dal figlio di Roberto Mancini, Andrea, subentrato al posto dell’esonerato DS Accardi, che aveva portato nel club blucerchiato grandi nomi come Coda e Tutino prima e Niang, Cragno e Rémi Oudin nel mercato di riparazione, ma senza quel salto di qualità che i tifosi si aspettavano.

Andrea Mancini ha mantenuto la carica, gestendo il il calciomercato, mentre Evani e Lombardo non stati confermati e la Sampdoria è ripartita con Massimo Donati in panca. Una coppia con poca esperienza nei propri ruoli: una scommessa che al momento non ha alimentato quella fiammella di speranza nella lanterna di parte doriana.

Mercato low cost

Il mercato della Sampdoria si è chiuso all’insegna del risparmio. Il direttore sportivo Andrea Mancini ha dovuto lavorare con budget limitato, che al termine ha portato a un esborso di circa 400.000 euro, al netto di eventuali bonus futuri.

Ma le operazioni non sono state tutta farina del suo sacco, vista la “guida”, neanche tanto nascosta, da parte di un algoritmo d’intelligenza artificiale, proposto e supportato dal CEO dell’area football della Sampdoria, Jesper Fredberg, dirigente danese innamorato di statistiche e analisi dei dati.

Tra gli acquisti veri e propri vanno annoverati soltanto Victor Narro, esterno offensivo classe ’98, prelevato dal Tarragona per 250.000 euro più bonus, e Andrei Coubis, difensore 21enne arrivato dal Milan con riscatto obbligatorio fissato a 150.000 euro, più altri 100.000 in caso di bonus presenze: la speranza è che diventi una risorsa stabile per il reparto arretrato.

L’ultimo colpo in ordine temporale è stato invece Antonin Barak, trequartista trentenne, di proprietà della Fiorentina, in prestito gratuito. Tra le altre operazioni, da segnalare l’arrivo del difensore bosniaco-svedese Dennis Hadzikadunic e Oliver Abildgaard, centrocampista ex Como, a parametro zero.

Sul fronte prestiti, il colpo di maggior rilievo è senza dubbio Simone Pafundi, 19 anni, arrivato dall’Udinese, con diritto di riscatto e controriscatto. In prestito gratuito, con diritto di riscatto, il 21enne Luigi Cherubini dalla Roma, mentre in attacco è arrivato il classe 2001 Marvin Cuni dal Rubin Kazan, con la stessa formula.

Proprio nella linea offensiva è mancato il colpo di mercato che i tifosi cercavano, cioè un attaccante capace di andare in doppia cifra: si dovranno accontentare dell’esperienza e del talento di Massimo Coda, nuovo recordman solitario come più prolifico marcatore all-time in Serie B.

Una scommessa rischiosa

Dicevamo della scommessa rappresentata dall’arrivo sulla panchina blucerchiata del tecnico di San Vito al Tagliamento, Massimo Donati, che ha avuto una carriera calcistica da difensore di tutto rispetto, ma senza particolari esperienze come allenatore.

Dichiara di ispirarsi a Ventura e Gasperini – con quest’ultimo che lo ha allenato a Palermo quando giocava – e la sua filosofia, da difensore, non poteva che basarsi sulla cura della fase difensiva. Definisce come principio fondamentale, forse un tantino “âgé”, quello che in prossimità della propria porta si deve essere in grado di marcare a uomo: la maggior parte delle reti avviene dentro l’area di rigore, perciò è fondamentale che i difensori sappiano marcare bene e proteggere gli ultimi 16-20 metri. Si deve difendere in undici ed è inammissibile, dice, che due o tre giocatori non concorrano alla fase difensiva, così come è necessario attaccare in dieci.

Donati ha iniziato il campionato impiegando il 4 2 3 1, schierato nelle prime tre gare, per poi passare a un più accorto 3 4 2 1 nelle ultime due.

Senza eufemismi, l’inizio disastroso, con 9 gol subiti e tre soli gol all’attivo in 5 gare, non è certamente un avvio promettente. Nemmeno il “brodino” dell’ultimo pareggio a Bari, dopo 4 sconfitte consecutive, allevia il clima estremamente pesante che si vive tra i tifosi blucerchiati, ormai in piena contestazione contro la società guidata dal presidente Matteo Manfredi, nonostante la massima fiducia accordata con gli oltre 20.000 abbonamenti sottoscritti questa estate.

Vietato sbagliare

A Bari si sono visti pallidi segnali di miglioramento anche se, giova dirlo, che la squadra pugliese, guidata da Fabio Caserta, ha finora raccolto solo un punticino in più dei liguri: è stata una partita nervosa, nella quale entrambe le formazioni hanno giocato con il timore di perdere.

Alberto Aquilani certo non sottovaluterà un avversario in cerca di punti pesanti e che vorrà regalare ai propri tifosi una speranza di riscossa, dopo una scorsa stagione avvilente e un avvio ancora più tragico per quella attuale.

La partita dovrà essere preparata alla perfezione e senza commettere gli errori tattici del turno precedente in casa contro la Juve Stabia. È vero che la Samp ha perso in casa entrambe le partite giocate, ma è anche vero che le sconfitte sono arrivate contro due avversari, Modena e Cesena, che al momento hanno dimostrato di avere una marcia in più dei giallorossi, e di molte altre squadre, per organizzazione di gioco e ritmo gara.

Gli amici doriani comprendano, ma l’augurio è quello che le Aquile riescano a donare ai tifosi giallorossi la prima vera gioia in campionato, in uno stadio storico e glorioso come quello del quartiere Marassi.

Foto uscatanzaro.net

 

Autore

Davide Tomaino

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