Un anno è passato …
Riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’estate dello scorso anno, quando al termine della gara giocata allo Zini di Cremona si aprivano nuovi scenari in casa Catanzaro. La querelle sull’addio di Vivarini e le due settimane di attesa per ratificarlo, insieme all’annuncio del rinnovato staff tecnico, dirigenziale e sportivo sui Tre Colli, con l’arrivo di Fabio Caserta come allenatore, del DS Polito e del DG Morganti, segnarono un importante punto di svolta, una vera rivoluzione.
Preoccupazioni e mugugni si levarono in modo spontaneo, soprattutto per la provenienza del nuovo tecnico, chiamato in panchina dal patron dopo essere stato esonerato qualche mese prima in una piazza non amata dai catanzaresi. Le parole di cautela del Presidente Floriano Noto che, oltre a dichiarare l’obiettivo di una salvezza tranquilla, aveva già avvertito al termine del campionato 2023-24 che la seconda stagione sarebbe stata più difficile della prima, alimentarono ulteriormente il clima di attesa e di tensione tra tifosi.
… e siamo ancora qua
Perché abbiamo deciso di intitolare questo pezzo con l’appellativo “Meraviglioso!“? Semplice: perché, raggiungendo per il secondo anno consecutivo i playoff, questa volta da sesti, dobbiamo rendere omaggio alla nostra società che ha creduto in un progetto, anche se variato in corso d’opera a causa di fattori esterni. Un plauso va anche all’allenatore, che con franchezza possiamo dire si sia trovato ad affrontare una situazione complicata, iniziando il ritiro in ritardo ed ereditando tutto il buono e meno buono lasciato dalla gestione precedente. Con umiltà, oltre a raggiungere l’obiettivo di mantenere la categoria, staff tecnico, dirigenziale e società hanno riportato il Catanzaro per il secondo anno consecutivo al centro dell’attenzione nel secondo campionato professionistico d’Italia.
Infine, un ringraziamento speciale ai calciatori, sia a quelli che hanno giocato di più, sia a quelli che hanno visto il campo di meno, e in particolare ai veterani che, senza alcun rimpianto della vecchia gestione tecnica, hanno contribuito a facilitare l’inserimento dei nuovi arrivati e del neo staff tecnico approdato a Catanzaro.
Una parola sulle aspettative di inizio stagione
C’è chi festeggia, come noi, ma alla fine del turno c’è il rovescio della medaglia: una grande del calcio italiano, la Sampdoria, retrocede in Serie C per la prima volta nella sua gloriosa storia. E i blucerchiati saranno sicuramente seguiti da una squadra che farà il doppio salto all’indietro, passando dalla A alla C in sole due stagioni: Frosinone e Salernitana si giocheranno la permanenza ai playout.
E per tacere delle annate di Bari, fuori dai playoff e del Palermo degli emiri del City group che arriva solo ottavo e alle nostre spalle. Che dire? Club che hanno speso tantissimo e avevano ben altri obiettivi, rispetto al “piccolo”, economicamente parlando, Catanzaro: questo deve essere d’insegnamento a quei tifosi che pretendono la luna già in estate, senza saper pazientare, invece di continuare soprattutto a sostenere incessantemente i propri colori.
Le scelte di Caserta
Sulla gara di ieri c’è davvero poco da commentare. Un pareggio a reti bianche, con poche emozioni, ma chiedere di più sarebbe stato impossibile. Caserta ha perso Compagnon nel riscaldamento (e l’esterno offensivo sarà assente anche nella gara di play-off contro il Cesena), e ha dovuto rimescolare le carte, inserendo nella formazione il veterano Brighenti, che si è fatto trovare pronto. La rinuncia a Bonini era invece programmata, poiché era uno dei difensori diffidati, così come Antonini, che ha ripreso il ruolo di titolare, ma ha macchiato la sua prestazione con un brutto fallo su Mensah, che gli costerà la squalifica per il preliminare playoff.
Scontato il turno di stop, il centrocampo è stato affidato a Pompetti, con Pontisso e Ilie ai lati. Nella ripresa si è rivisto in campo D’Alessandro dopo la lunga convalescenza – e l’esterno sarà prezioso anche per sostituire Compagnon col Cesena – inserito al posto di Scognamillo, ammonito e tolto da Caserta per evitare rischi inutili. Pittarello ha preso il posto di Biasci e poco dopo è entrato Petriccione, sostituendo Pontisso. Gli ultimi cambi hanno visto subentrare Coulibaly per Ilie e La Mantia al posto di Iemmello.
Gara soporifera ma nessuno pretendeva di più
La partita si è accesa a sprazzi nel primo tempo, con alcune occasioni da entrambe le parti, ma niente di eclatante. L’unico vero brivido per i tifosi mantovani è arrivato al decimo minuto, quando a Cassandro è stata annullata una rete su colpo di testa, arrivato da palla inattiva, per un presunto fallo di Iemmello su Burrai, ravvisato dall’arbitro Aureliano.
Per il resto, se un tempo si stava attaccati alle radioline, nell’era moderna le situazioni adesso si vivono con lo smartphone e gli occhi puntati sui risultati degli altri campi. In pratica, il Mantova non ha mai rischiato di essere coinvolto nei playout, mentre per il Catanzaro si stava solo aspettando di scoprire quale avversario affrontare nel preliminare, e se giocare al Ceravolo o in trasferta.
Al triplice fischio, i festeggiamenti si sono svolti al Martelli, dove le due tifoserie si sono incontrate con rispetto reciproco. I 621 tifosi del Catanzaro hanno esposto uno striscione di ringraziamento ai loro avversari, per l’accoglienza ricevuta nel giorno del rinvio. Le due squadre si sono salutate in campo e poi sono andate a festeggiare sotto le rispettive curve. Il Mantova conferma la Serie B, il Catanzaro idem e certifica la partecipazione ai playoff per il secondo anno consecutivo, questa volta da sesto classificato.
Ora sotto con il Cesena e sognando …
Tra tre giorni ci attende un’altra grande emozione: il preliminare dei playoff, che si giocherà al Nicola Ceravolo contro il Cesena di mister Mignani, sabato alle ore 17.15. A breve saranno comunicate le modalità per l’acquisto dei tagliandi, mentre il nostro stadio si preannuncia carico di entusiasmo, pronto a sostenere i nostri beniamini come sempre.
Ricordate il coro lanciato all’inizio del torneo, cantato in curva e nello stadio sulle note di “Be My Lover“? In dialetto catanzarese si trasformava in “Ca n’avimu ‘e sarvara“. Oggi, con un pizzico di fiducia in più, possiamo tranquillamente trasformarlo in “Ca potimu ‘nchianara“. Sognare non costa nulla, perché in fondo, come diceva Nelson Mandela, “un vincitore è un sognatore che non si è arreso” e noi tifosi delle Aquile giallorosse ci identifichiamo pienamente in questa frase.
Redazione 24
Foto uscatanzaro.net