Il Rompicalcio

I mostri, il derby e altre sciocchezze

Scritto da Ivan Pugliese
Quattro anni e mezzo di promesse mai mantenute e tre mesi di gestione-Preiti. Ma domenica torna a rotolare il pallone e arriva il Cosenza
 
10 marzo 2012, Auditorium Casalinuovo. Giuseppe Scopelliti anticipa lo stanziamento di cinque milioni di euro per il rifacimento del “Ceravolo”. E Sergio Abramo, candidato sindaco del centrodestra, aggiunge: «Consegneremo al presidente Cosentino lo stadio per la stagione 2013-2014». Venti giorni dopo Mimmo Tallini e Andrea Amendola assicurano che “le risorse sono certe, immediatamente disponibili e dunque utilizzabili in tempi rapidi”.
 
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Sono passati quasi quattro anni e mezzo, 1629 giorni, dal lancio dell’ultima campagna elettorale di Sergio Abramo e da quelle promesse. Scopelliti è stato cacciato a pedate dalle varie poltrone su cui era seduto ed è tornato a fare il tifoso della Reggina, sciarpa al collo, nonostante la società del presidente Cosentino avesse cercato di farlo passare per “il primo tifoso del Catanzaro”. Abramo e soci, invece, nonostante i mal di pancia sono pronti all’ennesima campagna elettorale.
 
Intendiamoci, alle promesse da marinai di quattro anni e mezzo fa non ci aveva creduto nessuno. Perché i nostri polli li conosciamo bene. Eppure, speravamo che si potesse far prima e raggiungere sia pur a fatica il risultato. In un mondo normale, del resto, uno stadio nuovo si rifà in un anno, un maquillage profondo dura qualche mese. E nel frattempo si gioca. A Catanzaro no. Catanzaro è un mondo a parte. Un mondo dov’è meglio accogliere con trionfalismo un comunicato dell’assessore Mungo in cui si annuncia la consegna degli arredi della nuova palazzina. Per l’apertura dei Distinti ci sarà tempo, “on v’appricati”, lasciateci solo il tempo che accada.
 
Quei Distinti che mancano da troppo tempo, dall’era Provenza, il quale peraltro attende ancora una decisione dal solerte Tribunale di Catanzaro in merito a un assegno dell’epoca pre-Cosentino, pre-spartana, preistorica. Chissà se incasserà quell’assegno prima o dopo la riapertura dei Distinti.
 
Intanto il mostro sembra quasi pronto. Quasi. La palazzina lentamente prende forma. Utile e gigantesca, quasi quanto è microscopico e inutile il campo B, ottimo per ospitare i derby tra le scuole medie della città. Nel progetto, in cui c’è la complicità della società giallorossa tramite il compianto ing. Romeo, ci sarebbe anche il rifacimento in sintetico del terreno di gioco del “Ceravolo”. Per fortuna lo hanno dimenticato. Sarebbe interessante capire però per cosa sono stati riutilizzati i soldi destinati allo scopo.
 
In ogni caso teniamoci l’erba naturale e i dubbi, non sia mai spariscano anche questi. Anzi, chiediamo scusa anticipatamente a Sergio Abramo (che si è scomodato a citare UsCatanzaro.net in una delle sue recenti ed entusiastiche uscite sulla questione-stadio) se anche questo articolo di questo solito sito si pone e gli pone delle domande. Le risposte le attendiamo in campagna elettorale, come sempre.
 
In questo piccolo mondo antico, va in scena tra 4 giorni il primo atto del nuovo campionato del Catanzaro, il sesto dell’era Cosentino, il nono dell’era Senzadistinti. Per scaldare meglio l’ambiente giallorosso, ormai avvezzo agli psicodrammi, il computer fiorentino ha deciso di ricordarsi di noi: Catanzaro-Cosenza di 28 agosto, alla prima giornata, per la prima volta nella storia. Da far tremare i polsi. 
 
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Nel frattempo il presidente Cosentino aveva deciso di cancellare brutalmente dalla sua “famiglia” allargata quello che era stato “l’eroe” della scorsa stagione, il salvatore della patria. Alessandro Erra aveva raccattato il Catanzaro dalla serie D e l’aveva salvato all’ultima giornata. Ma non era Mourinho all’epoca, né è Giuda adesso. Semplicemente era un allenatore che non rientrava più nei piani tecnici del nuovo Catanzaro del plenipotenziario Preiti. E che andava sostituito prima, non a 15 giorni dall’esordio in campionato, visto che lo stesso Preiti funge da Direttore di tutto da parecchio tempo. 
 
SpaderLa prima uscita dell’Inter di De Boer in casa del Chievo è un campanello d’allarme. Se aggiungiamo che il tasso tecnico del Cosenza rispetto al nostro è certamente diverso da quello del Chievo rispetto all’Inter. Se aggiungiamo che Erra non è stato ancora sostituito, ma è stato promosso il valido ma inesperto Spader. Se aggiungiamo che la rosa del Catanzaro è ancora incompleta. Se aggiungiamo che il modulo e la fisionomia della squadra sono ancora un cantiere in costruzione simile a quello dei Distinti. Se aggiungiamo tutto questo abbiamo solo due strade. La prima, difficile: sperare che domenica la nebbia, il vento o qualche altro fattore metereologico costringa l’arbitro al rinvio. La seconda, più percorribile: riempire il “Ceravolo” come se niente fosse, come se domenica si giocasse una finale, come se fosse una prosecuzione di Catanzaro-Melfi di maggio scorso, una gara secca che può dirigere in un verso o l’altro un campionato o la storia stessa del Catanzaro.
 
Si può solo credere in Giulio Spader, nel suo culto per il lavoro e in questo gruppo di ragazzi che sembra sano e unito come pochi. E che ha avuto un peso anche nell’allontanamento di Erra.
 
Da domenica sera si tirerà una linea su uno dei pre-campionati più burrascosi della storia. Con una campagna acquisti ovviamente diversa (e migliore) da quella dello scorso anno, ma altrettanto sicuramente non in linea con i sogni e la voglia di lottare di una piazza stanca di burattinai dietro la scrivania e sulle poltrone. La gestione del caso-Erra (gli allenatori si esonerano ma non si scomodano gli avvocati e non si parla sui giornali), la sua mancata sostituzione, la vicenda-Bucolo, i giocatori arrivati in ritardo e fuori forma, il repulisti dello staff in via di completamento da parte di Preiti: tutti argomenti validi, quasi tutto in continuità con quanto di sbagliato è stato compiuto da questa società negli ultimi due anni. Con Preiti nel ruolo del cattivo sergente, mentre nel frattempo di Cosentino padre si sono perse le tracce e di Cosentino figlia (Gessica) si ricordano solo i sorrisi dispensati ai tifosi e le scontate dichiarazioni d’inizio stagione sui giornali. 
 
Tre mesi da dimenticare che hanno bruciato l’entusiasmo dei 7000 di Catanzaro-Melfi, e dei 1000 di Chiaravalle per una inutile amichevole pre-campionato. Quello era il popolo da coccolare e da stuzzicare. E invece è arrivata la solita campagna abbonamenti raffazzonata e disegnata con la calcolatrice in mano. Aperta per una settimana o poco più, come se i tifosi contassero zero. Come se si potesse fare a meno anche di loro. Nemmeno un’amichevole degna, nemmeno uno straccio di presentazione, nemmeno uno dei promessi “colpi che scalderanno il cuore”. Parole nel vento, come quelle di quattro anni e mezzo fa.
 
Non smetteremo mai di ringraziare il presidente Cosentino per averci raccattato dalla spazzatura della storia. Sarebbe bello se ogni tanto si ricordasse che il Catanzaro non è solo un conto in banca, ma soprattutto un patrimonio di persone, un romanzo popolare, una comunità sempre in movimento.
 
Per questo, proprio per questo e nonostante tutto, domenica il “Ceravolo” risponderà presente. Perché il derby è il derby e c’è una storia da difendere. Qualcuno ci dovrà pur pensare. Ci saranno di là i cugini rosso-blu che inseguono da oltre mezzo secolo un successo sempre e solo sognato a Catanzaro. E anche tra di noi, purtroppo, ci saranno quelli che non si dispererebbero in caso di sconfitta. I corifei del potere, i mostri sono pronti ad aprire la battaglia. La campagna elettorale è vicina e l’occasione è ghiotta.
 
Per fortuna il calcio a Catanzaro non è solo politica. Ma è anche 11 ragazzotti con una maglia gialla e rossa, pronti a difendere la nostra storia e, contemporaneamente, ad entrarci. Come fu per Zavaglio, Surro, Palanca, Bernardo e tanti altri. 
 
Buon campionato, buon Catanzaro a tutti.
 

 

Autore

Ivan Pugliese

33 Commenti

  • Bell’articolo….ecco mi viene spontaneo copiare ed incollare una parte dell’articolo:<br />
    riempire il “Ceravolo” come se niente fosse, come se domenica si giocasse una finale, come se fosse una prosecuzione di Catanzaro-Melfi di maggio scorso, una gara secca che può dirigere in un verso o l’altro un campionato o la storia stessa del Catanzaro.<br />

  • Bellissimo articolo, rispecchia pienamente il mio pensiero, purtroppo noi veri tifosi siamo in mezzo, spero che i ragazzi tirino fuori il carattere, forza aquile!!!!

  • Piccole premesse:articolo bellissimo, sono grato in ogni caso al Presidente, sarò-saremo tutti allo stadio domenica come al solito. Ciò detto penso che Cosentino non sa gestire una società sportiva calcistica NEL MODO PIU’ ASSOLUTO, oltre che incapace troppo schizzofrenico, nelle sue scelte. E’ uno di quei presidenti che anche se (si fa per dire) spenderebbe 200 milioni di euro sempre una squadra di m… farebbe. Comunque il derby di domenica non ci voleva proprio, troppo presto e troppi giocatori fuori fase in casa nostra e troppo caos intorno alla squadra. Speriamo che anche il cosenza sia in fase di rodaggio.<br />
    Forza Aquile. <br />

  • Si senza dubbio complimenti a punto net, ma domenica sti ragazzi devono fare di tutto per vincere!!!!…chi gliela inculcherà questa cattiveria sul campo?….ha me Spader mi para nu mortu!!….saremo noi tifosi a mettere il fiatone dietro il cozzetto!!!!……

    • meglio domenica che tu non venga allo stadio , così non u vidi u mortu (comu u chiami tu) statti a la casa tua ca ti diverti e cchiu guardandu i cartuni animati. Faciti sulu schifu (e si l’unicu cchi mi ficia nescira de gangheri, vaff…..).

  • Se fosse confermata la notizia dell’acquisto del forte centrocampista belga, con un triennale, il cuore mi si scalda subito e mi rimangio tutte le lamentele, incrociamo le dita, forza aquile!!!

    • Forte centrocampista belga?….beh se sono come quelli che ha portato che non sanno fare due passaggi di fila jamu ccu i cazzi!!!!…..come quel tale Prestia che aveva stregato la champions league!!!…quando l’ho visto nell’amichevole sembrava un barilotto di birra per fare un movimento ci vozzaru dui minuti!!!….per cortesia toglitevi i prosciutti rovagnati dagli occhi!!!!… sinnò simu futtuti!!!!….

    • Aquiladelnord, tu di calcio non capisci un fico secco. Il ragazzo è acerbo. Nel nostro centrocampo serve un leader. Serve un mastino, un dogo argentino. Serve uno che detta legge forte in fase di interdizione e capace di costruire. Serve uno di mestiere! Ti scaldi per un ragazzetto di 21 anni scartato prima dal Torino e poi dal Benevento? Vai a dormire che è meglio. Ti colpisce forse il fatto che sia belga? Mha…

      • Infatti rettifico, ho agito d’impulso forse perché aspettavo una mossa, allora ripeto il concetto al centrocampo dello scorso anno bastava aggiugere una buona pedina, invece è stato smantellato. Ma c’è il derby quindi non polemizziamo e pensiamo a vincere

  • "era un allenatore che non rientrava più nei piani tecnici del nuovo Catanzaro del plenipotenziario Preiti." supposizione infondata… nessuno pensava a mandare via Erra e se fosse stato così l’avrebbero fatto prima. Dove sono i fatti che suggerirebbero questo scenario? Fino a prova contraria Preiti te l’ha detto qual è stato il problema. Non avete neanche una dichiarazione di Erra che sia in contrapposizione e le vostre non sono altro che ipotesi infondate.

  • Rimane il fatto che le dichiarazioni di PREITI sono state fatte in pubblica conferenza stampa.<br />
    <br />
    Quindi…………<br />
    ERRA volendo, ha tempo e argomenti e potrebbe, può e potrà rispondere.<br />
    Se necessario potrà pure querelare.<br />
    <br />
    Il MAGICO ne subisce le conseguenze; questo è il punto.<br />
    <br />

  • Per me è un ottimo articolo …ma da tifoso eliminerei quel tiriamo una linea a uno dei precampionati piu burrascosi della storia<br />
    IO ne ricordo di peggiori con situazioni border Line con iscrizione e varie….va beh un allenatore esonerato per me non fa tanto burrasca <br />
    Questo sarà il campionato più sorprendente di tutta la storia…….Forza il Catanzaro

  • Io al momento mi dissocio da queste forme di contestazione, aspetterei almeno qualche partita di campionato per capire diche pasta siamo fatti e come ha operato preiti. Un passo avanti rispetto allo scorso anno e’ stato fatto.

  • Ivan Pugliese, un giornalista libero e onesto sia intellettualmente che moralmente. Un giornalista che vive a Roma e quindi affrancato da obbiettivi e interessi personali. Non aspira a cariche nella societá di calcio e non aspira a diventare il galoppino del sindaco o del potente di turno, non ha fratelli e sorelle da sistemare al comune o alla provincia. Per questo é libero e i nostri giornalisti, in particolare quello del quotidiano e quella di rai 3 dovrebbero prenderlo ad esempio.

  • Intendiamoci, alle promesse da marinai di quattro anni e mezzo fa non ci aveva creduto nessuno. Perché i nostri polli li conosciamo bene……e intanto i votastuvu sti polli!!!!!

  • ….finiamola con queste unitili critiche deleterie a campionato ancora fermo…facciamoli lavorare e poi a giugno si vedrà…..pensiamo al derby e ad andare avanti…….sosteniamolo e tutti allo stadio…..

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