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Catanzaro, il grido d’allarme: Occorre una svolta immediata

Nel suo Editoriale il Direttore di USCatanzaro.net Francesco Ceniti esprime preoccupazione per la difficile fase delle Aquile, chiedendo una reazione rapida e determinata

Tre indizi fanno una prova, ma non serve scomodare Agatha Christie per risolvere il mistero giallo (rosso): c’erano parecchi testimoni a vedere perdere il Catanzaro in modo disarmante nel trittico Ascoli-Reggiana-Feralpi. E purtroppo molti degli occhi che hanno assistito alla preoccupante involuzione delle aquile erano dei nostri tifosi.

Inutile girarci intorno: serve una reazione immediata per non avvelenare un campionato iniziato in modo spettacolare, perfetta continuazione di una cavalcata da leggenda che resterà per sempre nei nostri cuori. Ma il tempo dei ringraziamenti nel calcio ha vita breve e noi per troppo tempo abbiamo vissuto solo di dolci ricordi. Ora vogliamo di nuovo esaltarci per il presente e per questa ragione ci permettiamo di far arrivare a Giocatori, Allenatore e Società il nostro grido d’allarme. Il Catanzaro sceso in campo nelle ultime 5 partite sbanda in modo pauroso, prende gol da chiunque dimostrando una fragilità difensiva figlia di errori individuali e di un atteggiamento non all’altezza della B, senza cattiveria, superficiale e quasi rassegnato. Continuiamo a sciorinare il solito possesso palla sterile, senza aggredire le fasce e con una velocità di crociera che non farebbe male neppure a un team di pensionati. E ancora, evitiamo di crossare quando si potrebbe e di pressare con furore gli avversari come invece fanno loro con noi. Sembriamo in difficoltà sotto l’aspetto fisico e caratteriale, riusciamo ad andare sotto per errori banali (Ascoli), marcature perse (Reggio Emilia) e persino con una difesa così bassa da permettere alla squadra ultima in classifica di andare al tiro dopo 5 minuti con una azione elementare. Ma in questo momento noi siamo a un livello più basso, siamo all’asilo della B e dobbiamo rapidamente ritrovare identità, voglia, cazzimma, grinta, velocità di esecuzione, filtro a centrocampo, furore agonistico sotto porta (a Piacenza siamo stati capaci di fare passaggi al portiere da pochi metri invece di spaccare la rete) e gioia nell’indossare la maglia del Catanzaro. Dobbiamo farlo rapidamente per evitare una spirale pericolosa.

Al momento gli unici sintonizzati su questa frequenza sono i tifosi (eccezionali), tutte le altre componenti stanno commettendo errori marchiani. Ai giocatori chiediamo di fare l’esatto contrario di quello fatto da Ascoli in poi: a sprazzi anche in questo periodo nero hanno dimostrato di saperci fare, ma gli sprazzi non bastano. Tocca a Vivarini toccare le corde giuste per ritrovare la melodia giallorossa che aveva incantato anche la B, ma il tecnico deve alzare la voce ed essere chiaro con la Società. Nonostante tutto siamo ancora in zona playoff e ci siamo arrivati praticamente con gli stessi undici schierati in C. Ora, va bene la continuità, ma servivano e servono alternative valide e importanti per resistere agli urti di un campionato tosto come la B. E invece quasi tutte le mosse di mercato estive sono state deludenti, alcune fallimentari. I vari prestiti di giovani talenti e i pochi acquisti non hanno aggiunto nulla, anzi hanno tolto. Dopo anni di patemi e avventurieri abbiamo finalmente una società all’altezza, capace di cose serie e durature. Ci ha regalato una vittoria in C da fantascienza e lo ha fatto rilanciando con acquisti pesanti dopo la delusione di Padova, ottenendo così il trionfo che il popolo giallorosso attendeva da 19 anni. Ma nella scorsa stagione chi entrava era pronto a mangiarsi l’erba pur d’incidere e i vari Cianci, Curcio e Pontisso sono stati decisivi. Adesso abbiamo il paradosso di vedere Pontisso titolare in B dopo essere stato riserva in C. Ecco, questo fotografa alla perfezione il fallimento della campagna acquisti: Vivarini non ha avuto i rinforzi che meritava, ma l’onda lunga della scorsa stagione ci ha lo stesso portato ai vertici.

Adesso questa onda lunga si è esaurita, da qui in avanti sarà battaglia su ogni campo e serve una squadra diversa, consapevole che i gol si fanno tirando in porta e non per grazia ricevuta. Serve cattiveria e servono rinforzi. Per la verità servivano da subito e accendiamo un cero alla Madonna perché ci preservi in salute Iemmello. Bene per l’investimento di Antonini (così si fa), bene per la plusvalenza di Katseris, ma ci aspettiamo che parte di questi soldi siano usati per prendere un altro esterno, un centrocampista e un attaccante di peso che colmi una lacuna evidente di una squadra che ha bisogno di gol sporchi per riprendere a marciare.

Questa società è ambiziosa e può davvero scrivere la storia: l’ultima promozione in A è vecchia di quasi 50 anni, ma non deve essere un tabù. C’è una base su cui lavorare e investire. Non farlo sarebbe un delitto e non servono i tre indizi per dimostrarlo, Ascoli, il suicidio col Brescia, Reggio Emilia, il quasi suicidio con il Lecco e la Feralpi devono essere solo una parentesi invernale da spazzare via già venerdì con il Palermo. E per riuscirci ci vuole la cattiveria di un derby. Ci vogliono calciatori umili e cinici, un allenatore capace di cambiare pelle se occorre e una società che pensi in grande. Perché, come cantano gli ultras, noi siamo il Catanzaro. Tutto il resto è noia…

Francesco Ceniti

Direttore USCatanzaro.net

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Francesco Ceniti

13 Commenti

    • Giusto poca leziosità e molta concretezza, ma di questo andazzo a ritmo di minuetto è colpa anche di Vivarini che ha insegnato tutto quel tiki taka improduttivo che per superare la metà campo impieghiamo 10 minuti, mentre le altre squadre si fiondano nella nostra area in pochi secondi.

  • Qualcuno ha detto al presidente che servono rinforzi? Dopo le vendite non si può accampare la scusa dei soldi.
    Serve un altro difensore (di buon livello), un centrocampista ( di ottimo livello) e forse un attaccante.
    FORZA AQUILE 🦅

  • Forse un attaccante? Ci vuole assolutamente!!!!! E possibilmente forte,già rodato,di categoria da affiancare a iemmello, un attaccante di peso

  • Grazie Francesco!
    Grazie per aver scritto qualcosa di sacrosanto che a qualche tifoso non è concesso senza vedersi dare del “tifoso del piffero” da qualche saccente!
    E comunque Forza Catanzaro!!! Sempre, comunque e dovunque!!!

  • Tutto esatto. Articolo perfetto con spirito propositivo e battagliero. Spero che venga apprezzato anche da tutti i protagonisti del Catanzaro calcio💛❤️

  • Il mister ha dato prova di capacita’ e bravura. Amici avete notato che gli occhi dei calciatori non sono piu’ da tigre come in qualche partita e ognuno
    gioca solo perche’ deve giocare. La squadra non ha piu’ stimoli, e’ evidente. Allora cosa e’ successo ? La societa’ ha ridimensionato gli obiettivi? Si e’ creata una spaccatura nello spogliatoio? C’e’ una differenza di trattamento tra i calciatori e qualcuno non ha piu’ intenzione di lavorare per il prestigio di altri? Uno di questi e’ il problema ed il mister lo sa ma forse non ha piu’ carta bianca e si vede dalle interviste. Non prendeteci in giro. Poi un giocatore in attacco strutturato, che sgomita in area si puo’ trovare anche in lega pro non e’ necessario che sia un superpagato e poi non si impegna. Societa’ quali sono i suoi obiettivi? Li dica.pure.

  • Complimenti! Articolo perfetto, spero venga letto da chi di dovere! Bastava veramente poco a questo Catanzaro per essere ancora più su’ in classifica, abbiamo perso contro squadre veramente scarse e senza giocare perché ripeto x l’ennesima volta, ci può stare perdere (anche contro l’ultima..), ci può stare la giornata no, ma noi vogliamo vedere una squadra che gioca, che lotta, una squadra che reincarni lo spirito dei tifosi perché pochissime squadre hanno una tifoseria come la nostra che macina km per tutta l’Italia e vedere certe partite è umiliante…

  • Abbiamo sofferto troppo e per troppi anni… abbiamo giocato in campi indegni, abbiamo avuto gestioni indecenti, delusioni play off, giocatori impresentabili..

  • Articolo che mette a nudo l’attuale situazione senza giri di parole o fronzoli vari. Articolo schietto che denota un grande amore ed attaccamento a questa squadra, dirigenza e Società. Solo chi ama , è capace (alcune volte malvolentieri ) ad evidenziare momenti critici ed insidiosi. Ritengo al contrario un atteggiamento superficiale chi fa finta di niente e magari restare indifferente all’evolversi delle situazioni. Chi ama, ama sempre sia col sorriso che col dispiacere in volto, anche se in quest’ultimo caso è comprensibile ricercarne le ragioni.
    Grazie Direttore.

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