Rassegna stampa

Catanzaro, sale l’entusiasmo

Dopo la quasi perfetta trasferta al “Tupparello” i tifosi credono che la squadra possa farcela
Il presidente Parente getta acqua sul fuoco: «Dobbiamo ancora soffrire»

CATANZARO – Trasferta quasi perfetta quella del Catanzaro ad Acireale. Il «quasi» è riferito ai pretenziosi che non mancano nell’ambiente e che, appunto, avrebbero preteso che Gentili e compagni fossero andati oltre il pareggio. Ma scontatamente anche loro alla vigilia del primo round della finale playoff (ricordando cosa si diceva della squadra siciliana che, come suol dirsi, aveva fatto le… scarpe al favorito Brindisi) avrebbero sottoscritto a piene mani il nulla di fatto. Che, certo, non è una ipoteca sul risultato finale del doppio confronto, ma costituisce certamente un vantaggio per il Catanzaro, magari piccolo, e tanto per non provocare facili illusioni. In questo ha ragione il clan acese quando sostiene che la «partita» è tutt’altro che decisa e che questo tipo di gare si giocano sulla distanza dei 180 e passa minuti. Lo sa, del resto, il Catanzaro e il suo entourage, tanto è vero che sin da ieri il presidente del sodalizio giallorosso, Claudio Parente, ha azionato la leva della cautela: «Siamo ancora nella fase – ha detto, ripetendo un suo personale ritornello, tutt’altro che stonato – delle battaglie e non della guerra vinta. Manca ancora un secondo tempo di quella partita che, come è ben noto, si sviluppa nell’arco di 180 e passa minuti. Quindi, personalmente, mi sta bene l’ottimismo che nutre l’ambiente, ma non alla… cieca. Insomma dobbiamo ancora soffrire insieme ai nostri impagabili tifosi che domenica – e direi ancora una volta – hanno dato dimostrazione di comportamento, anche se potevano avere qualche motivo di lagnanza». Il dott. Parente si è voluto, probabilmente, riferire alla questione dei biglietti alla quale i tifosi hanno ovviato con l’acquisto diretto ai botteghini di Acireale alla vigilia della partita. Tifosi, reduci dal nuovo esodo, grosso modo, soddisfatti e, come si diceva, a eccezione dei pretenziosi che avrebbero gradito il bis di Nocera. Ma, secondo i giudizi unanimi, anche degli osservatori neutrali, è prevalsa in entrambe le squadre la paura di perdere. E, se si vuole, maggiormente nell’Acireale al quale toccava il tentativo di forzare il gioco alla ricerca della vittoria, così come alla squadra siciliana era riuscito nell’incontro di semifinale con il Brindisi, quando aveva realizzato il gol del successo nei minuti di recupero. Un Acireale, questa volta, meno baldanzoso della precedente partita casalinga dei playoff. Del che c’è da dare merito al Catanzaro con una difesa che ha confermato la sua compattezza anche con il rattoppo Logiudice dovuto all’assenza di Corazzini; un Logiudice, detto per inciso, che non ha atto rimpiangere il compagno di squadra infortunato e che, anzi, si è calato nel compito di esterno con aderenza se è vero, come è vero che, alternativamente, non ha disdegnato di dare una mano al centrocampo e, quindi, di proporsi nel ruolo di fluidificante. Un reparto arretrato, comunque, ben protetto dalla linea mediana che ha esercitato un buon filtro, nel mentre ha proposto qualche ribaltamento dell’azione pur dovendo «duellare» e, quindi, tenere a bada i diretti avversari. Scarsamente, in verità, produttiva la prima linea, ma Falco e Moscelli sono stati evidentemente «comandati» a rientrare per dare una mano ai compagni del centrocampo. Insomma un Catanzaro che si è adeguato ma, sia beninteso, senza scendere nell’ostruzionismo tattico. Che, anzi, se si è registrato qualche tentativo serio di trovare sbocchi in avanti lo si deve più al Catanzaro che non all’Acireale. Un Acireale quasi innocuo se è vero, come è vero che il portiere Gentili non è stato mia impegnato seriamente. «La squadra – ha ripetuto l’allenatore Dellisanti – ha fatto quel che doveva fare». Cioè bene. Certo non in maniera completamente favorevole in vista dell’incontro decisivo di domenica, ma sicuramente dal «Tupparello» è uscito meglio che il Brindisi il quale, nella gara di ritorno, dovendo recuperare prima di tutto il gol dello svantaggio subito allo stadio acese, ha dovuto prendere l’iniziativa del gioco sbilanciandosi e offrendo il fianco a Ventura e compagni per le ripartenze. Un atteggiamento tattico che domenica dovrà tenere l’Acireale, mentre il Catanzaro attenderà l’occasione utile per colpire. Ma nel clan giallorosso si sostiene già che la squadra non rimarrà con le mani in mano intendendo sgombrare il campo da dubbi e rischi.

Vito Macrina – Gazzetta del Sud


IL PUNTO
Missione compiuta dai giallorossi ma i granata acesi non disperano

Missione compiuta da part e del Catanzaro, che dopo il pari al “Tupparello” conta sul fattore campo per difendere il vantaggio che ha sull’Acireale. Alla formazione giallorossa basterà infatti chiudere con un altro pari (dopo i tempi supplementari) per conquistare la promozione, grazie alla migliore classifica finale in campionato nei confronti della squadra acese, che a sua volta ha a disposizione soltanto un risultato. Questo per spiegare che sulla carta i favori del pronostico non sembrano favorevoli all’Acireale, ma è anche vero che nulla è scontato nel calcio ed è pertanto giusto che la squadra granata pensi in positivo e continui a sperare di farcela. Del resto, anche se domenica pomeriggio s’è scontrata con una forte difesa, non ha affatto demeritato, battendosi alla pari. Resta inteso che la prossima volta sarà costretta a fare qualcosa di più in attacco. Vietato sbagliare da parte di chi veramente vuole compiere il salto di categoria. L’Acireale sarà costretto a segnare per vincere, ma il Catanzaro dovrà aguzzare ancora di più l’ingegno soprattutto nelle retrovie. Ma sicuramente la squadra di Dellisanti tenterà qualcosa di più, se non altro per regalare ai suoi tifosi la soddisfazione dell’ultimo più importante successo. Da oggi i giocatori torneranno al lavoro, pensando all’appuntamento di domenica prossima. Ci penseranno anche le due tifoserie, e questa volta sarà quella di fede giallorossa a organizzare i festeggiamenti, possibilmente non prima della partita come è accaduto ad Acireale, ma alla fine del match con la speranza che sanciscano il ritorno in C1 del Catanzaro. Già, la tifoseria. È bello vedere tanta passione intorno alla squadra giallorossa: questo hanno dimostrato i duemila che compostamente hanno raggiunto il “Tupparello” e con grande cuore hanno incitato i loro beniamini. Catanzaro e Acireale, due belle realtà del calcio meridionale: i tempi sono maturi perché una di loro vada in C1. Solo questo dispiace, perché entrambe meriterebbero questo premio.

Luigi Andò – Gazzetta del Sud

Autore

God

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