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Pinzolo a cuore aperto: il Catanzaro che suda e sogna tra emozioni, impegno e futuro

Scritto da Redazione

Una giornata al fianco delle Aquile nel racconto del nostro inviato speciale Francesco Gregorace

C’è un calcio che non si vede nei tabellini, nei rumors di mercato o nelle dirette social. È quello che respiri quando sei lì, sul posto, a pochi metri da chi porta nel cuore i tuoi stessi colori. È il calcio degli sguardi, del sudore, delle strette di mano, dei sorrisi spontanei dopo una corsa sulla fascia. È il calcio delle emozioni vere. Ed è quello che si vive in questi giorni a Pinzolo, nel ritiro estivo del Catanzaro.

A raccontarlo, stavolta, non sono né cronisti né addetti ai lavori, ma un tifoso che ha deciso di salire tra le montagne per “toccare con mano” il lavoro della squadra. Il racconto che ci arriva è pieno di entusiasmo, lucidità e quel pizzico di romanticismo che ci serve come il pane:

Si allenano tutti, si impegnano tutti. I giovani, in particolare, li ho visti motivati. Hanno fame.

E non è solo un’impressione da bordo campo:

L’allenatore ha 41 anni, il vice all’incirca… eppure li vedi lì, attivi, presenti, corrono con i ragazzi. Non stanno a guardare. Questo crea un clima bellissimo: si lavora tanto, ma si lavora insieme.

A fare la differenza, in un ritiro che è anche un laboratorio di gruppo, è proprio il senso di unità.

Tutti disponibili, anche i più esperti. Brighenti, Iemmello… li ho visti motivati. Nessuno svogliato. Questo conta più di ogni altra cosa a inizio stagione.

Certo, la rosa è ancora da completare:

La partenza di Scognamillo lascia un vuoto, servirebbe un difensore di esperienza. Ma sono sicuro che sul mercato qualcosa si sta già muovendo, Polito è sul pezzo.

E intanto la squadra vive il ritiro a stretto contatto con i tifosi:

È tutto aperto, si può vedere tutto. Dopo l’allenamento sono usciti e sono andati a rinfrescarsi nel fiume. Momenti veri, che ti emozionano.

Chiudere gli occhi e aprire il cuore. È questo che fa chi ama davvero il Catanzaro. Lo dice lui stesso:

È la terza volta che assisto dal vivo a un ritiro, ma questa volta… questa volta è il Catanzaro, e non posso che essere emozionato.

In un calcio spesso raccontato solo con i numeri, questo è uno spicchio di realtà che vale oro. E che, soprattutto, ci ricorda perché siamo tifosi, perché abbiamo bisogno di credere che sì, anche quest’anno, sarà una bella stagione.

Chi ha fede nei colori giallorossi, lo sa bene, le montagne si scalano un passo alla volta. Ma se il primo passo è questo, c’è da sorridere.

Racconto e foto di Francesco Gregorace

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