La Striscia

L’IMPORTANTE NON E’ PARTECIPARE

Primi con merito

La domenica dell’esordio di Assitur e dei botteghini chiusi, il Catanzaro di Mister Auteri continua a destare un’ottima impressione.

Primi in classifica con il Gela di Provenza e il Monopoli dell’ex Maurizio Caccavale (che dolore ancora per le casse societarie) e dieci punti che potrebbero diventare sette o sei a breve. Dieci punti guadagnati con merito, secondo i commenti dei presenti e di chi, come il sottoscritto, ha potuto vedere in Tv e “dalla terrazza”. Dieci punti guadagnati con una manovra di gioco che porta il Catanzaro a essere il secondo miglior attacco del girone (e ieri non si è voluto infierire) e la seconda migliore difesa, nonostante un portierino che ancora deve crescere. Chissà che non cresca con il tempo, come già avvenne a qualche suo predecessore che giocava a soli 70 km da noi.

Anche ieri la Catanzaro calcistica, come accade da un paio di anni a questa parte, ha vissuto una strana domenica. Al Ceravolo si arriva a sciogliere. Sembra che il problema del parcheggio non esista più. Gli spettatori allo stadio non sono certamente quelli che avrebbero meritato sia la squadra dell’anno scorso (non dimentichiamoci i ventuno risultati utili consecutivi) sia quella attuale. Più che soffermarsi sulle presenze domenicali è necessario riflettere sul disinteresse galoppante che si respira in città ed in provincia.

Il lunedì era solito a Catanzaro il via vai di discussioni sulla partita. Nei bar e nelle piazze poteva capitare di vedere qualcuno, anche di età avanzata, mimare un gesto tecnico di Caputo, un colpo di testa di Mosciaro, un’uscita di Vono. Oggi ci si limita al massimo a dire “u vidisti u Catanzaru” e ricevere come risposta, “si ma ogni annu è a stessa minata, eu aspettu e vidimu chi succeda dopu”.
Ma il tifoso del Catanzaro è strano, sembra essere in attesa. Gli utenti che si collegano su questo sito la domenica ne sono una conferma indiscutibile (oltre 700 in contemporanea ieri, con più di 65.000 pagine viste, in aumento di domenica in domenica). I nuovi quadri tecnici hanno perfettamente capito e inquadrato tale situazione. Lo testimoniano le dichiarazioni di Auteri, specialmente quando afferma la loro volontà di essere giudicati per il presente e non per il passato.
Bisogna fare attenzione: non sono solo i quadri tecnici a dover comprendere lo stato d’animo dei tifosi assenti, ma anche e soprattutto i quadri societari (o forse è meglio dire il nuovo “quadro” societario), in cui molti avevano riposto la loro fiducia nella speranza che attuasse quell’opera di ristrutturazione. Una ristrutturazione necessaria per far sì che la piazza giallorossa riacquisti quel minimo di fiducia ed entusiasmo che sono gli ingredienti necessari per spingere un tifoso a ritornare allo stadio e in trasferta, per garantire al Catanzaro presenza e sostegno economico.

Qualche piccolo sforzo verso questa direzione è stato fatto e non può passare inosservato.: Mancinelli (nulla contro di lui) fuori rosa per motivi tecnici; calciatori dal contratto oneroso utilizzati solo per le partitelle del giovedì; alcuni giovani del vivaio schierati per qualche spezzone. E poi qualche personaggio scomodo è stato allontanato. Ma per uno che va via, se non applichi quel rigore e non alzi un muro fra società e ambiente esterno, il rischio di trovartene altri è molto concreto.

Ciò che è stato fatto ancora non basta. Al momento è il minimo sindacale. Non basta perché questa società, se vuole essere almeno “povera ma bella”, non deve avere bisogno di quei soliti personaggi che “papariano” attorno al Catanzaro dal dopo Ascoli in poi, con fugaci ma devastanti apparizioni. Il tifoso del Catanzaro è “sanizzo” e non è sciocco. Ieri, a un certo punto, chi stava fuori è stato invitato a entrare gratuitamente allo stadio. Sono rimasto stupefatto nel vedere un vecchietto rispondere allo steward: “a mia finu a quando on spariscianu nu pocu e persuni, dintra on mi vidi. Ppè mo staiu fora, diserto”.

Catanzaro ha bisogno di novità, di aria nuova. Catanzaro e il tifoso del Catanzaro non hanno l’indole per seguire il motto che dice “L’importante è partecipare”. Il tifoso del Catanzaro vuole semplicemente una cosa “VO’ MA VINCIA, VO’ MA NCHIANA!”.

SF

Autore

Salvatore Ferragina

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