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L’allenatore giusto al momento giusto

Scritto da Redazione

Ranieri verso la Nazionale, Caserta saluta Catanzaro: due storie diverse di guida silenziosa

Nel calcio di oggi, spesso dominato da clamore e tensione, ci sono figure che si affermano con il peso della sobrietà e della competenza. Claudio Ranieri, dopo aver riportato la Roma in Europa League subentrando a stagione in corso, è ora tra i candidati più autorevoli per la panchina della Nazionale. Fabio Caserta, invece, ha appena concluso la sua esperienza con il Catanzaro, lasciando dietro di sé una stagione solida, rispettabile e vissuta con dignità.

A legare idealmente queste due storie è Massimo Palanca, simbolo giallorosso e compagno di Ranieri negli anni d’oro del Catanzaro. Intervistato dal nostro Francesco Ceniti su Gazzetta dello Sport, Palanca ha affermato senza esitazioni: «Claudio è la persona giusta per l’Italia. Deve essere un fratello maggiore».

Un’identità che non si costruisce con le parole, ma con i comportamenti. Ranieri lo ha dimostrato in ogni tappa della sua carriera. E, nel suo piccolo, anche Caserta lo ha fatto a Catanzaro.

Accolto con freddezza, per via dei trascorsi a Cosenza, Caserta ha preferito non alimentare polemiche. Si è messo a lavorare in silenzio, con professionalità e rispetto, con alle spalle una società solida. Ha ereditato una rosa reduce da un’ottima stagione, costruita su basi solide e confermata in larga parte, aggiungendo pochi innesti funzionali. A lui è toccato il compito più difficile: dare continuità, tenere alta la motivazione, trovare nuovi stimoli in un gruppo già rodato. E c’è riuscito.

Il Catanzaro ha chiuso il campionato al sesto posto, ha superato il Cesena nei playoff e ha lottato in semifinale contro lo Spezia. Una stagione lusinghiera, condotta con equilibrio e realismo. Caserta non ha mai cercato riflettori: ha gestito, valorizzato e mantenuto compattezza.

Non è diventato un eroe, né si è proposto come tale. Ma ha lasciato un piccolo segno fatto di serietà e coerenza, guadagnandosi stima e riconoscenza. Ora, semplicemente, ha scelto di fare un passo indietro. Forse per ritrovarsi altrove, con nuovi stimoli.

Il Catanzaro, dal canto suo, si appresta ad aprire un nuovo ciclo. La proprietà della famiglia Noto, che ha dimostrato lucidità e visione, potrebbe puntare su un giovane tecnico emergente dalla Serie C, una scommessa in linea con la filosofia del club: crescere con idee e progettualità, non con proclami.

E mentre si attende di capire se Ranieri guiderà l’Italia e dove Caserta scriverà il prossimo capitolo, una certezza resta: il calcio ha bisogno di allenatori capaci di costruire, non solo di vincere.

Di guide silenziose, credibili, autentiche, non sempre eroi, ma sempre allenatori veri.

Harp

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