È saltata la prima panchina in Serie B: l’Empoli ha esonerato Guido Pagliuca dopo appena sette giornate. Il club toscano ha deciso di richiamare Alessio Dionisi, il tecnico della storica promozione in Serie A, segnale che il campionato è già entrato nella sua fase più tesa.
Nel consueto giro di riflessioni post-esonero, anche la Gazzetta dello Sport ha acceso i riflettori sul Catanzaro, definendo quella di Alberto Aquilani una delle panchine “in bilico” e sottolineando come l’ex tecnico della Fiorentina Primavera “non possa più sbagliare”.
Effettivamente, la prossima gara rappresenta una tappa cruciale.
La squadra, reduce da prestazioni altalenanti, deve ritrovare ritmo, concretezza e fiducia, elementi che nella passata stagione avevano fatto la differenza. Aquilani è consapevole che serve una svolta immediata: non tanto nei proclami, ma sul campo, dove il Catanzaro è chiamato a ritrovare se stesso.
Eppure, nonostante la pressione esterna, la società continua a muoversi con la consueta compostezza.
Il Catanzaro è una società abituata ad aspettare, a ragionare prima di agire, a difendere il proprio progetto tecnico anche nei momenti di difficoltà.
Non ci sono ultimatum ufficiali, ma una chiara richiesta di crescita e di risposte immediate da parte di tutto l’ambiente.
Del resto — come ricordato in un recente articolo di UsCatanzaro.net —“Non vogliamo nostalgicamente ricordare i tempi passati o le difficoltà legate a gestioni non all’altezza. L’attuale Serie B, conquistata dopo 17 anni, deve essere difesa con determinazione. È fondamentale che tutti, tifosi e società, abbiano compreso l’importanza di questo torneo e il valore di parteciparvi, per evitare che la squadra finisca nel dimenticatoio di un passato difficile.”
Una riflessione che vale più che mai oggi, perché il Catanzaro non può e non deve smarrire la propria identità proprio ora, nel momento in cui il campionato entra nel vivo.
Aquilani si gioca molto, ma non è solo: intorno a lui c’è una piazza che sa essere esigente ma anche leale, capace di sostenere e di aspettare.
Questa sarà la settimana decisiva, non solo per un allenatore, ma per un intero progetto sportivo che vuole confermare di essere all’altezza della categoria.
Redazione 24


State calmi e sereni , nel caso in cui qualcuno lo da’ gia’ per morto , Aquilani non si tocca fino a gennaio .
Aquilani avrà anche i suoi limiti, ma siamo proprio certi che la società abbia fatto un mercato soddisfacente?
Ci sono molti dubbi.
In effetti mi sembra più una responsabilità del DS per una campagna acquisti estiva scriteriata. Sarebbe bastato un buon centravanti e fra tanti giovani arrivati si poteva pensare anche a questo ruolo. Comunque penso che con la rosa che abbiamo possiamo fare un buon campionato, magari giocando ” più umilmente ” con un 4-4-2.