Due pesi e due misure
Già dopo 10 secondi dall’inizio il primo episodio della mediocre direzione di gara del fischietto romano: rilancio della difesa spezzina, con Petriccione che cerca di contendere il pallone a Di Serio, che salta molto più in alto e lo colpisce col braccio sul volto, stendendolo. Marchetti non solo non fischia il fallo, facendo proseguire l’azione offensiva dello Spezia, ma viene richiamato per il protocollo sui colpi in testa, col regista giallorosso a terra, fermando il gioco per i soccorsi. Trascorreranno 80 secondi prima della ripresa: segnatevi questa e la durata delle successive interruzioni.
Siamo al 15°, Bonini lancia alto in avanti, con La Mantia e Hristov che saltano nei pressi del centrocampo: l’attaccante sbraccia e colpisce il difensore bulgaro al sopracciglio, provocandogli una ferita che lo farà giocare per l’intera gara con una fasciatura in testa. L’arbitro è nei pressi e ammonisce l’esperto giocatore giallorosso, come invece non aveva fatto all’inizio con Di Serio. Per l’intervento dei sanitari il gioco resterà fermo per oltre tre minuti.
Un solo giallo per i bianconeri nel primo tempo
Arriviamo al 30°: calcio d’angolo senza esito per lo Spezia, Ilie parte palla al piede dall’area giallorossa, eludendo gli interventi avversari, e nei pressi del centrocampo trova la sponda di Buso, che s’invola verso l’area, braccato da Mateju, che lo butta a terra con una spallata sulla schiena nei pressi dell’ingresso nei sedici metri, verso il vertice destro nella direzione d’attacco. Marchetti arriva di corsa e tira fuori il cartellino, che non è rosso soltanto perché Buso sta correndo nella direzione della bandierina e non verso la porta.
Da quella punizione arriva il gol di Cassandro, che è seguito da 90 assurdi secondi di VAR sul nulla, visto che la posizione iniziale dell’esterno giallorosso è abbondantemente valida all’atto del tiro di Pompetti, con Scognamillo che tocca il pallone dopo, ma che era comunque in gioco, essendo partito alle spalle del compagno. E inoltre non ci sono nemmeno proteste su eventuali falli in attacco.
La valutazione del recupero (parte 1)
Al 39° c’è ancora un intervento duro da parte di Di Serio ai danni di Petriccione: questa volta Marchetti assegna la punizione, ma conserva sempre il cartellino nel taschino. E a sorpresa il tempo si chiude con soli 3 minuti di recupero, a fronte degli almeno 6 relativi agli episodi che abbiamo raccontato (anche escludendo il tempo perso per l’esultanza dei bianconeri al gol del pari).
Dopo poco più di un minuto dall’inizio della ripresa, Vignali crossa tagliato dalla trequarti destra d’attacco: sul secondo palo Pio Esposito interviene in maniera così scomposta da colpire, e buttare giù, ben due giallorossi (Scognamillo e Cassandro). Marchetti non si sogna nemmeno di ammonirlo e il giovanissimo attaccante si risparmia la squalifica per l’andata della finale.
Il regolamento non è un’opinione
Episodio tra il grottesco e il ridicolo al 49°: il neo-entrato D’Alessandro è in pressing prolungato su Mateju, riuscendo a toccare il pallone, sul quale il difensore ceco inciampa, trattenendolo prolungatamente tra le gambe. Marchetti, proprio là davanti, lascia giocare tra le proteste di D’Alessandro, che evidentemente conosce il regolamento e sa che quello di Mateju è un comportamento antisportivo, tra l’altro sanzionabile con l’ammonizione, che in questo caso ne provocherebbe l’espulsione. Mateju si rialza, rigioca il pallone e D’Alessandro lo tocca sul piede d’appoggio: solo a questo punto l’arbitro fischia, tra le proteste dei giallorossi.
Marchetti “invitato” a rivedere
Arriviamo all’episodio di copertina: è il 61° è Pio Esposito sta per battere un calcio di punizione dal lato sinistro dell’area giallorossa. I giocatori prendono posizione e Iemmello si piazza davanti a Wisniewski, quasi al vertice dell’area piccola vicino al primo palo. Proprio mentre Esposito sta calciando, Iemmello cade a terra, davanti agli occhi di Marchetti, che è di poco dentro l’area a circa dieci metri, con la visuale libera. Il polacco insacca di testa, proprio mentre l’arbitro fischia la spinta, ai danni del capitano giallorosso, che aveva permesso al bianconero di liberarsi per ricevere il pallone. Gli spezzini protestano e dopo 80 secondi Aureliano richiama Marchetti alla revisione sul campo: bastano meno di 40 secondi per assegnare la rete. In tutto passeranno 4 minuti e 20 secondi per la ripresa del gioco.
Nota sull’episodio: a termini di regolamento praticamente quasi tutto quello che accade in un’azione che termina con un gol è rivedibile e questo caso, “intensità di un contrasto falloso”, rientra tra le decisioni soggettive, cioè quelle che può prendere solo l’arbitro. In questa specifica situazione, essendo stato il fischio del fallo immediato, con l’arbitro in linea e con visuale aperta, non si ravvisa alcuna giustificazione a richiamare Marchetti alla revisione sul campo, visto che ha già valutato in piena libertà quanto accaduto. Pertanto Aureliano ha semplicemente compiuto un’ingerenza non giustificata, che ha condizionato il direttore di gara.
Al 69° c’è un angolo per lo Spezia: Nagy batte dalla sinistra dell’attacco ligure, Pigliacelli smanaccia contrastato da Reca che sormonta Cassandro. Il portiere giallorosso e il polacco hanno la peggio nello scontro ed entrambi concluderanno la gara con una vistosa fasciatura in testa. Trascorrono oltre quattro minuti prima di riprendere il gioco.
Aureliano insiste
Veniamo alla nostra controcopertina: è appena iniziato l’86° minuto e Quagliata mette un cross in area che non ha esito, mentre Hristov crolla a terra. Tempo 30 secondi e Aureliano richiama ancora una volta Marchetti alla revisione in campo: c’è da valutare un possibile fallo da espulsione. Dall’immagine sottostante, ma soprattutto dai replay, ci si può facilmente rendere conto che il “colpo da KO” lamentato dal capitano bianconero è solo una manata di Biasci per liberarsi dall’abbraccio del bulgaro. Il fischietto romano accondiscende alla richiesta del collega ed espelle l’attaccante giallorosso, quando sarebbe stata sufficiente un’ammonizione per la blanda reazione (ma questo esula dal protocollo VAR). Nasce un piccolo parapiglia vicino alla panchina dello Spezia e ne fanno le spese Scognamillo e Falcinelli, sanzionati col giallo. Passano due minuti e mezzo prima di riprendere la partita.

La valutazione del recupero (parte 2)
La gara termina con soli 5 minuti di recupero: l’ormai esausto Marchetti non riesce più a sommare tutte le interruzioni del gioco nella ripresa. Lo aiutiamo noi: si tratterebbe di almeno 13 minuti da recuperare, considerando anche i cinque slot usati nella ripresa per le sostituzioni.
Dispiace terminare la stagione di questa rubrica con dei giudizi così severi: speriamo che le cose vadano meglio nel prossimo campionato di Serie B. Ci rivediamo ad agosto.


Grazie per il resoconto che non cambiava il risultato del campo ma gli episodi su Iemmelo e Biasci sono scandalosi, se succedevano in finale volevo vedere.
Aureliano che i soldi che hai preso ti possano servire per tutte òle scariche di diarrea che ti possono arrivare bastardo, lo Spezia è forte non aveva bisogno d i tutti questi aiuti
Grazie per la solita, puntuale disamina, Danilù.
Ulteriore dimostrazione che il calcio, ahinoi, non è più un semplice sport, ma è, soprattutto… BUSINESS 🤷🏻♂️
💛❤️🦅💛❤️
Come ho scritto in altro post con un arbitraggio serio anche senza contare l’andata ora saremmo a festeggiare la qualificazione in finale senza se e senza ma..
Se poi anche all’andata avessimo avuto un arbitro serio la nostra superiorità sarebbe stata plateale.. altro che corazzata..
lo spezia sa solo fare falli.. simulazioni e proteste..
Ma hanno la proprietà di ameriCANI che vogliono tutto e subito e dunque arbitraggio dell’andata mediocre (onore al DS Polito che ha fatto presente che L’arbitraggio non andava già a fine primo tempo) e per garantirsi il passaggio del turno.. al ritorno sostituiscono un arbitro Internazionale e sopratutto incorruttibile che avrebbe fatto man bassa dei simulatori e dei fallosi spezzini, con uno scarso e sicuramente corrotto e servo che ci ha servito lo scempio che tutti abbiamo dovuto amaramente ingoiare…
Che vergogna e che schifo..
E lo dico in catanzarese
“A madonna ma perdanu ccu disonore sti spezzini brutti ca n’atrannu ci rumpimu u culu”.
Forza sempre magico Catanzaro
Picchiatori e simulatori vero Salvatore. Pio Esposito è uno dei peggiori quando perde la palla si butta sempre a terra con le braccia aperte a chidere INgiustizia all’arbitro. In serie A dove dicono andrà ce lal’lisciunu u pilu !!!!