Il risultato e il contesto della semifinale di andata
Non sono bastati i 12.256 spettatori, di cui 122 tifosi dello Spezia, a spingere il Catanzaro verso quello che avrebbe rappresentato un vero miracolo. La semifinale di andata dei playoff tra Catanzaro e Spezia si è conclusa con un risultato negativo per i giallorossi, ma ha comunque confermato alcuni dei valori dimostrati durante questa stagione. La differenza di tredici punti tra le due squadre, le aspettative e gli obiettivi diversi all’inizio del campionato sono state ampiamente confermate. La partita, giocata in condizioni climatiche avverse e caratterizzata da alcune difficoltà tattiche, ha evidenziato la forza dei bianconeri di D’Angelo, ma anche le debolezze del team di Caserta.
Le assenze in casa Spezia si sono fatte sentire, ma la profondità della rosa ligure si è dimostrata di alto livello. Nel 3-5-2 proposto da D’Angelo, si è vista una squadra forte soprattutto dal punto di vista fisico, più che tecnico, davanti a un Catanzaro che, pur presentando alcune defezioni importanti come Situm e Compagnon, ha dovuto fare i conti anche con due dei suoi migliori uomini, Iemmello e Petriccione, debilitati da una forma influenzale alla vigilia. La differenza di qualità e di freschezza ha pesato sul risultato finale.
Il primo tempo: condizioni climatiche e reazioni della squadra
Il primo tempo si è aperto con il vento contrario al Catanzaro, condizionando pesantemente il gioco e creando difficoltà nella manovra. La principale arma dei giallorossi, il possesso palla finalizzato a verticalizzazioni e cambi di gioco improvvisi, è stata compromessa dalle condizioni atmosferiche. Nonostante ciò, i calabresi sono riusciti a mantenere l’ordine difensivo, uscendo indenni dalla prima frazione e dimostrando carattere e solidità, qualità che hanno consentito loro di giocarsi per il secondo anno consecutivo la semifinale playoff. In questa fase, si è evidenziata la capacità della squadra di adattarsi alle condizioni avverse, contenendo gli attacchi spezzini che, pur esercitando una maggiore pressione tramite calci da fermo e traversoni, non sono riusciti a creare occasioni pericolose.
La ripresa: l’andamento e il gol decisivo che taglia le gambe
Nella ripresa, le cose sembravano volgere a favore del Catanzaro, che ha iniziato con maggiore intraprendenza, sfruttando anche il vento a proprio favore. Tuttavia, un errore collettivo in difesa, con alcune chiusure preventive sbagliate, si è rivelato fatale. Aurelio, portato sul piede forte sulla corsia di sinistra, ha avviato la ripartenza che ha portato al gol di Di Serio. La rete è stata un fulmine a ciel sereno per il Catanzaro, che non è stato fortunato nemmeno con il vento calato nella ripresa, che nella prima frazione aveva agevolato gli spezzini. Dopo questa rete, lo Spezia ha sfruttato le proprie qualità fisiche e il gioco da fermo per mettere in difficoltà i calabresi. Con un calcio piazzato di Esposito, hanno messo al sicuro il risultato, portando a casa una vittoria importante e una fetta consistente della qualificazione alla finale.
Terna arbitrale difficile da digerire
Qualcosa va anche detto sulla terna arbitrale, che pur senza aver inciso sul risultato finale con episodi eclatanti, ha in molti frangenti, sia nel primo tempo che nella ripresa, sorvolato su falli netti che avrebbero potuto favorire il gioco e portare a calci da fermo spesso decisivi. Non si può non menzionare l’ammonizione inesistente comminata a Brighenti, un vistoso fallo su Cassandro non rilevato, e altri episodi che hanno dato l’impressione che, per ottenere un calcio piazzato favorevole, fosse necessario un intervento da parte di un tir, con l’arbitro e i suoi collaboratori che sembravano troppo permissivi.
Conclusione: un capitolo importante e un futuro promettente
Nonostante il risultato, il commento post-partita invita a guardare avanti con ottimismo. Il pubblico, al termine della partita, ha applaudito i giallorossi e sono stati intonati cori di incitamento sotto la curva e dallo stadio, a testimonianza di quanto la squadra abbia dato nel corso di questa stagione. La prestazione, anche se con alcuni limiti prevedibili, ha comunque mostrato il massimo impegno. La stagione del Catanzaro, definita “fantastica”, lascia un patrimonio di entusiasmo e insegnamenti, anche se alcune opportunità sono state forse perse in momenti chiave.
L’appello finale è quello di mantenere alta la fiducia nella società e nel progetto. Indipendentemente dall’esito di questa semifinale, la squadra rappresenta un motivo di orgoglio e un punto di partenza per il futuro. La determinazione a ripartire e a credere nelle proprie possibilità si traduce nello slogan: “Forza Catanzaro sempre, ovunque e comunque”, simbolo di una tifoseria unita e appassionata che, nonostante le speranze ridotte al lumicino per la gara di ritorno, sarà presente a La Spezia per sostenere e ringraziare anche in campo avverso i propri beniamini.
In conclusione, questa semifinale rappresenta un capitolo importante di un percorso che, pur con le sue difficoltà, ha mostrato il valore e il cuore del Catanzaro. Ora, con la testa rivolta al ritorno in Liguria, la squadra avrà l’opportunità di mettere in campo tutte le energie per onorare ancora di più questa bellissima stagione. Che, indipendentemente dall’esito, resterà nella memoria come una delle più significative degli ultimi anni, testimonianza del grande spirito e della passione che caratterizzano questa squadra e la sua tifoseria.
Foto Us Catanzaro 1929
Redazione 24
Con la speranza che i Giallorossi ribaltano il risultato a La Spezia, anche se fare tre gol mi pare difficile, sento dire che Iemmello e Petriccione erano febbricitanti ma una volta gli allenatori, quelli VERI, non facevano giocare solo chi era più in forma?
Un’altra prova della cazzonagine di Caserta, che con esterni come Cassandro e con la stessa tattica usata contro il Cesena voleva vincere lo Spezia. Ridicolo.