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Tra fusi orari, trasferte e ritorni al Ceravolo

Scritto da Redazione

Diario di un anno vissuto in giallorosso

Tempo di riflessioni per chi vive lontano dalla Calabria ma non ha mai smesso di portarla con sé.
Per me, tifosa del Catanzaro che vive al Nord e viaggia spesso per lavoro, questo è stato un anno intenso, fatto di emozioni forti, vissute tra aeroporti, fusi orari e stadi, con il giallorosso sempre in valigia.

Le Aquile mi hanno accompagnata ovunque.

Durante le trasferte di lavoro in Asia ho seguito le partite nel cuore della notte, sfidando il fuso orario e le sveglie impossibili. Ma ogni gol, ogni vittoria — su tutte quelle contro Palermo, Mantova e Venezia — ha ripagato ampiamente le notti insonni. Perché quando gioca il Catanzaro, il sonno può aspettare.

Ci sono poi state le trasferte negli stadi del Nord Italia, vissute insieme al Catanzaro Club Massimo Palanca di Bologna. Occasioni preziose per condividere la passione con altri tifosi lontani dalla Calabria, trasformando ogni viaggio in una piccola comunità giallorossa itinerante, fatta di cori, racconti e appartenenza.

E infine le partite in casa.

Il rito del ritorno. La strada verso il “Ceravolo”, gli amici di sempre, l’abbraccio della curva. Ogni volta un’emozione che si rinnova, fino alla grande festa giallorossa dell’ultima gara contro il Cesena, simbolo perfetto di ciò che questa squadra e questa tifoseria sanno essere.

Un anno ricco di emozioni che conferma una verità semplice e potente: la passione non conosce confini.
Grazie a UsCatanzaro.net per avermi fatta sentire sempre vicina alle Aquile e alla comunità giallorossa, ovunque mi trovassi.

Il Salotto di UsCatanzaro.net ad Hong Kong, con vista sullo skyline e Victoria Bay.

Una tifosa GialloRossa

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