Nel calcio si parla spesso di tattiche, numeri, classifiche. Ma chi conosce davvero questo sport – chi lo vive nella sua dimensione più autentica – sa che sono i rapporti umani a fare la differenza. Una stretta di mano vale più di mille clausole. Uno sguardo sincero sposta l’equilibrio. Un legame forte può valere quanto una gamba in più messa su un pallone che scotta.
L’abbraccio tra Floriano Noto e Fabio Caserta non è un gesto qualunque. Non è una scena da cartolina o un atto dovuto da post-partita. È qualcosa di profondamente vero. Un padre e un figlio che si tengono stretti. Due uomini calabresi, che si somigliano nel cuore prima ancora che nel sangue, e che si sono scelti per un cammino difficile, nel nome del Catanzaro e della sua gente.
In quell’abbraccio c’è tutto: la stima reciproca, la sofferenza condivisa, la consapevolezza di aver dato tutto. Non servono parole, non conta più il risultato sul tabellone. Resta il valore del rispetto, dell’affetto, della fiducia.
Questo è il calcio che vogliamo. Un calcio in cui la proprietà non è lontana, non è fredda, non è calcolatrice. Ma è presente, vicina, partecipe. Una proprietà tutta italiana, anzi tutta calabrese. Fatta di orgoglio, senso del dovere, dignità e cuore. Le virtù di un Popolo che sa soffrire, ma non molla mai. Che sa piangere, ma sempre a testa alta. E che, soprattutto, non dimentica mai da dove viene e chi è.
Floriano Noto e Fabio Caserta sono l’espressione più alta di questo spirito. Di un Sud che non chiede sconti, ma solo rispetto. Di una Calabria che non si racconta con i luoghi comuni, ma con gli esempi. Con gli uomini veri.
E oggi, anche se non abbiamo vinto, ci teniamo questo abbraccio come il trofeo più bello. Perché parla di noi. Di quello che siamo. Di quello che saremo. Di quello che non smetteremo mai di essere.
Grazie Presidente. Grazie Mister. Grazie Catanzaro.
Foto Us Catanzaro
Harp
Quale sarà il futuro di Fabio dopo l’esito dei playoff ? Non conosco le intenzioni del presidente Noto, di cui peraltro mi fido ad occhi chiusi, ma credo che quella foto che lo ritrae commosso a soffocare le lacrime di delusione di Fabio valga più di un contratto da rispettare. Penso sinceramente che anche nella prossima stagione, contando su una programmazione meno concitata e un parziale rinnovamento della rosa (le nostre bandiere cominciano a sentire il peso degli anni), si possa ripetere l’impresa e, chissà, puntare ancora più in alto. E’ un’opportunità che va concessa a questo allenatore un po’ taciturno, avaro di sorrisi e smancerie, dall’inflessione calabrese che non fa tendenza. Provaci ancora, Fabio.
Grande rivincita di Fabio Caserta che si prende la rivincita verso quei caproni (i veri muntuni…) che lo hanno offeso e maltrattato fin dall’inizio senza motivo e per partito preso e che alla fine non hanno neanche avuto la dignità di dire “ci siamo sbagliati”
Bella immagine dal sapore anni 80.Quanta nostalgia per quel calcio.
Ma la didascalia che precede i miei post mi perseguiterà per sempre?Dipenderà dal mio cellulare giurassico.Anche fosse,tollerate amici.Ad ogni modo,il prossimo anno secondo me sarà utile rinforzare e rendere inpenetrabile la difesa, con la quale si vincono i campionati,per il resto più spazio a Biasci,qualche giovane talento,e un paio di punte d’esperienza per girare la rosa lungo la stagione.Ma ripeto, la difesa va blindata.